Precari News
Pubblicato decreto graduatorie d'istituto 2014/17.......scadenza domande 23 giugno......sul sito del Miur decreto, modelli domande, tabelle titoli...........prossimamente vademecum SISA..........
II ciclo TFA: scadenza domande 16 giugno 2014
Bandi e allegati sul sito Miur
Aggiornamento graduatorie ad esaurimento per il triennio 2014/17: domande on line dal 14 aprile al 10 maggio. Moduli scaricabili dal sito del Miur.
A breve vademecum SISA su compilazione domande.
Immissioni in ruolo a.s. 2013/14:
http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/cm21_13
D.M. 27 giugno 2013 n. 572. Aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo, valevoli per il triennio scolastico 2011/14 – operazioni di carattere annuale
Concorso: si svolgeranno il 28 febbraio e il 1 marzo 2013 le prove del concorso per insegnanti rinviate a causa del maltempo. Le prove di esame, previste per i giorni 11 e 12 febbraio 2013, avranno luogo nelle sedi già individuate dagli Uffici Scolastici Regionali secondo il seguente calendario: giovedì 28 febbraio 2013, mattina: Infanzia – pomeriggio: A017 (Discipline economico - aziendali); venerdì 1 marzo, mattina: Primaria – pomeriggio: A033 (Tecnologia). Resta confermato il calendario delle altre prove.
Nota ministeriale graduatorie di istituto del personale docente:
http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/prot9582_12
Decreto indizione concorso a cattedre per titoli ed esami.
Iscrizioni su istanze on line dal 6 ottobre al 7 novembre ore 14:
http://www.istruzione.it/web/ministero/cs250912
Anno scolastico 2012/2013 – Istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze al personale docente, educativo ed A.T.A.:
Primaria 3.718
Secondaria I grado 8.245
Secondaria II grado 5.416
Sostegno 1.991
Personale educativo 148
Immissioni in ruolo a.s. 2012/13 del personale Docente e A.T.A., iscritto in graduatorie concorsuali, ad esaurimento e permanenti. Nuove indicazioni operative:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot5838_12
ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE
IV FASCIA AGGIUNTIVA GAE
per i diplomati magistrali entro l'anno 2002
MODIFICARE SOLO LE VOCI E LE PAGINE ELENCATE
1. pag 2 di 11 sez B 2 asterisco con la seguente dicitura: *DIPLOMA MAGISTRALE ABILITANTE CONSEGUITO ENTRO L'ANNO 2002
2. pag 3 di 11 X su quadratino scuola primaria o infanzia e X su quadratino titolo d'accesso
3. pag 4 sezione D 1:modifica punto G e scriviamo DIPLOMA MAGISTRALE ABILITANTE CONSEGUITO ENTRO L'ANNO 2002 votazioni ed anno di conseguimento invariati e dove c'è scritto anno accademico sbarriamo e scriviamo sopra SCOLASTICO
4. pag 5 modificare C 9 e scrivere DIPLOMA
5. pag 6 titoli di servizio scriviamo i servizi fino a giugno di questo anno
6. pag 7 8 9 come quando si compilano le Graduatorie d'Istituto
Graduatorie ad esaurimento del personale docente a.s. 2012/13
Pianificazione degli adempimenti successivi alla trasmissione delle istanze con procedura esclusivamente on line:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot5358_12
Integrazione delle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot4587_12
TFA ordinari e TFA speciali: chiarimenti
specialihttp://www.istruzione.it/web/ministero/focus_290512
6 luglio - 31 luglio test d'accesso
Roma:elenco degli ultimi nominati per i contratti a tempo indeterminato per l’a.s. 2011/12 distinti per ordine di scuola, classe di concorso, causale di immissione con indicazione del posto e del punteggio
http://lnx.atpromaistruzione.it/wp/wp-content/uploads/2012/04/ULTIMO-NOMIN-11-12-da-pubblicare.pdf
ATA 24 mesi Indizione, per l'anno scolastico 2011/2012 dei concorsi per titoli per l'accesso ai ruoli provinciali, relativi ai profili professionali dell’area A e B del personale ATA:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot763_12
moduli domanda:
Graduatorie d'istituto terza fascia personale Ata - scadenza 15 dicembre 2011
scadenza domande on line inserimento scuole - 30 dicembre 2011:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/reclutamento/graduatorie_istituto#ata
150 ore di dirittto allo studio per i lavoratori della scuola - Anno 2012
Il SISA si batte da sempre per la piena applicazione del diritto allo studio, quasi tutti i docenti e gli ATA possono usufruire delle 150 ore per frequenza dei corsi e per i giorni che precedono gli esami. Il termine di presentazione domande è il 15 novembre 2011, tranne diversa scadenza fissata a livello regionale, le ore sono usufruibili su base dell'anno solare.
Modello di domanda e circolare:
http://lnx.atpromaistruzione.it/wp/?p=2569
SALVAPRECARI 2011-12
Il provvedimento fissa la data del 2 novembre come termine ultimo entro il quale, il personale beneficiario del provvedimento, deve presentare la domanda per l’inserimento negli elenchi da cui essere individuato, quale destinatario di supplenze relative alle assenze temporanee dei titolari, con precedenza assoluta rispetto al personale inserito nelle graduatorie di circolo e di istituto:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot8342_11
Immissioni in ruolo....col trucco!
Il Miur e i sindacati cosiddetti rappresentativi cantano vittoria ma al SISA sembra più una presa in giro.
67mila assunzioni, ai docenti ne andranno 30.308, al personale ata 36.000.
Facendo un po' di conti rispetto ai posti disponibili, una goccia in un oceano.
In più la novità delle nomine retroattive (circa 10mila) dall'a.s.2010/11, con le vecchie graduatorie, cose mai viste prima. Si è voluto colpire il diritto alla mobilità, sancito dalla costituzione e dai trattati europei. Punire i docenti meridionali che hanno avuto giustizia con lo spostamento a pettine in altra provincia. Inoltre blocco per anni degli scatti di anzianità, un pasticcio che a molti probabilmente non è chiaro. Il SISA si batterà in piazza, con scioperi e manifestazioni (1 settembre, 7 ottobre, 17 novembre), affinchè la scuola pubblica possa tornare ad essere di tutti e non solo di qualcuno.
05.08.'11 Il coordinamento
Graduatorie d'istituto docenti 2011/14:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/reclutamento/graduatorie_istituto
Scadenza domande : 16 agosto 2011.
Saranno indirizzate alla istituzione scolastica che gestirà la domanda.
Presentazione via web del modello B per la scelta delle scuole; esso potrà essere prodotto nel periodo tra il 18 luglio e il 26 agosto 2011 (entro le ore 14).
A breve pubblicheremo vademecum e guida alla compilazione dei modelli-domanda.
Graduatorie d'istituto 2011/14
Venerdì 15 luglio pubblicazione in G.U. dell’avviso di avvenuta emanazione del D.M. Le domande, per il personale docente ed educativo, devono essere presentate, in forma cartacea, entro il 16 agosto 2011.
Saranno indirizzate alla istituzione scolastica che gestirà la domanda.
Presentazione via web del modello B per la scelta delle scuole; esso potrà essere prodotto nel periodo tra il 18 luglio e il 26 agosto 2011 (entro le ore 14).
13.07.'11
Supplenze, Roma "invasa" dai nuovi candidati
Alla Capitale spetta il primato per il trasferimento delle domande per ottenere una supplenza o l'immissione in ruolo dalle graduatorie ad esaurimento. Si calcola, dalle domande pervenute ai vari Ambiti Territoriali, che la città di Roma sia in testa con circa 5.500 richieste. Infatti solo per la scuola dell'infanzia e per la scuola primaria sono pervenute circa 2.600 candidature. In Lombardia ci saranno circa 4.300 docenti con Milano in testa, forte di 1.500 richieste. Seguono Toscana, quasi 3mila (a Firenze più di 800) ed Emilia Romagna, oltre 2mila.
11.07.'11 Il coordinamento
Graduatorie d'istituto docenti: probabile pubblicazione decreto metà giugno
28.05.'11
Cambiata la modulistica.
Valide le domande già presentate.
Graduatorie ad esaurimento 2011/14, emanato il decreto
Scadenza domande 1 giugno 2011
Per scaricare il D.M. e i moduli domanda:
Le nomine in ruolo possano essere effettuate ogni anno entro il 31 agosto.
Le graduatorie ad esaurimento vengano aggiornate con cadenza triennale con possibilità di trasferimento in un'unica provincia.
I docenti destinatari di nomina a tempo indeterminato a decorrere dall'anno scolastico 2011/2012 possono chiedere il trasferimento, l'assegnazione provvisoria o l'utilizzazione in altra provincia dopo cinque anni di effettivo servizio nella provincia di titolarità.
PRONTA LA DENUNCIA ALLA COMMISSIONE EUROPEA RIGUARDANTE INADEMPIMENTI DEL DIRITTO COMUNITARIO
Scaricabile dal sito http://docentieuropa.xoom.it/Denuncia_UE.zip tutto il necessario definitivo per l'invio della denuncia alla Commissione Europea.
Visualizzazione consistenza graduatorie provinciali ad esaurimento del personale docente ed educativo nella fase precedente all’emanazione del provvedimento di aggiornamento delle graduatorie per il triennio scolastico 2011-2014:
http://archivio.pubblica.istruzione.it/reclutamento/consistenza_aspiranti.shtml
La solita goccia nell'oceano. Comunicato stampa del Miur su assunzioni, graduatorie, etc.
67.000 immissioni in ruolo in tre anni, praticamente poco più di 23.000 all'anno, una miseria.
Il SISA chiede, invece, 67.000 assunzioni per anno scolastico, per coprire tutti i posti disponibili, compresi i pensionamenti:
Graduatorie ad esaurimento, probabili date: uscita decreto 5 maggio, scadenza domande 25 maggio
Graduatorie ad esaurimento, conclusa la telenovela. Inserimento a pettine in una sola provincia con obbligo di permanenza per un quinquennio. La durata delle graduatorie sarà triennale
Finalmente il" tormentone graduatorie" è finito, alla fine ha vinto il buon senso.
Inserimento a pettine in una sola provincia, a libera scelta del docente. Tale provincia sostituisce completamente la provincia o le provincie di inserimento nel biennio 2009/11.
L’obbligo di permanenza sarà per un quinquennio di “effettivo servizio” dopo la nomina in ruolo nella provincia.
Per quanto riguarda le supplenze temporanee dalle graduatorie d'istituto, la scelta sarà libera e indipendente dalla provincia in cui si chiede l’inclusione nelle graduatorie ad esaurimento.
Infine ci sarà lo spostamento permanente del termine delle operazioni di nomina dal 31 luglio al 31 agosto.
Il SISA si ritiene soddisfatto , infatti si rende giustizia alle richieste dei docenti in relazione al cambio di provincia (rispettando la libera circolazione dei lavoratori sancita dai trattati europei) ed inoltre si garantisce una importante continuità di servizio a tutela degli alunni.
21.04.2011 Il coordinamento
Graduatorie: tanta, tantissima confusione
L'Avvocatura dello Stato conferma l'impossibilità di bloccare i trasferimenti a pettine in altra provincia dopo le ultime sentenze. Ma il Miur non ci sta, soprattutto la Lega, ispiratrice del blocco delle graduatorie. In questi giorni si susseguono numerose notizie, molto confuse, con smentite di ora in ora. Secondo il SISA, da fonti attendibili, è imminente un decreto legge per poter scavalcare anche il giudizio dell'Avvocatura e consentire solo l'aggiornamento e non lo spostamento. Tutto questo è assurdo, anche perchè solo in Italia verrebbe bloccata la mobilità dei lavoratori sancita dai trattati europei.
15.04.2011
Ipotesi future graduatorie
Il Miur aspetta la risposta dell'Avvocatura Generale dello Stato per bloccare il cambio della provincia voluto dalla Lega. Solo aggiornamento nella principale provincia di appartenenza con eliminazione delle code. Tutto questo sembra assurdo. Ancora una volta si prospetta una violazione del diritto alla mobilità.
RICORSI SISA
Si comunica che per entrambi gli atti dei ricorsi requisito 1 e requisito 2 si chiederà la sospensiva del DM impugnato; potrete leggere direttamente dal sito del TAR appena
presentato e registrato agli atti il ricorso, tutto quello che è stato chiesto e scritto.
Comunque esso verrà presentato venerdì 1° aprile in quanto la scadenza dei 60 giorni è il 2/4; tenete conto anche che appena ricevuti tutti i documenti, l'avvocato dovrà allegarli
materialmente al ricorso per far poi rilegare tutto e depositarlo al TAR. Quindi anche per questo motivo ci auguriamo che tutti i destinatari abbiano già provveduto all' invio.
Per ovviare al problema che alcuni ricorrenti del REQUISITO 1 (diplomati ITP e laureati vecchio ordinamento con 360 giorni per la scuola secondaria di I e II grado) hanno avuto nel
reperire i certificati di servizio e nell' inviarli allo studio legale, dato che si DEVE al più presto chiudere il fascicolo, l'avvocato ha chiesto di comunicarvi quanto segue:
COMPILATE il file Excel (sotto in allegato) con nome e cognome a.s. in cui si è prestato servizio e totale dei giorni per a.s. e rimandatemelo al più presto, così i nostri legali avranno la
possibilità di sapere da chi dovranno ancora ricevere i certificati ma soprattutto avere un quadro generale più chiaro, dato che in alcuni certificati il servizio è espresso in ore e non in
giorni.
L'allegato deve essere compilato solo da chi possiede il requisito 1 per i DIPLOMATI MAGISTRALE NO!!!!!
