International News

Sergio Mauri SISA Turismo
SISA EUROPA ORIENTALE.doc
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Ugo Brusaporco SISA Verona
per la CATALUNYA.doc
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Dopo Saragozza, insieme in Europa per costruire il futuro
VII Giornate
sull’educazione e l’esclusione sociale
Saragozza

Aula Magna, Facultad de Filosofía y Letras.
todas las sesiones a las 19.00h. entrada libre

Miércoles 29 de febrero

Recortes, educación y respuesta social: Europa

Davide Rossi. Sisa Scuola, Italia

Hortensia Ines. CNT-Francia

Colectivo Alana. Grecia
Alfonso Alegre.
Asamblea de Docentes por la Educación Pública, Zaragoza

Promosso da:
ASSI
Acción Social y Sindical Internazionalista
Observatorio por la Universidad Pública
SISA 2.3.12.doc
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XXVI Festival del Cinema Latinoamericano di Trieste - Festival latinskoameriskega filma v Trstu
di Barbara Antonini
CINE TRST.doc
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riunione Losanna (24-25 settembre 2011)
Saluto ai sindacalisti di base europei.d
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Solidali con gli studenti cileni

Il SISA esprime la più totale solidarietà agli studenti cileni che da mesi, pacificamente e senza risparmiarsi, si battono contro la distruzione della scuola e dell’università per colpa dei tagli e l’aumento delle tasse imposti dal presidente Piñera.

28 luglio ’11

il coordinamento

Federico Peccatori, rappresentante del SISA in Australia

 

Federico Peccatori è dai primi di luglio in Australia per un anno scolastico. Ha accolto l’invito del coordinamento di essere rappresentante del SISA in Australia, delle idee di democrazia e di partecipazione che cerchiamo di promuovere con determinazione ogni giorno. Sappiamo che sarà per lui occasione di studio, di conoscenza, di scambio culturale. Siamo certi che avrà modo di spiegare le ragioni del nostro agire comune, del nostro impegno per la libertà d’insegnamento e per la libertà di apprendimento, per un mondo giusto e solidale. Certo ci mancherà la sua presenza, costante, decisa, immancabile, nelle manifestazioni di Milano, in cui lui è sempre presente, ma sappiamo che farà valere le nostre comuni ragioni anche dall’altra parte del mondo.

 

9 luglio 2011

 


il Segretario generale

Davide Rossi

DAVIDE ROSSI E GLI STUDENTI DEL SISA CON JEAN MUSA
DAVIDE ROSSI E GLI STUDENTI DEL SISA CON JEAN MUSA

Importante incontro SISA Italia – RAS RDC a Milano

Rafforzata la solidarietà e la collaborazione internazionale

 

Le due organizzazioni sindacali hanno costruito una ulteriore tappa della collaborazione avviata nel 2008 con un nuovo incontro avvenuto nella città lombarda nei giorni 10 e 11 giugno 2011. L’impegno principale è quello di promuovere una più larga consapevolezza dei diritti delle donne e degli uomini in ogni parte del mondo, perché si possa vivere in pace, cooperazione, giustizia ed eguaglianza.

I due sindacati credono fermamente che solo una azione congiunta a livello internazionale, culturale prima ancora che sindacale, sia necessaria per costruire un mondo fondato sui principi del mutuo rispetto e della difesa dell’ecosistema.

La presenza a Milano del segretario generale Jean Musa di RAS, Rinnovamento dell’Azione sindacale della Repubblica Democratica del Congo, è stata l’occasione per un lungo incontro bilaterale con il segretario generale del SISA Davide Rossi e per due appuntamenti pubblici, entrambi in data 10 giugno, con i responsabili studenteschi del SISA, in particolare Luca Martinucci e Andrea Premarini, e con gli attivisti del movimento “Italian Revolution”.

Grande soddisfazione per entrambe le organizzazioni che hanno garantito di proseguire la fattiva collaborazione e il costante dialogo, cercando per quanto possibile, anche di intensificarli.

 

 

Importante rencontre SISA Italie - RAS RDC à Milano

Intensifier la solidarité et la collaboration internationale

 

Les deux organisations syndicales ont construit une ultérieure étape de la collaboration entamée en 2008 avec une nouvellle rencontre produite dans la ville lombarde en date du 10 et 11 juin 2011. L'engagement principal est celui de promouvoir une plus large conscience des droits des femmes et des hommes dans chaque partie du monde, pour qu'on puisse vivre en paix, dans la coopération, la justice et l'égalité.