Spedite a sisaprecari@gmail.com
Barbara Bernardi
Responsabile Sisa precari
RICORSI SISA
Scaduti ieri 21.3.11 i termini di invio dei plichi con i documenti, il giorno 24 marzo si terrà incontro con avvocati e seguirà mail con gli aggiornamenti per tutti coloro che risulteranno aver pagato la quota ed inviato i documenti.
Ci siamo il ricorso SISA è partito, verrà depositato al TAR del Lazio entro il 21/3 marzo, tutti quelli che hanno "preaderito" mandando mail a sisaprecari@gmail.com
o sul blog verranno contattati entro i prossimi giorni via mail dalla Responsabile SISA Precari che fornirà tutte le indicazioni relative a documenti, procura all'avvocato, costi e alle modalità
di spedizione.
Il costo del ricorso è di 85 euro da versare direttamente all'avvocato, del quale vi verranno forniti dati Iban e recapiti via mail, insieme alla Procura da firmare in suo favore.
RICORSI SISA Scuola contro il TFA
Per chi ha già preaderito inviando mail a sisaprecari@gmail.com a partire da oggi verranno distinte le due classi di ricorrenti:
classe1) diplomati (ITP) e laureati vecchio ordinamento che hanno almeno 360 giorni di servizio, ed intendono richiedere l'accesso diretto al TFA senza test.
Classe2) diplomati magistrali con diploma conseguito entro l' a.s. 2001/2002 anche senza giorni di servizio che vogliono vedere riconosciuto il valore abilitante del Diploma conseguito, così come da disposizioni di Legge.
Costi del ricorso: il costo del ricorso per tutti coloro che hanno aderito mandando email all'indirizzo sopra riportato entro il termine ultimo ed improcrastinabile del 5/3/2011 è di 85,00 euro che verranno versati direttamente agli avvocati che si occuperanno del ricorso e che rilasceranno fattura al ricorrente per il suddetto importo.
L'importo di cui sopra comprende anche la quota associativa sindacale SISA per l’anno scolastico 2010 – 2011.
Documenti da inviare all' avvocato e dati dello studio legale:
Per i ricorrenti di cui alla classe 1:copia del documento di identità in corso di validità, codice fiscale, copia del diploma di laurea, e certificato/i di servizio in originale attestanti il servizio prestato per almeno 360 giorni, nella scuola statale o paritaria.
Per i ricorrenti di cui alla classe 2: copia del documento di identità in corso di validità, codice fiscale, copia del diploma di maturità magistrale, conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002.
Per qualsiasi altro chiarimento o dettaglio siamo a disposizione all'indirizzo mail sisaprecari@gmail.com
Il sito del sindacato www.sisascuola.it ed il blog http://sisa-precari.blogitaly.net/ saranno costantemente aggiornati con le novità relative al ricorso vi preghiamo quindi di controllarli spesso.
Roma lì 3 Marzo 2011
Barbara Bernardi Resp. Naz. Precari SISA Scuola
Indirizzo dello studio legale al quale inviare la raccomandata A/R con i documenti che vi abbiamo indicato via mail entro e non oltre il termine perentorio del 21/3/2011:
STUDIO LEGALE
Avv. Annamaria Gigli
Avv. Francesco Tropepi
Via Taranto 21 Cap 00182 Roma
La documentazione inviata successivamente alla data indicata non sarà presa in considerazione, e pertanto il ricorrente non parteciperà al ricorso in oggetto, farà fede comunque il timbro postale.
Il Senato approva, il milleproroghe diventa legge. Niente blocco graduatorie, il comma-vergogna è stato sconfitto
26.02.'11
Milleproroghe, cancellato il comma relativo al blocco delle graduatorie ad esaurimento
Approvato, con modifiche, dalla Camera, il decreto legge milleproroghe, dopo le contestazioni del Quirinale. Sparisce la norma anti-graduatorie. Il testo passa al Senato per l'approvazione.
25.02.2011
notizia agenzia AGI, graduatorie ad esaurimento
Stralciata la norma che prorogava fino al 31 agosto 2012 le graduatorie degli insegnanti precari, su cui si era pronunciata la Corte costituzionale e che prevedeva un vincolo per le supplenze legato alla provincia.
LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CITTADINI E DEI LAVORATORI EUROPEI, ANCHE NEL COMPARTO SCUOLA, è UN DIRITTO.
IL SISA DA SEMPRE LO AFFERMA E HA RAGIONE.
Milleproroghe
Napolitano chiede delle correzioni sul testo del decreto, ci sono chiari errori di carattere costituzionale. Infatti come sempre affermato dal Sisa, per quando riguarda la scuola, nelle graduatorie ad esaurimento, viene violato il diritto alla mobilità sancito dai trattati europei.
22 febbraio 2011
il coordinamento
Disattivazione funzioni ata 24 mesi:
Stop del Miur alle abilitazioni conseguite all'estero:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/dettaglio-news/-/dettaglioNews/viewDettaglio/14477/11210
Graduatorie ad esaurimento: Lega e Fli presentano emendamenti in Senato per congelare di un anno le graduatorie. Continua l'attacco vergognoso al diritto di cambiare provincia
Graduatorie ad esaurimento, decreto milleproroghe: furbata di fine d'anno
Nel decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale, del congelamento delle graduatorie nemmeno l'ombra. Probabilmente un'altra furbata dell'attuale amministrazione, nel senso che al momento non è stata inserita la norma, ma successivamente verrà introdotta da un nuovo provvedimento. Infatti il decreto milleproroghe ha prorogato fino a marzo 2011 le leggi che scadevano il 31 dicembre 2010.
Tutto questo avviene sotto il silenzio e l'appoggio dei sindacati "cosiddetti rappresentativi" che ormai non rappresentano più niente.
Il SISA si batterà fino in fondo, affinchè il vergognoso congelamento delle graduatorie non avvenga, nel diritto alla mobilità sancito dai trattati europei.
Il coordinamento
Vergognosa approvazione da parte del Governo del prolungamento di un anno della validità delle attuali graduatorie ad esaurimento.
Una disposizione assurda, voluta fortemente dalla Lega Nord contro gli insegnanti meridionali. Il ministro Gelmini Patelli, invece di opporsi, piega la testa ed accetta gli ordini.
E' assurdo che la Lega voglia trovare delle formule per impedire la mobilità lavorativa dei cittadini italiani, quando la normativa europea garantisce, a tutti i cittadini delle 27 nazioni che ne fanno parte, il diritto a scegliere, come luogo di lavoro, una qualunque città europea. Tali progetti sono non solo anticostituzionali ma contrari a tutta la normativa europea che garantisce la libera circolazione.
Il testo della vergogna: «1.Nelle more della emanazione del Regolamento sul reclutamento del personale docente nelle scuole di ogni ordine e grado, previsto dall’art. 2 comma 416, della Legge 24 dicembre 2007, n. 244, le graduatorie provinciali previste dall’art. 1, comma 605, lett. c), della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 vigenti per il biennio 2009/2010 – 2010/2011 sono prorogate per l’anno scolastico 2011/2012. Conseguentemente all’art. 1, comma 4-ter, del decreto legge 25 settembre 2009, n. 134, convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2009, n. 167, le parole: “per il biennio scolastico 2011/2012 – 2012/2013” sono sostituite dalle parole:“per il biennio scolastico 2012/2013- 2013/2014»
Graduatorie d’istituto del personale docente ed educativo –convocazione dei supplenti tramite SMS:
RICORSO PRECARI SISA adesioni prorogate al 31 ottobre 2010
Preadesioni Ricorso SISA
Care colleghe e cari colleghi, ho sottoposto all' avvocato del sindacato il "nuovo Regolamento" sulla formazione iniziale dei docenti che riguarda come saprete anche i corsi abilitanti
per i non abilitati alla scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado .
Il ricorso è già studiato ed in fase di preadesione, vi comunico quindi qualora siate interessate/i cosa dovete fare di seguito:
abbiamo individuato due categorie di ricorrenti con diversi requisiti:
1) 360 giorni di servizio prestato e laurea o diploma vecchio ordinamento
2) diploma di maturità magistrale ante 2001/2002 anche senza i 360 giorni.
Le preadesioni sono prorogate al 31 ottobre 2010 e dovranno pervenire all'indirizzo mail sisaprecari@gmail.com
Dovrete inviare Nome, Cognome, città di residenza/inserimento in GI, recapito e classe di Concorso, servizio in base al requisito 1 o 2.
Tutte le altre informazioni relative agli aderenti saranno richieste in seguito per il momento bastano questi dati che ho indicato, per quanto riguarda quote spese e quant'altro vi verranno
comunicate dopo la fase di preadesione quando l'avvocato ci comunicherà i costi, in base al numero di ricorrenti; essendo i ricorsi nominali solo chi aderisce versando la quota usufruirà dei
risultati ottenuti.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Barbara Bernardi
Resp. SISA Precari
Visualizzazione posizione elenchi prioritari a.s. 2010/11, su istanze on line:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot9574_10
http://archivio.pubblica.istruzione.it/istanzeonline/index.shtml
Scadenza domanda salvaprecari prorogata al 4 ottobre:
chiarimenti Miur salvaprecari:
tardivo del titolo di sostegno
D.M. salvaprecari: integrazione presentazione domande dal 15 al 30
settembre 2010 - scarica i modelli di domanda
http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot8378_10
nota ministeriale immissioni in ruolo:
Immissioni in ruolo: solo poco più di 16 mila posti, 10 mila docenti e 6.500 ata, una vera e propria vergogna. Massacrate le regioni Campania, Puglia e Sicilia che molto probabilmente avranno pochi posti a disposizione. La maggior parte delle immissioni saranno al nord, principalmente in Lombardia.
Immissioni in ruolo: dalle ultime notizie ricevute, sembra che ci saranno circa 16.000 assunzioni, 10.000 per i docenti e 6000 per il personale ata.
Una goccia in un oceano immenso, una vera e propria vergogna. Rinnoviamo con forza la richiesta di dimissioni dell'attuale ministro Gelmini, incapace di risolvere il problema del precariato.
Date pubblicazione graduatorie ad esaurimento a.s.2010/11:
19-21 luglio pubblicazione graduatorie provvisorie (24-26 luglio presentazione reclami, solo per le nuove presentazioni);
27 luglio-3 agosto pubblicazione graduatorie definitive;
dal 6 agosto pubblicazione graduatorie code.
Graduatorie ad esaurimento a.s.2010/11- scioglimento della riserva e inclusione in coda negli elenchi del sostegno prorogati al 6 luglio:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot6274_10
Assunzioni in ruolo docenti e ata, il Miur chiede l'autorizzazione a Tremonti per 11/14 mila posti comuni, 5000 sul sostegno, 6000 personale ata: la solita goccia nell'oceano....
30 giugno 2010 scioglimento riserva graduatorie ad esaurimento e inserimento negli elenchi aggiuntivi sostegno 2010/11:
Depennamento graduatorie esaurimento personale docente con contratto a tempo indeterminato nelle scuole statali:
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2010/prot2692_10.shtml
Formazione in ingresso per il personale docente ed educativo a.s. 2009/10:
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2010/prot2364_10.shtml
personale ata 24 mesi:
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2010/prot2053_10.shtml
Il SISA impegnato perché
tutti i precari
diventino a tempo indeterminato
Il SISA, Sindacato Indipendente Scuola Ambiente, si batte dalla sua nascita per permettere ai docenti precari non abilitati di avere la possibilità di abilitarsi. Infatti la prima e fondamentale priorità è a nostro giudizio che venga sanata la disparità giuridica che, a volte per l’assenza di indizione dei concorsi da lungo tempo, ha messo molte persone nella condizione di lavorare per anni senza poter conseguire l’abilitazione.
Senza infatti l’equiparazione giudica dei docenti, ovvero l’abilitazione, a cui deve essere data la possibilità di accedere, coloro che non sono abilitati vedranno sempre più ridotte le loro possibilità di lavoro ed alla fine esclusi definitivamente.
Riteniamo come SISA che tra i docenti non abilitati invece esistano competenze e professionalità straordinarie che rappresentano un patrimonio per la scuola pubblica.
Il Sindacato rileva con preoccupazione che le divisioni tra precari, abilitati contro non abilitati e non abilitati contro abilitati, e la processione di gruppi e associazioni che pietiscono incontri presso i potenti e i candidati politici di turno, i quali nel loro stile promettono e nulla mantengono, come prevedibile, facciano complessivamente il gioco del governo e del ministro Gelmini Patelli che persegue un solo obiettivo, quello del taglio forsennato del personale e di otto miliardi di euro dal bilancio del MIUR.
Il SISA, che ribadisce la lotta per corsi riservati di scuola per l’abilitazione dei non abilitati, invita tutti i docenti, a tempo indeterminato, determinato di ogni condizione ad unirsi in una comune battaglia contro i tagli e per le dimissioni del ministro che è responsabile di questo disastro che colpisce anche le famiglie e gli studenti.
Il SISA, sindacato di docenti e lavoratori della scuola, genitori e cittadini democratici e soprattutto studenti, sempre più costretti in classi pollaio da oltre trenta alunni, si batte e si batterà perché tutti possano lavorare.
Sarebbe un ben tragico (in)successo quello delle associazioni che chiedono la fine delle graduatorie a pettine che a loro dire hanno favorito 44mila precari abilitati e vedere questi precari non abilitati riottenere la precedenza ma non lavorare lo stesso, perché i tagli dell’anno scolastico prossimo metteranno per strada giusto quella quota di docenti.
Ugualmente questi precari abilitati dovrebbero unirsi alla lotta dei non abilitati perché anche permanessero le graduatorie a pettine come quest’anno non lavoreranno più per via dei tagli.
Il SISA trova quindi ridicolo e assurdo schierarsi con gli uni contro gli altri o con gli altri contro gli uni.
Entrambi questi gruppi e i molti altri di natura particolaristica, in cui ognuno pensa per sé contro gli altri, non si rendono conto di diventare parte di un gioco ben più grande di loro che ha un solo obiettivo, eliminarli tutti.
Solo unendo tutte le energie della scuola si vince, divisi vince chi la scuola pubblica la vuole distruggere.
Il SISA quindi è contrario a tutte quelle prese di posizione, documenti e iniziative che, volendo difendere un gruppo, prospettano di mettere per strada un’altra parte della categoria, questa sconfortante guerra tra poveri ha un solo risultato, quello di contribuire, seppure inconsapevolmente, alla distruzione della scuola.
Il SISA è disponibile per promuovere lotte, scioperi, manifestazioni, digiuni e occupazioni unitari, per organici maggiorati, per una dotazione organica d’istituto, per classi con massimo 18 studenti.
Don Milani ci ha insegnato che pensare per sé è l’avarizia, pensare insieme e per tutti è la politica.
In questo caso poi pensare per sé è anche stupidamente autodistruttivo, lottare insieme è la sola, per quanto flebile, possibilità di vittoria.
30 marzo 2010
Davide Rossi
Segretario generale SISA
Dal precariato alla disoccupazione, il destino dei docenti italiani
Da anni mi sono resa portavoce di una parte dei “precari” di cui nessuno parla, i precari non abilitati della scuola italiana, creando un gruppo su internet noto con il nome MIDA (Movimento Insegnanti Da Abilitare). Nonostante alti e bassi siamo andati avanti, con difficoltà interne che spesso hanno portato anche a contrasti tra colleghi, ma li abbiamo sempre superati, o almeno quasi sempre.
Il gruppo è nato per chiedere prima al Ministro Fioroni e poi a Maria Stella Gelmini la concessione del DM 85/05 legge 143 per almeno quei docenti che erano in possesso dei 360 gg di servizio, visto che le SSIS erano state chiuse definitivamente, per cui la possibilità di abilitarsi era impossibile.
Per di più, grazie al lavoro di alcuni colleghi, si è trovato un decreto interministeriale del 10 Marzo 1997 in cui i colleghi che hanno frequentato l'Istituto Magistrale risulterebbero già abilitati ed il loro titolo è dichiarato “equipollente” a Scienze della Formazione Primaria. Questo dimostra che sino ad oggi chi ha guidato il Miur ha violato i diritti di chi ha lavorato e sta lavorando per la scuola pubblica! Inoltre c'è da dire, visto che in questo periodo scuole di specializzazione non ve ne sono, che il MIUR sta violando anche un'altra legge, il decreto interministeriale del 24 Novembre 1998 n. 460 in cui si dichiara che qualora mancassero scuole di specializzazione lo Stato deve concedere il concorso? Tutto ciò dov'è? Se è vero che il diritto al lavoro, il diritto alla formazione sono tutelati dalla Costituzione Italiana, perché per due anni tutto ciò non è stato applicato? Ciò sarebbe stato anche giusto nei confronti di chi ha poco servizio nelle Scuola Pubblica e Privata, come difeso e chiesto dal SISA.
In questi giorni il Consiglio di Stato sta analizzando la nuova formazione docenti, in cui il Consigliere Bruschi ha incluso anche coloro che hanno maturato i 360 gg di servizio, un TFA (Tirocinio Formativo Attivo) a cui si accederà solo mediante superamento del test e su un'unica classe di concorso. Saremo trattati alla pari di coloro che si stanno per laureare adesso. E chi i 360 gg non li ha, che deve fare? Gareggiare per pochi posti? E se chi li ha maturati non supera il test, vuol dire che butterà via il servizio sino ad oggi maturato? Aggiungo che da voci ministeriali questo Tirocinio non sarà esteso a tutte le classi di concorso, sembra che alcune verranno soppresse.
Il MIUR è stato chiaro: o il TFA o niente! Ciò dimostra che i diritti di chi sino ad oggi ha prestato fedelmente servizio, con regolare accesso nelle graduatorie d'istituto e mediante regolare chiamata dalle scuole italiane, sono calpestati e del tutto ignorati.
Sin dalla campagna elettorale il MIDA ha chiamato chi al momento ci governa, risposta: tante premure pre-elettorali, tante promesse, ma ancora al momento siamo in alto mare!
Abbiamo chiamato le OO.SS., l'unica a rispondere è stato il SISA. Un granello di sabbia in un vasto deserto, che ringraziamo e con cui iniziamo attivamente a collaborare.
Ma la domanda nasce spontanea: visto che a Treviso una collega stanca di tanto precariato si è data ai film hard, la richiesta di cambiare lavoro da parte politici, ci deve portare a tanto? Dalla scuola al mondo del porno, che balzo di qualità!
29 gennaio ’10
Ida Gasparretti
Responsabile SISA Udine
La Lega propone l’obbligo di residenza per i docenti precari.
Il SISA assolutamente contrario teme sia solo l’inizio.
La Lega torna alla carica in parlamento per introdurre nelle formazione delle graduatorie dei docenti precari l’obbligo di residenza presso la provincia in cui si fa domanda. Non dubitiamo che presto lo chiederà anche per i docenti a tempo indeterminato. A giudizio del SISA tale criterio è del tutto discriminatorio perché ciascun cittadino italiano, residente a Trento o a Trapani, ha il diritto di poter scegliere di lavorare in uno qualunque dei comuni italiani, come sancito dalla Costituzione. Di più, le normative europee sono chiare in merito ai diritti di residenza e di mobilità dei cittadini europei. Ciascun italiano, ciascun europeo, possono risiedere dove vogliono e ugualmente lavorare ovunque nell’Unione Europea. Il sapore, assai spiacevole, della proposta leghista è quello tutto medievale dei servi della gleba, che non potevano muoversi ed erano legati, dal rapporto di natura servile, al territorio. La spregiudicatezza della Lega nasce anche dal fatto che spera di trovare consenso tra parte dei precari, realmente disperati per la sempre più chiara perdita del lavoro. Ai precari sentiamo di dire che non è con la guerra tra poveri, gli uni contro gli altri, che salveranno il lavoro, ma con la difesa unitaria di tutti, a partire dai docenti precari non abilitati, di cui noi del SISA continuiamo ad essere i soli a chiedere diritti, tutele e corsi abilitanti.
Il SISA è preoccupato della deriva localista e si sente in grado di anticipare, azzardando un po’, ma forse neanche troppo, le prossime iniziative legislative per il reclutamento dei docenti che verranno proposte dalla Lega per gli anni scolastici della legislatura in corso, prese evidentemente di comune accordo con il ministro Gelmini, felice di poter adottare criteri che permettano, per ogni anno scolastico, il taglio di decine di migliaia di cattedre e la conseguente eliminazione di migliaia di posti di lavoro. D’altronde è con il dimezzamento del bilancio della scuola pubblica, non con la lotta all’evasione fiscale, che il governo intende ripianare il debito pubblico.
Per l’a.s. 2010 – 2011 ci sarà l’esame obbligatorio di lingua locale. I docenti che non superino l’esame in una delle lingue principali del Nord, ovvero piemontese, lombardo, milanese, veneto, friulano, triestino, non potranno insegnare nelle regioni del nord. Per l’a.s. 2011 - 2012 sarà necessario per ciascun docente certificare non solo la propria residenza nel nord, ma anche quella dei genitori, dei nonni e dei bisnonni, nel caso questi siano venuti a mancare, è obbligatoria la fotografia della tomba al campo santo, che deve indiscutibilmente trovarsi in un comune a nord del Po, le sepolture dei bisnonni a Cefalù o a Barletta saranno criterio di esclusione dalle graduatorie. Per l’a.s. 2012 – 2013 verranno riviste le graduatorie secondo il criterio per cui tutti coloro che hanno i capelli biondi e le dita affusolate andranno per primi e coloro che hanno i capelli neri e le mani grosse, evidente segno di nascita a sud del Po, in coda.
Non osiamo immaginare quali saranno i criteri per gli anni successivi nel caso la Lega, il ministro Gelmini e la loro coalizione trionfi nuovamente alle elezioni parlamentari del 2013. Però siamo certi che qualche “anima bella” su qualche “bel giornale”, moderato, ragionevole e non fazioso, ci spiegherà che questi sono criteri di radicamento nel territorio e che quindi vanno accolti, apprezzati e approvati.
Noi del SISA, che abbiamo categorie interpretative un po’ vecchie, legate alla Costituzione della Repubblica italiana, quella fondata sul lavoro e che non piace al ministro Brunetta, chiamiamo questi criteri discriminazione razziale, in una parola razzismo.
Come SISA esprimiamo quindi preoccupazione per il crescente numero di proposte contro i migranti, africani, asiatici, latinoamericani, contro gli italiani del sud.
Albert Einstein diceva che esiste una sola razza, quella umana. La Costituzione italiana e la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo per noi del SISA restano pietre miliari della nostra azione. Ci preoccupa molto constatare che alcuni italiani, come riportato da televisione e quotidiani, ritengano entrambi, Costituzione e Dichiarazione Universale, “roba de negri”.
20 gennaio ’10
Davide Rossi
Segretario generale
Precari. Si salvi chi può
di
Barbara Bernardi
Responsabile Nazionale SISA Precari
Ad una settimana dalla scadenza dell'aggiornamento delle liste del salvaprecari per coloro che lo scorso anno avevano avuto una supplenza da Graduatorie d’Istituto di almeno 180 giorni e comunque risultino iscritti anche in Graduatorie Ad Eusaurimento (quindi solo abilitati) a Roma cominciano le prime chiamate dagli elenchi prioritari.
Elenchi prioritari che non sono ancora stati pubblicati dall'Ufficio Scolastico Provinciale, e che poi andranno aggiornati con i nuovi inserimenti, di cui le scuole già dispongono, che tuttavia gli insegnanti non possono consultare e dai quali le scuole stanno cominciando a chiamare, e fin qui tutto bene, se non fosse che...
Chi ha il privilegio di essere negli elenchi e parliamo di precari storici o comunque insegnanti di ogni ordine e grado che lavorano da anni nelle scuola ed in una classe di concorso per la quale sono abilitati si ritrovano a “dover” accettare le supplenze che vengono loro proposte dalle scuole dei distretti scelti, capita così di essere chiamati alla materna o alle elementari quando si è insegnato negli ultimi 10 anni italiano, o inglese, o matematica alla secondaria di I o II grado, un paradosso a cui né il Ministero con il suo decreto salvaprecari, ne gli Uffici Scolastici Provinciali sembrano aver pensato in perfetto stile “accetta tutto o perdi l' indennità e io tappo i buchi”.
Non serve certo una laurea per capire la diversità di metodologia e di didattica che si adotta nei diversi gradi di scuola e che con il tempo e l'esperienza si affina e capire come ci si può sentire a dover tenere 30 bambini tra i 3 e i 5 anni, quando si è abituati a confrontarsi con ragazzi più autonomi e più grandi.
Alla luce di queste ed altre testimonianze mi chiedo, ma chi è che si è salvato?
I colleghi abilitati costretti ad accettare di tutto pur di non perdere l'indennità di disoccupazione e i 12 punti promessi dal MIUR, noi tappabuchi di III fascia praticamente tagliati fuori da tutto, dato che fino a prima di Natale le facevamo noi quelle supplenze, ora non le faremo più e soprattutto non ci rimarranno briciole dato che noi sempre e solo 10/20 scuole abbiamo in lista mentre chi è negli elenchi prioritari ha 5 distretti ovvero una cinquantina e più di scuole, prendendo come esempio Roma.
Ecco una tabella riepilogativa della situazione:
ABILITATI
supplenza dove capita (tutte le
Classi Di Concorso) da accettare per forza altrimenti niente disoccupazione e addio 12 punti; 50/60/70 scuole da cui essere chiamati per le supplenze.
NON ABILITATI
solo una Classe Di Concorso o due al massimo, nessuno ti chiama perchè hai davanti gli elenchi prioritari, solo 10 scuole alla primaria e 20 alla secondaria da cui sperare di essere chiamati se avanzano briciole.
Questi sono gli effetti del salvaprecari, voluto per tentare di coprire i tagli che da questo anno hanno colpito tutti i docenti abilitati e non, quel salvaprecari che l'anno prossimo non verrà rinnovato e lascerà a casa ancora più gente di quanto è stato previsto, se poi andiamo a leggere la nota del MIUR in data 8/1/2010 riguardante le “indicazioni” alle scuole per le iscrizioni dei bambini extracomunitari e la leggiamo con la dovuta attenzione ci salta subito all'occhio che al Ministero si continua a parlare e decretare senza sapere quello che di cui ci si occupa, soprattutto senza pensare minimamente alle conseguenze dell'applicazione di determinate note.
E allora domandiamoci chi si è salvato?
Nessuno, se non temporaneamente e pagando un prezzo alto; la distruzione l'avevamo detto che sarebbe cominciata ad inizio anno, pochi sono quelli che ci hanno creduto, molti quelli che si dovranno ricredere se non ora a fine anno o a inizio del prossimo.
E non dimentichiamo che la distruzione delle scuole superiori incombe..... noi ci siamo battuti e continueremo a batterci per impedire questa distruzione, ma tutti devono impegnarsi, la battaglia è comune e non di pochi, non siamo noi docenti una minima parte della società come ci ha sempre considerato il ministro, non eravamo e non saremo quattro gatti a protestare!
SISA Precari, blog di lotta
Grazie all’indomito lavoro della responsabile di Roma, nonché del gruppo SISA Precari Barbara Bernardi è nato il blog “precario e di lotta” del sindacato. Tutte e tutti i precari e coloro che si riconoscono nella battaglia per i loro diritti sono invitati a partecipare alla sua costruzione. Sul blog info e notizie sempre aggiornate http://sisa-precari.blogitaly.net/
La scadenza per la domanda salvaprecari è stata prorogata al 14 gennaio 2010
Salvaprecari: pubblicato il decreto bis con modello di domanda
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2009/prot19212_09.shtml
Circolare inps: modalità di applicazione della convenzione fra inps, miur e ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2009/prot19218_09.shtml
Il MIDA verso l’adesione al SISA
Il MIDA, Movimento Insegnanti Da Abilitare, constata come negli ultimi mesi le azioni in difesa dei docenti non abilitati abbiano visto il Movimento in sintonia e unità d’azione con il SISA, Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente.
È intenzione del MIDA trasformare tale collaborazione con il SISA in una incorporazione del Movimento nel SISA, da concordare e realizzarsi nel corso del 2010.
15 dicembre ’09
per il MIDA
Ida Gasparetti
Il coordinamento del SISA, recepito il parere positivo di Barbara Bernardi, responsabile nazionale SISA Precari, accoglie favorevolmente la proposta del MIDA.
Il SISA si batte da sempre per il pieno riconoscimento, civile e sociale, di quel precariato intellettuale che da anni rappresenta una risorsa indispensabile per la scuola.
Abbiamo visto il MIDA nascere e ne riconosciamo i meriti e l’impegno per una battaglia di civiltà che ci accomuna. La scelta di aderire al SISA pone come semplice obbligo il riconoscersi nel manifesto costitutivo del sindacato.
In merito al tema dei precari e del precariato il SISA si batte da sempre per la promozione di corsi abilitanti per tutti, anche coloro che hanno maturato un giorno di supplenza.
Insieme, nel reciproco rispetto, saremo più forti, più determinati.
16 dicembre ’09
Il coordinamento
Il Senato ha trasformato in legge il decreto sui precari
Punti fondamentali:
1) durante il rinnovo delle graduatorie ad esaurimento, biennio scolastico 2011/12 e 2012/13, i candidati potranno scegliere 2 province ed essere inseriti "a pettine" nella posizione spettante (quindi niente più code);
2)estensione del salva-precari a tutti i docenti che hanno maturato, dalle graduatorie d'istituto, 180 giorni di supplenza, per l'a.s.2008/09;
3) i docenti a tempo indeterminato, a partire dall'a.s. 2009/10 dovranno essere cancellati dalle graduatorie ad esaurimento;
4) per immissioni in ruolo ed incarichi a tempo determinato, per l'a.s. 2010/11, il termine ultimo è prorogato al 31 agosto.
nota ministeriale compatibilità tra corsi universitari per iscrizione graduatorie ad esaurimento e d'istituto
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2009/prot17188_09.shtml
150 ore di dirittto allo studio per i lavoratori della scuola
Il SISA si batte da sempre per la piena applicazione del diritto allo studio, tutti i docenti e gli ATA possono usufruire delle 150 ore per frequenza dei corsi e per i giorni che precedono gli esami. Il termine di presentazione domande è il 15 novembre 2009, tranne diversa scadenza fissata a livello regionale, le ore sono usufruibili su base dell'anno solare.
Intervento di Elena Moschini, responsabile SISA Treviso all’assemblea nazionale dei Precari, abilitati e non abilitati, tenuta a Roma.
Colleghe e Colleghi carissimi,
è confortante, in questi momenti difficili di crisi, constatare la presenza di tutti voi qui riuniti. Grazie davvero di cuore per essere arrivati in tanti a manifestare per i nostri diritti, per
i diritti di noi Docenti, sempre più vilipesi e disattesi nelle nostre legittime aspettative, le normalissime aspettative di una classe che ha sempre lavorato e spesso lo ha fatto anche in
condizioni davvero difficili ma sempre e comunque con passione ed entusiasmo. Ma ora, cari colleghi, l’entusiasmo comincia a venir meno.
Sono Elena Moschini, insegnante di materie letterarie e Coordinatrice S.I.S.A. per la provincia di Treviso. Ho deciso di partecipare alla manifestazione odierna per portare all’attenzione di
tutti, in particolare di chi non lavora nel mondo della scuola e capta le cose “per sentito dire”, la protesta dei docenti precari, in particolare di quelli di terza fascia, a cui io stessa
appartengo.
Fino allo scorso anno ho insegnato in diversi istituti della provincia di Treviso e quest’anno, come tanti altri colleghi di terza fascia di tutta Italia, non sono stata ancora convocata per un
incarico di docenza e, come tanti altri colleghi, non voglio rassegnarmi a rimanere senza lavoro.
Non me ne vogliano gli altri, ma sfido chiunque a dimostrare che il personale docente di terza fascia non costituisca a tutt’oggi l’anello più debole, quasi per nulla tutelato, della classe
docente. Ebbene sì, cari colleghi, neppure i precari sono tutti uguali! Questo governo, con la chiusura delle SSIS e l’abolizione dei corsi abilitanti, ha prodotto un osceno “collo di bottiglia”,
dovuto all’accumularsi dei docenti precari nel corso degli ultimi anni, ed ha innescato una “lotta tra poveri” all’interno degli stessi precari: precari di seconda fascia, molti dei quali grazie
ai famigerati “tagli” non hanno visto confermato il proprio incarico, e i “precari più precari degli altri”, ovvero quelli di terza fascia, professori inseriti nelle graduatorie per le supplenze
temporanee di nomina da parte dei dirigenti scolastici.
Noi di terza fascia, care colleghe e cari colleghi, da questo anno scolastico sappiamo di essere, molto probabilmente, condannati a rimanere senza lavoro in base alla riforma della scuola del
ministro Gelmini, secondo quanto previsto dal provvedimento “salva precari” dal quale noi docenti di terza fascia siamo esclusi! Nelle notizie ufficiali si parla genericamente di “docenti
precari”, senza specificare che tutte le iniziative che verranno intraprese a tutela (parziale) dei docenti precari riguarderanno i supplenti di seconda fascia mentre noi di terza fascia saremo
condannati all’estinzione.
Perché tutto questo? Perché il Governo continua ad accanirsi contro i docenti di terza fascia, quasi ciò costituisse una colpa? Siamo lavoratori che per anni hanno mandato avanti il motore
culturale dell’istituzione scolastica, assieme ai docenti di ruolo e a quelli di seconda fascia, con pari competenza, spirito di servizio, abnegazione e forte senso del dovere, non ho remore a
dire tutto ciò! Quale colpa avremmo noi? Forse il peccato originale è di non aver frequentato la SSIS, oppure di non esserci iscritti nel 2005 agli ultimi corsi abilitanti istituiti per
decreto?
Dei precari di terza fascia non si è mai fatta menzione nei provvedimenti ministeriali, e mai probabilmente se ne farà: saranno i professori di seconda fascia, abilitati ma disoccupati, a
ricevere l’assegno e saranno anche i primi ad essere chiamati dai presidi per le supplenze, per così dire avranno una sorta di prelazione sugli incarichi. Inoltre tutti i precari non hanno scatti
stipendiali legati all’anzianità di servizio (che quindi non esiste!), non sempre la retribuzione lorda in caso di malattia è il 100% e l’assegno di disoccupazione copre un periodo massimo di
otto mesi e con aliquote progressivamente decrescenti! Queste condizioni riguardano tutti i precari: sono inique per i docenti di seconda fascia, sono oscene a maggior ragione per quelli di terza
fascia.
Probabilmente, si dirà, tutto ciò è legato ad una manovra di razionalizzazione delle spese e di ottimizzazione delle risorse finanziarie. Falso! I soldi stornati alle istituzioni scolastiche
vengono reinvestiti per foraggiare le cosiddette missioni “umanitarie” all’estero e per infrastrutture la cui realizzazione non è urgente.
Il peso di questa dissennata politica finanziaria, tuttavia, si sente soprattutto nel mondo della scuola. Le autonomie scolastiche, infatti, come scrive Bianca Di Giovanni sul numero de L’Unità
di martedì 20 ottobre, vantano crediti per un miliardo nei confronti dello Stato: con quella somma i vari istituti sparsi nel territorio fanno fronte alle spese quotidiane di gestione, anticipano
le risorse ma la copertura ancora non arriva. È solo l’ultima cifra del “salasso scuola” dell’era Gelmini−Tremonti. Già nel 2010 ci sarà un taglio di 40 milioni, che sarà seguito dalla stangata
del biennio successivo: alla fine della sforbiciata quella “dote” sarà ridotta ad un terzo ovvero 99,5 milioni contro i 274 originariamente stanziati. Tagli e ancora tagli, che arrivano a toccare
la pelle dei lavoratori. E vogliamo parlare dei soldi stanziati per risanare le condizioni degli edifici scolastici? Nella regione Piemonte, secondo fonti attendibili, si è arrivati a mappare
soltanto il 2% degli istituti in agosto e per completarla servirebbero cinque anni! I soldi dovuti a tutti questi tagli non si risolvono affatto in un reale miglioramento dei servizi del paese o
della scuola, se è vero come è vero che le emergenze quotidiane dell’anno scolastico vengono accollate agli enti locali, così come ad essi vengono scaricate responsabilità pesanti come ad esempio
quella della sicurezza, una vera chimera nel momento in cui in cui le attuali aule scolastiche dovranno contenere fino a trenta alunni in barba alla legge 626!
E, parlando per un momento d’altro, qualcuno mi saprebbe spiegare con quale criterio verranno reclutati i nuovi docenti? Mi metto nei panni di un giovane che, avendo scelto “l’essere” piuttosto
che “l’avere”, si è iscritto ad un corso di laurea in materie culturali “pure”, umanistiche o scientifiche, attratto da una carriera di docente nel mondo della scuola: ebbene, costui ancora non
sa se, in che modo e quando potrà accedervi! La gente deve sapere questo e deve poter avere informazioni di prima mano.
Care colleghe e cari colleghi, è questa la “scuola delle libertà” del “governo delle libertà”? Libertà da cosa? Libertà di toglierci le risorse, libertà di licenziarci, questo è! Libertà alla
disuguaglianza sociale, ecco quello in cui si risolverebbe tutto questo: disuguaglianza tra lavoratori!
È vero, si è parlato anche del famigerato “tirocinio formativo attivo” (T.F.A.), periodo al termine del quale sarebbe possibile ottenere l’abilitazione e passare in seconda fascia, ma anche qui
facciamo attenzione: si tratta di un periodo a cui comunque si accederebbe per concorso, sulla cui trasparenza faremmo bene a non pronunciarci, se le commissioni giudicatrici saranno costituite,
come sembra, da un mix di docenti di istituzioni scolastiche e docenti delle locali università. Ma quello che io voglio difendere qui, oggi, è un principio: perché, dopo anni e anni di lavoro e
quindi di esperienza, dobbiamo sempre e comunque chinarci alla Forche Caudine di un concorso, di un processo di valutazione da parte di altri, di un continuo accertamento delle nostra conoscenze,
competenze e capacità?
Noi, come S.I.S.A., proponiamo che chi abbia anche un solo giorno di servizio acceda di diritto al nuovo processo di reclutamento del personale docente! Perché dobbiamo reinventarci un altro
lavoro? Perché a un certo punto si è deciso che 20.000 famiglie debbano di punto in bianco essere estirpate dal tessuto lavorativo mediante decreto legge? Stiamo vivendo tempi bui, colleghi!
Questo è il primo passo di un perverso processo di atrofizzazione culturale, come ha scritto recentemente il professor Tullio De Mauro (linguista ed ex ministro dell’Istruzione) dalle pagine de
L’Unità. Rispondiamo a quest’atrofizzazione con un moto di autocoscienza! Ribelliamoci a tutto questo, chiediamo più attenzione, da parte di tutti, alla questione del personale della scuola,
docente e non! Urliamo compatti perché il ministro Gelmini si dimetta e, nella prossima legislatura, di qualunque colore essa sia, nei settori nevralgici della vita del paese, i dicasteri siano
guidati da tecnici della base e il Ministero dell’Istruzione (distinto possibilmente dal Ministero dell’Università e della Ricerca) finalmente sia retto da una persona che ci rappresenti! In
breve: la Scuola alla Scuola!
Elena Moschini
EVENTUALE RICORSO SISA
Il SISA sta valutando l'ipotesi di promuovere un RICORSO contro il
"Salvaprecari", consigliamo, a chi volesse partecipare con noi, di inviare
il modulo del ministero alla scuola con raccomandata con ricevuta di ritorno
e ugualmente all' USP, poi attendere il 22 ottobre '09 la discussione in
Senato e la successiva trasformazione del Decreto in legge. Una volta
convertito il decreto, se non ci saranno emendamenti a nostro favore e se
verranno pubblicate le graduatorie di esclusione (non è detto che ciò accada
ovunque) si potrà prendere in considerazione l'idea del ricorso per chi ha
avuto, comunque una tipologia di contratto da Graduatoria di Istituto,
uguale o simile a quella prevista dal "Salvaprecari".
Bisogna in ogni caso chiarire che per quanto ci è dato capire rispetto al
quadro normativo che si sta delineando, le speranze di riuscita per chi non
ha avuto nemmeno un giorno di supplenza sono veramente ridotte.
Suscitano nel SISA alcuni dubbi i ricorsi promossi da altri sindacati su
questo tema, che potranno avere seguito probabilmente solo nel caso in cui
possano apportarsi delle modiche attraverso emendamenti al Decreto.
I costi dell'eventuale ricorso del SISA saranno determinati dal numero di
ricorrenti.
Per il momento chi volesse partecipare all'eventuale ricorso del SISA può
mandare la pre - adesione all' indirizzo mail:
sisaprecari@gmail.com alla attenzione di Barbara Bernardi,
allegando alla mail che tipo di contratto ha avuto lo scorso anno ( da/a.)
Il ricorso partirà in ogni caso solo a fronte di due elementi
indispensabili:
1. La valutazione da parte del sindacato della reale possibilità giuridica
della vittoria nel ricorso, perché non si devono far ricorrere inutilmente i
lavoratori
2. Il raggiungimento di un congruo numero di partecipanti.
supplenze in sostituzione del personale assente": rilascio funzioni di aggiornamento delle
domande del personale docente ai sensi del D.M. 82/2009
Fissato al 27 febbraio 2010 il termine per le iscrizioni relative all'a.s. 2010/2011:
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2009/prot10873_09.shtml
Punti fondamentali approvati dalla Camera sul nuovo testo del decreto legge sul precariato:
1) per il rinnovo delle graduatorie ad esaurimento, biennio scolastico 2011/12 e 2012/13, i docenti potranno chiedere l'inserimento in un'altra provincia "a pettine" mantenendo il proprio punteggio;
2) le operazioni di nomina del personale docente per l'a.s.2010/11 saranno prorogate al 31 agosto.
Personale Ata. Procedure per l'attribuzione della seconda posizione economica.
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2009/prot15605_09.shtml
Il caos regna incontrastato nel mondo della scuola......l'attuale amministrazione si arrampica sugli specchi, non rispettando le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato sulle code delle graduatorie, anzi tenta di bloccare tutto con un altro decreto legge (ne abbiamo perso il conto ormai) ......alla faccia della democrazia!!!!
Non bastava il pasticcio del decreto salva-precari, adesso ci si mette anche l'Inps!!
Infatti il Miur ha pubblicato il 9 ottobre 2009 una nota con la quale fornisce indicazioni sulla strana ed improvvisa uscita della "convenzione Inps" per il personale precario della scuola.
Una nota confusa, che non chiarisce nulla, anzi crea ulteriori problemi.
Come sempre, chiediamo le immediate dimissioni del ministro Gelmini, incapace di gestire l'amministrazione della scuola pubblica italiana.
Modelli domanda decreto legge n. 134 del 25/9/09 – trasmissione D.M. n. 82 del 29 settembre 2009 – precedenza assoluta nell’assegnazione delle supplenze per assenza temporanea del personale in servizio nelle scuole - scadenza domande 9 ottobre 2009:
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2009/prot14655_09.shtml
Roma 3 ottobre ’09
Tre manifestazioni, due diverse visioni, una sola voce
di
Barbara Bernardi
Partiamo alle 15,30 con le nostre bandiere, in ritardo di un' ora sul programma.
Con noi del SISA Scuola, i colleghi del MIDA (Movimento Insegnanti da Abilitare), che dopo un paio di dichiarazioni rilasciate ad una televisione locale, ci lasciano per raggiungere la testa del
corteo, poiché il CPS (Comitato Precari Scuola) non vuole bandiere di partito o sindacali all' interno del loro corteo ma solo in coda. Partiamo quindi all'avventura seguiti e sostenuti anche dai
colleghi dell' USI, con il furgone che ci segue come un' ombra per le vie della città, con i cartelli e le bandiere dei due sindacati. La causa dei ritardi alla partenza viene data alle persone che
continuavano ad arrivare, si dice, in Piazza Barberini, secondo me il ritardo è voluto per non arrivare troppo presto a Piazza del Popolo, dove eravamo attesi per un intervento dal palco della
Manifestazione per la libertà di stampa. Il corteo lentamente e con diverse e a volte prolungate soste attraversa le vie di Roma, fino ad arrivare dal Pincio in vista di Piazza del Popolo. Al nostro
arrivo, reso difficile dalle strade strette, dalla folla di gente che era presente con noi e sul posto, e dal fatto che il nostro furgone non riusciva nemmeno a fare manovra senza rischiare di
investire qualcuno, troviamo una Piazza del Popolo colma di gente, le vie laterali Via Ripetta e Via del Corso ospitano tutti coloro i quali non sono riusciti materialmente ad entrare sulla Piazza,
segno che la gente presente è talmente tanta che non può passare inosservata. Intanto il corteo parallelo partito da Termini, sempre organizzato dal Comitato Precari Scuola, ma appoggiato dai Cobas,
meno numeroso di quello partito da Piazza della Repubblica, ed al quale si erano aggiunti anche gruppi di studenti ed universitari, ha già raggiunto il ministero della pubblica Istruzione prima di
tutti, bloccando di fatto Viale Trastevere e dove ha atteso l'arrivo del corteo proveniente da Piazza del Popolo, che a fatica, causa disagi citati sopra, in ritardo sulla tabella di marcia, e
decimato nelle unità (tenendo conto del fatto che molti di quelli che hanno usufruito dei pullman sindacali per venire a manifestare dovevano poi rientrare entro le 19:00 agli stazionamenti per
ripartire) si unisce per la conclusione della protesta. Lanci di uova, slogan, colori e tanta rabbia, concludono questa giornata in difesa della scuola pubblica. Cosa si è voluto dimostrare? Che
malgrado le idee diverse su come e con chi manifestare, malgrado gli imprevisti o i tentativi di disturbo messi in piedi da entità oscure, malgrado le diverse realtà, una sola voce ieri ha
attraversato Roma: Gelmini dimettiti!
Nota negativa, purtroppo - dato che la giornata di ieri era proprio dedicata alla libertà di stampa - la stampa stessa, se non fosse a livello televisivo per il TG3 e per le TV locali come Tele
Country News, e per pochi altri giornalisti presenti a fare foto, non ha condiviso con noi precari, a parte il breve intervento dal palco della Collega del CPS, la stessa nostra passione per i
motivi della protesta. Intanto migliaia di persona, non solo italiane, hanno manifestato fuori dalle nostre ambasciate in Europa. Le immagini del TG3 hanno fatto vedere Berlino e in primo piano il
responsabile SISA Giuseppe Galizia. Questo era solo il primo atto, il 23 ottobre si replica, noi via aspettiamo!
Il SISA in lotta con i precari abilitati e non abilitati
Il primo settembre ’09 resterà nella storia della scuola italiana. È il giorno della conferma del più colossale licenziamento di massa della storia della Repubblica. Questa convinzione il sindacato l’aveva maturata ben prima della dichiarazione di Franceschini. Alitalia e Fiat sono nulla al confronto. I gruppi locali del SISA confermano un andamento generale delle non assegnazioni delle supplenze annuali che ci portano a stimare con ogni probabilità il taglio di 50mila docenti e ATA, ai quali si aggiunge la scure che colpirà i docenti che hanno provveduto da anni e anni alle supplenze brevi e che sono altri 50mila lavoratori.
Sono quindi 100mila lavoratori espulsi, un numero confermato in data 3.9.2009 da un parlamentare di maggioranza a Rai News 24, il quale minimizzava il dato considerandolo “semplicemente” l’8% del personale.
Il secondo gruppo di 50mila, di cui nessuno parla, sono donne e uomini che hanno accettato, per amore dell’insegnamento, di lavorare più o meno cento giorni l’anno per 5mila euro netti complessivi, a cui hanno a volte aggiunto il lavoro nelle colonie estive e le indennità di disoccupazione dell’INPS. Persone che hanno contribuito in forma determinate al funzionamento della scuola pubblica e che sopravvivono, nel vero e proprio senso della parola, con poco più di 500 euro al mese. Il sindacato condanna questo licenziamento di massa, tanto dei supplenti annuali, che si stanno mobilitando, quanto di quelli che hanno assolto alle supplenze brevi e che stanno per mobilitarsi. Un grido: “Vergogna, vergogna” corre dai tetti del provveditorato di Benevento, da Catania, a Palermo e Napoli, alla Puglia, alla Lombardia, alla Toscana, alla Liguria. Tutta l’Italia è attraversata da questo grido di rabbia e di dolore che è il nostro e che crescerà di giorno in giorno. È una rivolta impossibile da lenire con una indennità anticipata di disoccupazione e una presunta priorità nella chiamata per le supplenze che in ogni caso i pochissimi 10mila o poco più a cui sarebbe riconosciuto questo trattamento hanno già maturato, tanto la disoccupazione, quanto la priorità nella chiamata per le supplenze. Il decreto quindi non risolve nulla ma getta fumo negli occhi di chi non conosce la normativa vigente, la quale non necessita di un decreto per applicare quanto proposto dal ministro.
Il SISA chiede, come in altri paesi europei, che a tutti venga attribuito un assegno di disoccupazione pari a mille euro mensili, a patto che abbiano lavorato almeno 30 giorni nel precedente anno scolastico. Il SISA Belgio per altro già da maggio offre assistenza ai disoccupati italiani del settore scuola che decidano di risiedere in Belgio, potendo così accedere all’assegno mensile di disoccupazione senza limiti temporali, erogato dallo stato belga senza vincoli.
Il SISA conferma la richiesta di corsi abilitanti per tutti i docenti che al primo settembre ’09 abbiano maturato almeno un giorno di supplenza nei precedenti anni scolastici, secondo il progetto di legge avanzato dal sindacato un anno fa.
Il SISA si schiera decisamente a fianco di tutti i lavoratori in lotta, precari abilitati e non abilitati. La nostra lotta di docenti, studenti e ATA per i diritti dei non abilitati è iniziata due anni fa, contestualmente alla nascita del SISA, oggi con maggior forza chiediamo che vengano promossi corsi abilitanti di scuola, in modo che tutti possano vedere riconosciuto il diritto al lavoro costituzionalmente garantito.
Il SISA partecipa e solidarizza con tutte le forme di lotta, ribadisce la centralità della solidarietà docenti – studenti e invita a forme creative di protesta e alla occupazione dal primo giorno di lezione delle scuole di ogni ordine e grado, perché attraverso l’occupazione possiamo riportare a scuola i docenti e riaffermare il valore pubblico delle istituzioni scolastiche.
Il ministro Gelmini deve assumersi l’intera responsabilità di questa pagina nera, nerissima e tristissima, della storia civile, prima ancora che scolastica, d’Italia.
Il SISA si vede nella condizione di rinnovare la richiesta di dimissioni immediate del ministro per manifesta volontà distruttrice della scuola pubblica italiana.
4 settembre ’09
Il coordinamento nazionale
Per i diritti dei precari, per il futuro della scuola
La Responsabile di Roma e responsabile nazionale del SISA Precari Barbara Bernardi ha incontrato, all’interno di una delegazione unitaria composta da SISA, USI e comitati precari ATA, la responsabile delle relazioni sindacali del MIUR dottoressa De Luca, presso il ministero del lavoro.
Barbara Bernardi ha chiesto a nome del SISA e di tutti i precari non abilitati che nel decreto cosiddetto “salvaprecari” si prenda in considerazione l’ipotesi di estendere anche ai docenti di III fascia parte dei 260 milioni di euro previsti.
Barbara Bernardi ha sollevato anche la forte preoccupazione per il rischio concreto di vedere centinaia di migliaia di precari impegnati nelle supplenze brevi negli anni passati, condannati a restare senza lavoro, in situazioni socialmente drammatiche.
Alla fine dell’incontro la responsabile di Roma ha dichiarato che in ogni caso se il decreto non sarà modificato il sindacato valuterà l’eventualità del ricorso al TAR per coloro che abbiano avuto un contratto con scadenza di servizio alla fine delle lezioni nel giugno 2009, poiché la disparità di trattamento è incostituzionale.
Il Coordinamento del SISA manifesta apprezzamento per il lavoro svolto dal SISA Roma e invita tutte le realtà locali a contribuire alla costruzione di momenti di lotta nei prossimi giorni nella capitale e nelle altre principali città italiane.
11 settembre ’09
Il coordinamento
Cambiano le regole per diventare insegnante, ma non la sostanza:i precari tutti a casa!!
Il nuovo regolamento voluto fortemente dalla Gelmini, tramite la Commissione presieduta dal prof.Israel, obbliga i futuri docenti a svolgere il tirocinio direttamente a contatto con le scuole perchè insegnare non può essere solo teoria ma anche pratica.
Inoltre, più inglese e nuove tecnologie.
Il numero di nuovi docenti sarà deciso in base al fabbisogno e quindi, secondo il ministro,fine dell’accesso illimitato alla professione che creava il precariato.
Noi del SISA, invece, siamo convinti del contrario, il nuovo regolamento porterà confusione totale, con migliaia di docenti supplenti che si troveranno senza più un posto di lavoro.
Come sempre, e più convinti che mai, chiediamo le dimissioni del ministro Gelmini.
Comunicato stampa Miur:
http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/280809.shtml
Il SISA in lotta con i precari abilitati e non abilitati
Il primo settembre ’09 resterà nella storia della scuola italiana. È il giorno della conferma del più colossale licenziamento di massa della storia della Repubblica. Questa convinzione il sindacato l’aveva maturata ben prima della dichiarazione di Franceschini. Alitalia e Fiat sono nulla al confronto. I gruppi locali del SISA confermano un andamento generale delle non assegnazioni delle supplenze annuali che ci portano a stimare con ogni probabilità il taglio di 50mila docenti e ATA, ai quali si aggiunge la scure che colpirà i docenti che hanno provveduto da anni e anni alle supplenze brevi e che sono altri 50mila lavoratori.
Sono quindi 100mila lavoratori espulsi, un numero confermato in data 3.9.2009 da un parlamentare di maggioranza a Rai News 24, il quale minimizzava il dato considerandolo “semplicemente” l’8% del personale.
Il secondo gruppo di 50mila, di cui nessuno parla, sono donne e uomini che hanno accettato, per amore dell’insegnamento, di lavorare più o meno cento giorni l’anno per 5mila euro netti complessivi, a cui hanno a volte aggiunto il lavoro nelle colonie estive e le indennità di disoccupazione dell’INPS. Persone che hanno contribuito in forma determinate al funzionamento della scuola pubblica e che sopravvivono, nel vero e proprio senso della parola, con poco più di 500 euro al mese. Il sindacato condanna questo licenziamento di massa, tanto dei supplenti annuali, che si stanno mobilitando, quanto di quelli che hanno assolto alle supplenze brevi e che stanno per mobilitarsi. Un grido: “Vergogna, vergogna” corre dai tetti del provveditorato di Benevento, da Catania, a Palermo e Napoli, alla Puglia, alla Lombardia, alla Toscana, alla Liguria. Tutta l’Italia è attraversata da questo grido di rabbia e di dolore che è il nostro e che crescerà di giorno in giorno. È una rivolta impossibile da lenire con una indennità anticipata di disoccupazione e una presunta priorità nella chiamata per le supplenze che in ogni caso i pochissimi 10mila o poco più a cui sarebbe riconosciuto questo trattamento hanno già maturato, tanto la disoccupazione, quanto la priorità nella chiamata per le supplenze. Il decreto quindi non risolve nulla ma getta fumo negli occhi di chi non conosce la normativa vigente, la quale non necessita di un decreto per applicare quanto proposto dal ministro.
Il SISA chiede, come in altri paesi europei, che a tutti venga attribuito un assegno di disoccupazione pari a mille euro mensili, a patto che abbiano lavorato almeno 30 giorni nel precedente anno scolastico. Il SISA Belgio per altro già da maggio offre assistenza ai disoccupati italiani del settore scuola che decidano di risiedere in Belgio, potendo così accedere all’assegno mensile di disoccupazione senza limiti temporali, erogato dallo stato belga senza vincoli.
Il SISA conferma la richiesta di corsi abilitanti per tutti i docenti che al primo settembre ’09 abbiano maturato almeno un giorno di supplenza nei precedenti anni scolastici, secondo il progetto di legge avanzato dal sindacato un anno fa.
Il SISA si schiera decisamente a fianco di tutti i lavoratori in lotta, precari abilitati e non abilitati. La nostra lotta di docenti, studenti e ATA per i diritti dei non abilitati è iniziata due anni fa, contestualmente alla nascita del SISA, oggi con maggior forza chiediamo che vengano promossi corsi abilitanti di scuola, in modo che tutti possano vedere riconosciuto il diritto al lavoro costituzionalmente garantito.
Il SISA partecipa e solidarizza con tutte le forme di lotta, ribadisce la centralità della solidarietà docenti – studenti e invita a forme creative di protesta e alla occupazione dal primo giorno di lezione delle scuole di ogni ordine e grado, perché attraverso l’occupazione possiamo riportare a scuola i docenti e riaffermare il valore pubblico delle istituzioni scolastiche.
Il ministro Gelmini deve assumersi l’intera responsabilità di questa pagina nera, nerissima e tristissima, della storia civile, prima ancora che scolastica, d’Italia.
Il SISA si vede nella condizione di rinnovare la richiesta di dimissioni immediate del ministro per manifesta volontà distruttrice della scuola pubblica italiana.
4 settembre ’09
Il coordinamento nazionale
Il SISA Belgio sceglie Alessio Caci come responsabile
e invita i precari italiani senza lavoro a prendere in settembre la residenza in Belgio
Docenti, studenti e cittadini democratici, riuniti a Binche, presso la sede europea del sindacato, il 18 maggio ’09 hanno scelto Alessio Caci come responsabile del gruppo belga del SISA, una scelta necessaria per affrontare al meglio l’a.s. 2009/2010, che sarà l’ultimo a vedere la presenza lavorativa in Belgio del segretario generale e gli anni seguenti. L’impegno principale del gruppo vuole continuare ad essere quello della promozione delle idee e dei valori del SISA nel dialogo tra studenti, docenti e genitori. Il sistema scolastico belga infatti risente di una comunicazione non sempre efficace tra le parti, che di fatto penalizza la costruzioni dei saperi. Il SISA, che si riconosce come sempre nella libertà d’insegnamento dei docenti e nella libertà di apprendimento degli studenti, intende agire come elemento di stimolo, confronto, dibattito. Alessio Caci, di origini siciliane, genitore democratico e operaio metalmeccanico, nato in Belgio alla metà degli anni ’60, è figlio di uno dei tanti minatori che rappresentano quella folta immigrazione italiana, la quale, a partire dagli accordi italo – belgi del ’46, ha fornito per oltre un ventennio 50mila lavoratori ogni anno per le vene carbonifere della Vallonia e del Limburgo. In cambio l’Italia riceveva carbone a prezzo di favore, reinvestito principalmente nello sviluppo industriale del nord d’Italia, anche se i lavoratori in maggioranza provenivano dal sud, ad ulteriore conferma di quanto deve il settentrione per il suo sviluppo alle braccia del meridione della penisola. È quanto mai utile e necessario fare memoria del passato e delle miniere, profonde e poco sicure, che hanno chiesto sudore, regalato turni massacranti e spesso mortale silicosi. Ma il sangue e la morte sono anche quelli degli incidenti, a Marcinelle il più drammatico, l’8 agosto ’56, 262 morti di cui 136 italiani.
Oggi un milione, di cui 300mila con passaporto italiano, degli undici milioni che compongono la popolazione belga sono di origine italiana. Per questa vasta comunità il SISA ritiene fondamentale continuare a garantire la presenza di corsi di lingua e cultura italiana. Una richiesta viva e forte, che rappresenta un risarcimento minimo per degli italiani troppo spessi dimenticati dall’Italia.
Nel corso del dibattito è emersa anche chiara, per quanto provocatoria, la proposta di offrire ospitalità ai precari italiani che da settembre resteranno senza lavoro. Lo stato belga infatti riconosce ai disoccupati prima un sostegno economico dal CPAS (Centro Pubblico di Aiuto Sociale), quindi, dopo circa un anno, una indennità mensile, de facto senza limiti temporali, che varia dagli 800 ai mille euro al mese. Con la residenza in Belgio i precari - ATA e insegnanti italiani - potrebbero almeno garantirsi il pane e cogliere l’opportunità per accrescere le loro competenze avendo tempo da dedicare agli studi e alla ricerca. In questo campo bisogna ammettere che le forme di tutela sociale praticate in Belgio sono tra le più avanzate d’Europa e anzi sarebbe opportuno che le nazioni europee si uniformassero non solo nei vincoli o nelle norme di carattere generale ed economico, ma anche nelle iniziative volte a salvaguardare il diritto di cittadinanza.
19 maggio ’09
il gruppo SISA Belgio
sisa.belgio@libero.it
Brunetta inventa un finto censimento dei precari
Il SISA lancia l’allarme per i precari scuola sotto la soglia della povertà e chiede “assegno di sopravvivenza regionale” da 500 euro al mese da giugno a settembre.
Censimento per i precari della pubblica amministrazione. L’ordina Brunetta, che proclama di colpire le ingiustizie. Tralasciando i toni da salvatori della patria che i membri del governo, a partire dal presidente del consiglio, si attribuiscono, mentre la patria la stanno affondando, entriamo nel merito.
Con piglio autoritario il ministro dichiara che: “in trenta giorni sapremo tutto” e “chi non risponde vuol dire che precari non ne ha”. francamente non ci pare che, se condotto seriamente, un tale rilevamento, possa avere scadenze così strette, occorre necessariamente più tempo. Poi, fatto del tutto sconcertante, stabilisce un parallelo diffamatorio: “i precari sono spesso dei raccomandati”, lo fossero, verrebbe da dire, ben disgraziata raccomandazione quella che ti fa lavorare, per restare nell’ambito della scuola, due o tre giorni al mese per 150 euro lordi. Poi dichiara: “Mai moratorie”, aggiungendo, bontà sua, che qualcosa andrà fatto per coloro che sono nella pubblica amministrazione da troppo tempo, per concludere dicendo “non avrò pietà delle amministrazioni che avranno fatto carne da porco di questa modalità di assunzione”. Qui pure non si capisce cosa intenda, multe? Sanzioni? E poi il problema resta quello dei precari, “la carne da porco” secondo Brunetta, che si fa? A nostro giudizio hanno diritto a vedersi riconosciuto un contratto a tempo indeterminato. In tempo di crisi in cui si perderanno in Europa sei milioni di posti di lavoro, ai precari della pubblica amministrazione andrebbe garantito il lavoro, non la disoccupazione.
Come Sindacato denunciamo i toni del ministro, ma anche il metodo. Restando in ambito scolastico, i precari delle cooperative a cui sono appaltati molti servizi, dal pre - scuola allo scodellamento nelle mense sono precari pubblici o delle cooperative che li hanno assunti? I docenti che lavorano un giorno al mese sono conteggiati o si intende considerare solo i precari con supplenze lunghe?
L’operazione “censimento” ci pare che abbia due fondamentali caratteristiche, fornire numeri falsi, ovvero molto più ristretti di quelli reali e criminalizzare i precari, bollandoli come furbi e raccomandati.
Come SISA siamo invece preoccupati, soprattutto per quello che sta per succedere nella scuola. Centinaia di migliaia di docenti precari che lavorano una manciata di giorni al mese e sopravvivono grazie all’aiuto delle famiglie, rischiano di essere cancellati. Donne e uomini che la passione didattica sveglia ogni mattina alle sette con la speranza di una telefonata per una supplenza e che diventa angoscia qualche ora dopo, quando il telefono non suona. Ma quel telefono che non suona diventa un baratro verso la povertà.
Il SISA lo denuncia con forza, migliaia di precari sono sotto la soglia di povertà, la fame non è una metafora ma quasi una certezza.
Rinnoviamo quindi la richiesta di corsi di abilitazione interni alle scuole, realizzati da personale interno e con i fondi di istituto, per garantire a tutte e tutti coloro che abbiano almeno un giorno di supplenza a tutto l’a.s. 2008 – 2009 la possibilità di parteciparvi.
Ma chiediamo anche l’istituzione di un “assegno di sopravvivenza”. Che siano le regioni, nel quadro dell’autonomia riconosciutagli, ad erogare nei mesi di giugno – luglio – agosto e settembre un assegno mensile netto di 500 euro per i docenti precari. I precari della scuola sono una delle fasce più deboli della società, la situazione è drammatica e necessita di risposte concrete, da avviare immediatamente.
10 marzo ’09
il coordinamento
Corsi, ricorsi e trascorsi, una nuova stagione di lotta per i precari della scuola
di
Barbara Bernardi
Responsabile SISA Roma
Siamo in dirittura d'arrivo; le tanto agognate Graduatorie ad Esaurimento stanno per riaprire, subito dopo toccherà a quelle di Istituto.
La riforma della scuola procede per la sua strada, e si preparano tempi duri per i precari italiani, complice anche la nuova bozza di formazione del personale docente accoppiata ai nuovi metodi di reclutamento, in discussione, previsti dal DPL Aprea e collegati.
Ma il precario cosa farà, tattarattata non c'è nessuno che lo sa tattarattata....
Alcune Associazioni di docenti precari non abilitati hanno cominciato ad organizzarsi per rendere la vita difficile ai vari CSA ed al MIUR, in vista proprio della riapertura delle GAE.
I docenti non abilitati, si iscriveranno, pur sapendo di non avere i requisiti, alle suddette GE e vedranno rigettata dal CSA la loro domanda, a questo punto tramite coordinamenti regionali faranno ricorso al TAR, ponendo come condizione di ricorso la disparità di trattamento per quanto riguarda i percorsi abilitanti, rispetto agli ultimi abilitati ex DM85/05 e IX ciclo Siss, appellandosi all' art. 3 della Costituzione.
Non c'è certezza, che un qualsiasi TAR accolga la domanda, ma si creerà sicuramente un precedente ed un presupposto, per poter ricorrere nuovamente, qualora la nuova bozza di formazione e reclutamento venga approvata senza modifiche.
In questa bozza, a cura di una commissione capitanata dal Prof. Israel, i docenti più penalizzati saranno quelli della scuola primaria; poiché se per i docenti della secondaria sarà previsto un percorso abilitante stile Siss, leggermente rivisto, per la primaria non ci sarà altra via di uscita che la facoltà di SDFP, aumentata a 5 anni, e che tornerà ad abilitare sia per la scuola dell' infanzia che per la primaria, contrariamente a come è stato fino allo scorso anno accademico.
Ciliegina sulla torta, il corso aggiuntivo per l'abilitazione al sostegno, che potrà essere seguito oltre che dai laureandi anche dai docenti a tempo indeterminato, in possesso del solo diploma magistrale vecchio ordinamento.
Evidentemente il diploma magistrale ha un suo valore specifico in base al campo di applicazione, e non si capisce perché se un docente in possesso di questo titolo, ma con contratto a tempo determinato voglia allargare i suoi orizzonti non possa farlo.
Tutto ciò andrebbe tra l'altro a cozzare con quanto previsto dalla bozza di inserimento in GE, che per quanto riguarda il sostegno, prevede che anche senza abilitazione, ma avendo frequentato corsi di formazione presso università ed enti accreditati pari a 1500 ore e 60CF i docenti verranno iscritti nelle graduatorie particolari del sostegno, che daranno diritto alle supplenze in questo ambito.
Non sembra anche a voi un controsenso?
Noi come SISA Precari, siamo contrari a questa bozza, che scredita e divide in due sottospecie le tipologie di precari non abilitati.
Continuiamo a credere che la soluzione non sia questa, continuiamo a credere che la soluzione sia concedere un percorso abilitante a tutti quelli che di abilitazione non ne hanno neanche una, ma che con il loro lavoro anche di un solo giorno, hanno permesso alle scuole fino ad oggi di proseguire nell'attuazione dei loro POF.
Corsi abilitanti attuati dalle scuole, e gestiti dall'autonomia scolastica, usufruendo delle ore del fondo di Istituto e con esame finale abilitante.
Noi come SISA Precari, continueremo a seguire gli oscuri piani del Ministro, e siamo pronti a batterci in tutti i modi possibili affinché ci venga riconosciuto quello che ci spetta, perché chi lotta può perdere ma chi non lotta ha già perso.
1° febbraio 2009 partono le iscrizioni al nouvo a.s. 2009/2010
Si celebra la morte dei precari, ed inizia il lento declino della scuola pubblica italiana.
I tagli annunciati ci saranno, in questi giorni migliaia di D.S. sono alle prese con l’organizzazione oraria delle nuove classi volute dal DL 137.
I precari della scuola rischiano di veder gettati via anni ed anni di lavoro da una Legge che non hanno voluto e che ci è stata “imposta”.
Non possiamo essere sconfitti in silenzio, dobbiamo tirare fuori le nostre forze e farci sentire.
Dove sono adesso, e dove saranno domani, i supplenti precari delle III fasce di GI?
Il ministero sta preparando il nuovo reclutamento e sapete che fine faranno queste persone che fino ad oggi hanno consentito il servizio alle scuole?
Buttati nel cestino, eliminati e tagliati fuori da ogni possibilità lavorativa, dopo aver donato, tempo, amore ed impegno, ora dopo ora, giorno dopo giorno, anno dopo anno di supplenza.
Cosa fare, domani?
La risposta siamo noi, SISA Scuola il primo sindacato in Italia ed in Europa per i docenti precari e con i docenti precari, anche con un solo giorno di servizio.
Abbiamo le nostre valide proposte da presentare se anche voi volete combattere per il vostro futuro noi siamo la risposta:
www.sisascuola.it
Con i precari, per i precari, per un futuro meno precario e di uguaglianza per tutti!
Nasce il SISA Precari
Il SISA, riconoscendo l’emergere di posizioni articolate e differenti tra alcuni docenti precari non abilitati che hanno fatto sino ad oggi parte del SISA e nel contempo dell’ADPNA, prende atto della loro volontà di lasciare l’ADPNA e dare vita ad un movimento organizzato di precari legato al nostro sindacato.
Pur dispiacendoci per l’esaurirsi della collaborazione con l’ADPNA, il SISA saluta con vivo piacere la nascita del gruppo “SISA PRECARI” che ci auguriamo assolverà con determinazione le battaglie e gli impegni che il SISA è chiamato ad affrontare.
Come SISA chiediamo a Barbara Bernardi, responsabile SISA di Roma, a Elena Moschini e Sashinka Gorguinpour, responsabili SISA in Veneto, che guidano il nuovo gruppo, di agire nel solco delle posizioni espresse dal sindacato, ovvero, tutela di tutti i precari, docenti e ATA, a partire da quelli meno garantiti, ovvero i precari non abilitati. Volontà del SISA e specifico del lavoro del gruppo di precari è l’agire nell’interesse di tutti, non nell’interesse di quella parte di precari maggiormente avvantaggiata dalle abilitazioni conseguite o dai molti giorni di servizio. Proprio questa fondamentale differenza ribadisce la necessità e l’importanza di un gruppo specifico come SISA, impegnato sui temi del precariato, pronti a difendere chiunque abbia almeno un giorno di supplenza. Un gruppo che agisca su basi e per obiettivi ben distinti e differenti da quelli espressi dalle altre organizzazioni precarie, da cui ci distingue una differenza di metodo e di merito.
7 febbraio ’09
il coordinamento
Una proposta di legge di ADPNA e SISA
per garantire l’applicazione della Costituzione
e l’assunzione dei docenti precari non abilitati
Diverse sentenze europee hanno confermato negli ultimi mesi come un numero minimo di contratti precari successivi e sullo stesso ambito lavorativo pongano le lavoratrici e i lavoratori nelle condizione di potersi non considerare più tali e venire assunti.
Tali sentenze, in armonia con la Costituzione Italiana che sancisce:
art. 1 – L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
art. 2 – La Repubblica (…) richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3 – È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Hanno indotto ADPNA (Associazione Docenti Precari Non Abilitati) e SISA (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente), dopo ampia discussione all’interno delle rispettive organizzazioni, a stendere una proposta di legge capace di non disperdere le esperienze maturate, che rappresentano una risorsa importante per la scuola.
Con tali finalità avanziamo la seguente proposta, con la speranza che possa essere condivisa e diffusa. ADPNA e SISA si impegneranno attraverso i loro aderenti a promuovere tutte le iniziative che possano permettere a questa proposta di concretizzarsi e di essere assunta dal parlamento italiano.
CORSO - CONCORSO ABILITANTE PER I DOCENTI PRECARI
Si stabilisce che i precari non abilitati che abbiamo raggiunto 45 giorni di servizio a tutto il 31 agosto 2009, maturati negli anni scolastici precedenti senza limiti temporali, possano accedere ad un corso – concorso abilitante per le classi di concorso d’appartenenza.
Tale corso – concorso, di quaranta ore comprensive dell’esame orale conclusivo, svolto da scuole polo identificate sul territorio dagli uffici scolastici provinciali e coperto finanziariamente per i formatori con i fondi di istituto delle scuole stesse, raccolte le iscrizioni entro il 31 ottobre 2009, dovrà prendere avvio entro il 31 gennaio 2010 e terminare entro il 31 maggio 2010.
Ai docenti che abbiano superato le verifiche concorsuali è riconosciuto l’accesso alle graduatorie ad esaurimento (ex permanenti), le quali sussistono fino ad esaurimento delle immissioni in ruolo per gli anni scolastici successivi, a partire dall’a.s. 2010 – 2011.
Successive disposizioni normeranno nel dettaglio l’organizzazione del corso – concorso.
Roma, 20 settembre ’08
LUGLIO 2008
Assemblea dell’ ADPNA
(Associazione Docenti Precari Non Abilitati)
del 2 luglio 2008
Presso l’aula a vetri della facoltà di lettere dell’Università degli studi della Sapienza di Roma si riunisce per la sua prima Assemblea l’ADPNA.
Sono presenti, tra gli altri invitati e partecipanti, Davide Rossi ed Emilio Sabatino (rispettivamente segretario generale e segretario nazionale del SISA – Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente), Rita Restante, coordinatore provinciale di Frosinone dell’ ANPA - Associazione Nazionale Precari ATA, e Brunello Arborio, rappresentante del movimento Precariscuola
Questo l’ordine del giorno:
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Lettura dello statuto
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Presentazione dell’associazione
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Disamina della situazione del mondo della scuola con particolare riferimento alla situazione dei precari non abilitati
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Interventi degli ospiti
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Esame delle eventuali iniziative da intraprendere
La riunione è aperta dall’intervento della presidente, professoressa Grazia Bovio, che procede alla lettura dello statuto dell’associazione e ne descrive linee guida e finalità.
Successivamente si passa all’esame della situazione dei precari, in particolare dei non abilitati, sia al momento attuale sia in relazione alle prospettive future, in vista sopratutto dei tagli al personale, docente e non, che sembrano essere nei piani del Ministro dell’Istruzione e dei quali la stampa ha gia dato ampie anticipazioni.
Prende quindi la parola il professor Brunello Arborio, rappresentante del movimento Precariscuola che, attraverso il proprio sito internet, si interessa del problema docenti-precariato.
Ribadisce la preoccupazione circa i piani del governo e sottolinea gli effetti potenzialmente devastanti della proposta di legge Aprea, che porterebbe ad un incentivazione della struttura aziendalistica della scuola pubblica, in particolare mediante l’introduzione della facoltà di chiamata diretta da parte dei presidi. Sottopone al pubblico l’utilità dello strumento internet e delle web -comunity come veicolo di informazione, comunicazione ed organizzazione tra le varie realtà del precariato scolastico di tutta Italia. Sottolinea poi l’importanza della partecipazione all’incontro di Roma del CIP, previsto per il giorno 11 luglio ’08, per avere la possibilità di progettare varie iniziative pubbliche insieme; la sua proposta è una manifestazione, a Montecitorio aperta a tutti, associazioni, movimenti e docenti singoli, cittadini sensibili al tema. Proposta alla quale sia l’ADPNA, sia il SISA, sia l’ANPA danno la loro disponibilità ad aderire.
Segue l’intervento di Emilio Sabatino, segretario nazionale del SISA , il quale, preso atto delle novità ministeriali e delle prospettive governative, pone l’attenzione sul fatto che non ci saranno almeno per i prossimi anni corsi o concorsi abilitanti, ma che nel frattempo partirà il X ciclo Siss del quale non è dato sapere il destino dal momento che nemmeno gli attuali abilitati del IX ciclo hanno molte possibilità di essere chiamati in ruolo attraverso le graduatorie ad esaurimento.
Se le cose continuano così le graduatorie a esaurimento, almeno in alcune regioni d’Italia, non si esauriranno mai, esasperando ancor più la situazione; queste prospettive portano a convenire sul fatto che ci sia bisogno di un grande movimento unitario tra precari per tentare di cambiare questo ordinamento.
Prende poi la parola la rappresentante dell’ANPA Frosinone, Rita Restante, che dopo breve presentazione dell’Associazione e dei suoi obiettivi, pone l’attenzione su quanto sia importante per tutti in questa lotta informare e coinvolgere più persone possibili. Forte della sua pratica di sindacalista, sottolinea come nella scuola, a fronte dell’indubbia presenza di una percentuale tuttavia non rilevante di fannulloni, ci siano anche molti D.S. e D.S.G.A. che approfittano della situazione di precarietà che affligge le varie categorie, dai docenti al personale ATA, e che questi ultimi senza un valido supporto da parte delle Associazioni e dei Sindacati non avrebbero modo di far valere nemmeno i diritti basilari dei lavoratori.
È poi il turno del rappresentante del SISA Davide Rossi, il quale dopo aver illustrato gli scopi e gli intenti del sindacato di appartenenza, ovvero la battaglia per la piena affermazione della libertà d’insegnamento e la libertà d’apprendimento, apre una parentesi di discussione sulla scuola pubblica italiana rapportato al resto d’Europa, evidenziando inoltre che in Italia il 95% dei docenti e degli studenti frequentano la scuola pubblica che deve essere il soggetto centrale della costruzione dei saperi, senza che interpretazioni truffaldine della Costituzione favoriscano le scuole private che rispondono, come dice il nome stesso, ad un interesse di parte, ovvero ad una offerta formativa che non riconosce il valore della pluralità ma che ha nei riferimenti culturali di parte la sua ragione d’essere. Successivamente pone nuovamente l’accento sulla grande necessità di coesione e di unità tra le varie realtà che operano nella scuola per cercare una maggiore visibilità al fine di poter far conoscere le richieste e dare spazio alle lotte di tutti i precari d’Italia di ogni ordine e grado.
Conclude il suo intervento con un doppio sentimento, da un lato la consapevolezza delle difficoltà della battaglia per l’immissione in ruolo di tutti i precari, dall’altro la convinzione che la lotta e l’autorganizzazione possono garantire la vittoria, perché, citando il romanzo “Il Piccolo Principe”: “Ci sono riusciti perché sapevano che era impossibile.”
In chiusura l’intervento della segretaria dell’ADPNA, Barbara Bernardi, che illustra le sue preoccupazioni sulla situazione di doppia, insostenibile, precarietà in cui si trovano tutti i precari non abilitati per i quali le prospettive, già scarsissime con l’attuale legislazione, diverranno addirittura inesistenti se l’ordinamento verrà cambiato come illustrato negli altri interventi. Si parla anche di equiparazione dell’abilitazione data dal titolo di studio, che al momento è differente tra istruzione pubblica e privata e dei problemi che affliggono tutti i non abilitati, soprattutto quelli che per diversi motivi non hanno la possibilità di frequentare le università al fine di laurearsi e prendere l’abilitazione. Successivamente viene data lettura messaggi inviati degli aderenti all’ADPNA che non hanno potuto partecipare personalmente, sottolineando richieste ed osservazioni che vengono pienamente sottoscritte dai convenuti.
Si apre quindi un vivace dibattito tra i partecipanti che si conclude con l’impegno di favorire la massima partecipazione ed adesione all’ADPNA.
Nel corso dell’assemblea l’ADPNA matura la scelta di una collaborazione concreta e fattiva e come auspicabile duratura con il SISA, obiettivo il conseguimento degli intenti comuni e l’azione diretta per una scuola capace di futuro.
Alle ore 12.30, esauritosi il dibattito e la discussione dei punti all’ordine del giorno, si conclude la prima assemblea dell’ADPNA, con il caloroso invito a partecipare alla attività e alle lotte e a mantenersi in contatto e informati attraverso il sito www.adpna.it.
verbale a cura di Barbara Bernardi e Grazia Bovio
MAGGIO 2008
È nata ADPNA – Associazione Docenti Precari Non Abilitati
Nel salutare con viva soddisfazione tale realtà, ci auguriamo che possa stabilirsi tra ADPNA e SISA una proficua e fattiva collaborazione.
Come SISA ci battiamo da sempre per una soluzione possibile e ragionata del problema del precariato. Nel dicembre 2007 abbiamo elaborato una proposta di legge per superare la logica delle specializzazioni universitarie e dei concorsi ordinari.
Riteniamo fondamentale che ai colleghi precari, abilitati e non abilitati, vengano offerte garanzie temporali precise per l’immissione a tempo indeterminato e al contempo venga garantito un avvio dell’anno scolastico che metta docenti e studenti nella condizione di poter lavorare insieme sin da settembre e non con dilazioni che si protraggono per mesi.
Su questi e su molti altri temi esiste uno spazio per collaborare e per lavorare insieme. Come SISA ci auguriamo di poterlo percorrere insieme alle colleghe e ai colleghi dell’ ADPNA.
A breve, di questi e di molti altri temi, discuteremo in un incontro bilaterale tra SISA ed ADPNA.
Riportiamo intanto di seguito la petizione elaborata dall’ADPNA.
Sono circa 18000 i docenti senza abilitazione che prestano servizio nelle scuole pubbliche italiane. È nata la SSIS, la famosa Scuola di Formazione per gli insegnanti. Con consistenti somme di denaro e molta fatica, le persone hanno ottenuto e stanno cercando di ottenere ancora adesso, l’abilitazione. Noi siamo un gruppo di docenti che lavora da anni (ma c’è chi lo fa da mesi o da poche settimane) nella scuola, senza aver potuto (per svariati motivi) conseguire l’abilitazione. Sballottati da un posto all’altro, con poche garanzie, perennemente a rischio di essere eliminati dalle graduatorie di terza fascia, continuiamo a fare il nostro lavoro, giorno dopo giorno. Nessuno toglie merito allo studio della didattica e dei metodi di insegnamento. Ma è altrettanto vero che gli anni di esperienza nel campo della scuola hanno un peso non indifferente. Sono stati attivati in seguito corsi abilitanti speciali ai quali tanti colleghi non hanno potuto partecipare perché non corrispondevano gli anni di servizio alla data necessaria per essere inseriti.
Chiediamo che il governo cerchi e trovi, insieme a noi, una soluzione positiva per la nostra sorte lavorativa. Siamo 18000 persone circa ad avere questo problema e non intendiamo più restare in silenzio a guardare. Siamo solidali con i colleghi che sono riusciti a completare le scuole di specializzazione. Non vogliamo guerre “tra poveri", ma abbiamo l’urgente necessità di vedere riconosciuto il contributo che da anni portiamo alla scuola pubblica.
DICEMBRE 2007
Chiarimenti sulla proposta SISA per un nuovo reclutamento dei docenti
Tuttavia una proposta deve avere il respiro largo di risolvere un problema presente nel paese, non già, o almeno non soltanto quello di risolvere il problema di una parte della società.
Il problema, difficile da risolvere, ma estremamente semplice, almeno all’apparenza, è che l’attuale sistema di reclutamento è pessimo, così come i vecchi concorsi, perché:
1. Non valorizzano e valutano il tirocinio e la capacità relazionale, ma solo le competenze.
2. Sono due sistemi farraginosi e ambigui, che spesso sopravvalutano capacità estemporanee e non capacità profonde di carattere didattico – relazionale – psicologico dei colleghi candidati.
In oltre, fatto di scottante e di costante attualità, le cattedre sono spesso scoperte per impossibilità di reperire i supplenti, in particolare alle elementari.
Qui si inserisce la nostra proposta di diploma semi – abilitante per i licei sociologici e pedagogici, da confermare nella sua forma totalmente abilitante con un anno specifico universitario. Tale proposta nasce da una serie convergente di valutazioni:
1. Necessita la scuola italiana di docenti elementari di cui c’è carenza.
2. I docenti delle vecchie magistrali non ci paiono - nella media - più ignoranti dei colleghi laureati, anzi.
3. Promuovere percorsi che permettano ai docenti elementari di laurearsi ci pare un percorso ragionevole, ad esempio con la piena attuazione delle normativa sul diritto allo studio rispetto alle 150 ore e che quindi preveda sin da settembre di ciascun anno scolastico l’assunzione di personale aggiuntivo con un calcolo orario che detragga già le ore dei docenti che ne hanno diritto e che hanno manifestato l’intenzione di utilizzarle (ad esempio 5 docenti che chiedano tali ore formano già un orario di circa 25 ore settimanali che deve essere coperto, ovvero un docente in più nell’organico).
4. Chiudere la parentesi del corso di laurea universitario indirizzato alla sola formazione per la scuola primaria riapre ai docenti elementari la possibilità di laurearsi nella disciplina che meglio preferiscono. Nella scuola primaria italiana vi è tutta la necessità di avere laureati in materie scientifiche, umanistiche, non solo in pedagogia.
5. A chi chiede competenze specifiche in didattica della materia da insegnare, questo per le secondarie di primo e secondo grado, è evidente che nel corso biennale da noi proposto sia necessario contemplare la formazione di queste specificità, non lo abbiamo mai escluso, anzi sempre immaginato possibile.
Queste in sintesi le ragioni di una proposta alla quale come vedete ne associamo da subito una seconda: l’obbligo di allargare l’organico quando è dichiaratamente certo che una parte del corpo docenti delle elementari sarà impegnata nelle attività di studio sancite dal diritto alle 150 ore.
Inoltre è evidente che come SISA riteniamo assurdo che colleghi in servizio da anni, per una serie di cavilli normativi si vedano esclusi. Pensiamo ad esempio a quanti, con diploma magistrale e attualmente in servizio, rischiano di essere esclusi, proprio nel momento in cui sarebbe logico il contrario, ovvero riaprire tutte le porte che permettano a chi ne ha i titoli e le competenze di continuare a lavorare nella scuola.
Sappiamo bene che queste considerazioni non convinceranno i nostri detrattori, ma noi ci rivolgiamo a quanti le condividono e a queste colleghe e colleghi chiediamo di mobilitarsi, di stampare la nostra proposta, di fotocopiarla, di raccogliere adesioni, di inviarcele. Sul nostro sito www.sisascuola.it stiamo elaborando un nuovo sondaggio su questi temi, dopo quello che ha invitato a riflettere sulla nostra presenza e azione in Europa.
Alle colleghe e ai colleghi che si riconoscono nella proposta di nuovo reclutamento da noi formulata proponiamo ai primi di febbraio di incontrarci, magari a Roma, o nella città che più si è mobilitata, che sia Trieste o Bari, Napoli o Milano, per un incontro nazionale, perché la scuola merita un futuro.
Binche (Belgio), 18 dicembre ’07
Davide Rossi
segretario generale
Nuove proposte per il reclutamento dei docenti
1. L’introduzione di un valore semi – abilitante per il diploma quinquennale del liceo socio – psico – pedagogico, ovvero utile attraverso successivo perfezionamento al conseguimento dell’abilitazione per le scuole primaria e materna.
2. La possibilità per i diplomati del liceo socio – psico – pedagogico di seguire un anno pienamente abilitante presso l’università, seguendo corsi di indirizzo culturale a scelta e al contempo corsi specifici di psicologia dell’età evolutiva e della relazione educativa, pedagogia e didattica. Tirocinio di 120 giorni obbligatorio da condursi per almeno 3 ore giornaliere contestuale al corso universitario. Le relazioni del tirocinio, fornita da docenti supervisori e di classe, e il superamento di specifiche prove d’esame concorrono al conseguimento della abilitazione all’insegnamento nella scuola materna e primaria.
3. Per tutti gli altri laureati che intendano accedere alle cattedre dell’insegnamento secondario di primo e di secondo grado la creazione di un corso post – laurea di un anno, in questo caso fortemente caratterizzato da corsi specifici di psicologia dell’età evolutiva, psicologia della relazione educativa, pedagogia e didattica, contestualmente ad un tirocinio obbligatorio di 120 giorni da condursi per almeno tre ore giornaliere nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, dei diversi indirizzi e tipologie. Lo studente, terminato con successo il superamento degli esami e il resoconto delle attività di tirocinio, certificate da docenti supervisori e di classe, ottiene l’abilitazione all’insegnamento per tutte le classi di concorso alle quali può accedere con il diploma di laurea precedentemente conseguito.
4. Viene istituito infine un corso biennale di formazione per i docenti che intendono lavorare sui posti di sostegno. Il corso prevede un ciclo di studi orientato e 200 giorni di tirocinio in collaborazione con docenti di sostegno in servizio, per almeno tre ore giornaliere. I docenti che ottengono l’abilitazione sul sostegno e attraverso questa graduatoria vengono immessi in ruolo, hanno l’obbligo di permanenza sul sostegno per il primo decennio di servizio. Gli studenti che conseguano tale abilitazione, senza aver conseguito abilitazione ad altra cattedra attraverso la frequenza dell’anno abilitante come sopra esemplificato, restano vincolati all’insegnamento di sostegno.
5. I docenti abilitati accedono direttamente alle graduatorie provinciali per supplenze e immissioni in ruolo, nella provincia da loro indicata nella domanda da compilarsi entro il 31 agosto dell’anno accademico di conseguimento dell’abilitaizone.
Intendiamo quindi, avanzando questa proposta per la creazione di un anno post – laurea per gli aspiranti docenti delle medie e delle superiori e un anno post – diploma per gli aspiranti docenti della scuola materna e primaria, invitare ad aprire una nuova stagione per la formazione e il reclutamento degli insegnanti. Favorendo anche la creazione di percorso che riconosca competenze e dignità a quanti operano nel delicato campo del sostegno, riconoscendone definitivamente la specificità e le competenze.
La proposta del SISA chiede quindi la creazione di un anno di formazione teorica intensa e di tirocinio praticato e valutato, con tempi raddoppiati a chi intenda impegnarsi nel campo del sostegno. Tutto questo per evitare dispendio inutile di fondi, per altro sempre più ridotti ed energie da parte degli studenti, candidati alla docenza, e delle loro famiglie, a partire da una riconsiderazione del sistema economico di iscrizione e di tassazione da parte delle università dell’anno abilitante o del biennio abilitante per il sostegno.
4 dicembre ’07
Il coordinamento nazionale SISA
I misteri del nuovo reclutamento docenti
Le assunzioni quindi si divideranno tra il 50% dalla graduatoria ad esaurimento ed il 50% dai futuri concorsi. Quando si esauriranno le graduatorie ex permanenti (da un calcolo ci vorranno circa 25 anni, una sciocchezza!?), le assunzioni in ruolo saranno esclusivamente fatte dai concorsi ordinari.
Il conseguimento dell’abilitazione avverrà al termine di uno specifico percorso universitario, simile alle attuali SSIS o al corso di laurea in Scienze della Formazione primaria.
- ai futuri concorsi potranno partecipare solo gli abilitati?
- per quanto riguarda la scuola primaria, i diplomati di istituto magistrale che hanno conseguito il diploma entro l’anno scolastico 2001/2002 che fine faranno?
Coloro che non hanno potuto partecipare ai corsi abilitanti riservati (cioè i docenti che non possedevano il requisito dei 360 giorni al 6.6.2004) e che comunque lavorano da anni e lo hanno quindi maturato in seguito e “mantengono” la famiglia, li “cacciamo via” oppure chiediamo loro di iscriversi all’università all’età di trent’anni ed oltre?
A noi del SISA tutto ciò sembra una grossa ingiustizia, e che il ritorno dei concorsi ordinari porterà ancor più confusione. Bisogna innanzi tutto risolvere il problema del precariato e sistemare tutti i docenti “precari storici” ma non con il contagocce come è stato fatto finora; poi stabilire regole “giuste” per tutti i docenti che hanno lavorato fino ad oggi, non cancellando con un colpo di spugna il passato.
Aspettiamo con impazienza, l’emanazione del nuovo Regolamento, sperando che non sia fallimentare come quello sulle graduatorie di circolo e istituto, dove per quanto riguarda la scuola primaria, abbassando il numero della scelta delle istituzioni ( da 30 scuole sono passate 10), nel nord Italia non si trovano supplenti, perché tutti “occupati”.
Milano, 1 dicembre 2007
Emilio Sabatino
NOVEMBRE 2007
PRECARI: FLESSIBILITÀ Sì MA SENZA MERITO
Un brutto scherzo del Ministro Fioroni.
Chi vi scrive è un gruppo di docenti precari inseriti nelle Graduatorie Permanenti, trasformate in graduatorie ad esaurimento, a seguito del Decreto
Dirigenziale del 16-3-2007 emanato dal Ministero della Pubblica Istruzione, per consentire sia l’inserimento di nuovi docenti che hanno conseguito l’abilitazione che l’aggiornamento ed il
trasferimento di quelli già inseriti nelle graduatorie.
Il su citato decreto dispone che a partire dall’anno scolastico 2009/2010 è consentito solo l’aggiornamento del punteggio di merito e in caso di trasferimento ad altra provincia l’inserimento in coda
alla graduatoria di destinazione. Il risultato? Un’intimidazione ai docenti precari su una loro futura libertà di trasferimento con negazione del merito e collocazione in coda alla graduatoria della
provincia in cui intendono trasferirsi dall’anno scolastico 2009/2010 in poi.
Un’assurdità che annulla il merito e di fatto impedisce il trasferimento fra province.
La disposizione, infatti, interessa tutti i docenti delle scuole di ogni ordine e grado e contiene in sé una limitazione alla libertà riconosciuta sia dalla legislazione europea che dalla nostra
Costituzione.
Tenendo presente che le motivazioni che possono indurre un docente precario a spostarsi da una provincia ad un’altra sono di varia natura (non certo per vezzo personale) i sottoscritti rivendicano il
diritto alla libertà di movimento della forza lavoro su tutto il territorio nazionale, conservando i meriti acquisiti con personale sacrificio dalla classe docente precaria che intende esercitare la
professione insegnante senza alcun ostacolo e alle stesse condizioni dei docenti di ruolo come previsto dal CCNL che all’art. 1 afferma il principio dell’uguaglianza dei docenti a contratto
determinato con quelli a tempo indeterminato. Si evidenzia che la riapertura annuale delle graduatorie, operata nel passato fino all’anno scolastico 2003/04, realizzava tale uguaglianza.
I trasferimenti per il personale di ruolo sono attuabili annualmente, mentre, per i docenti precari sono possibili soltanto con l’apertura delle graduatorie e a caro prezzo!
Una procedura contraria al principio
dell’uguaglianza sancito nel CCNL, uguaglianza che si realizza solo se i docenti precari conservano la libertà di poter chiedere il trasferimento di graduatoria, con reinserimento secondo merito, in
una qualsiasi provincia italiana.
I docenti precari al pari dei docenti di ruolo si aspettano che ogni anno sia consentito loro di potersi trasferire, ove ritengono opportuno, nel rispetto del merito acquisito.
Docenti precari storici