Les deux syndicats croient fermement que seulement une action conjointe à un niveau international, culturel d'abord encore que syndical, soit nécessaire pour construire un monde fondé sur les principes du respect mutuel et de la défense de l'écosystème.

La présence à Milan du secrétaire général Jean Musa de RAS, Renouveau de l'Action Syndicale de la République Démocratique du Congo, a eu l'occasion d'une longue rencontre bilatérale avec le secrétaire général de SISA Davide Rossi et pour deux rendez-vous publics, tous les deux le 10 juin, avec les responsables des etudiants de SISA, en particulier Luca Martinucci et Andrea Premarini, et avec les activistes du mouvement “Italian Revolution”.

Grande satisfaction pour toutes les deux organisations qui ont garanti de poursuivre l'active collaboration et le constat dialogue, en cherchant pour le possible, même de les intensifier.

lettera di saluto alla riunione dei sindacati scuola europei riuniti a parigi su invito della CNT
Carissime compagne e compagni della CNT.
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sul sito www.nog8.eu resoconto dal NoG8 2011 in Francia

per un nuovo Perù
intervento di Gabriele Repaci
SISA x HUMALA OLLANTA.doc
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il SISA in Francia a maggio per il NoG8

 

http://www.contreg8db2011.lautre.net/?p=15#more-15

RESOCONTO DEL VIAGIGO IN EGITTO
LA VITTORIA DELLA RIVOLUZIONE
MIDAN TAHRIR EGITTO CAIRO 2011.doc
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MIDAN TAHRIR EGYPT REVOLUTION 10/13.2.2011

IN

FOTO

ampio resoconto per immagini

 

i video dalla Rivoluzione egiziana

in

http://www.youtube.com/user/EgyptMidanTAHRIR

 

 

“Siamo tutti cairoti! !” Il SISA in Egitto per esprimere solidarietà agli studenti e alle studentesse in lotta per il cambiamento
analisi del segretario generale Davide Rossi sulla situazione attuale dell'Egitto, alla vigilia del viaggio di solidarietà del sindacato dal 10 al 13 febbraio 2011
SISA IN EGITTO.doc
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Messico e Cuba 2 - 10 dicembre 2010 viaggio di solidarietà e di lotta del SISA
resoconto del viaggio del segretario generale e della delgazione del SISA
MEXICO CUBA SISA.doc
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il segretario generale Davide Rossi

con il premio Nobel per la letteratura

Gabriel Garcia Marquez

l'Avana/Cuba

6 dicembre 2010

il segretario generale ha avuto importanti incontri
a Berlino e Norimberga nel quadro dellla solidarietà internazionale nei giorni 18-19-20 novembre 2010
Berlino novembre 2010.doc
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Le lotte francesi devono diventare europee

 

Tre milioni di francesi, soprattutto studenti delle superiori nelle piazze ieri, 19 ottobre 2010, è il segno inequivocabile che la battaglia per le pensioni promossa dai sindacati si è trasformata in battaglia sociale per il futuro. Un terzo delle scuole superiori occupate in tutta la Francia sono il segno di una richiesta di senso, di progetto, di una speranza non delegata ai partiti, ma agita, costruita nel confronto, nel dialogo, nella lotta.

Il SISA, Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente manifesta la propria solidarietà alle studentesse e agli studenti, ai cittadini che hanno colto il senso di un impegno personale per cambiare veramente. Le lotte francesi devono essere esempio per tutta l’Europa.

 

20 ottobre ’10

 

Davide Rossi

Segretario generale

 

Les luttes françaises doivent devenir européenne

 

Trois millions de français, dont beaucoup d'étudiants du secondaire dans les rues hier, le 19 octobre 2010, c'est le signe clair que la bataille pour les retraits s'est transformée en bataille sociale pour l'avenir. Un tiers des écoles supérieures occupées dans toute la France c´est le signe d'une demande de sens, de projet, d'un espoir non délégué aux partis, d'une action, construite dans la compréhension, dans le dialogue, dans la lutte. Le SISA - Syndicat Indépendant École Écologie - manifeste sa solidarité aux étudiantes et aux étudiants, aux citoyens qui ont cueilli le sens d'un engagement personnel pour changer vraiment. Les luttes françaises doivent être exemple pour toute l'Europe.

 

 

le 20 octobre 2010

 

Davide Rossi

Secrétaire général  

intervento del segretario generale Davide Rossi
sulle elezioni venzuelane e sulla situazione sociale della Repubblica Bolivariana
VENEZUELA 2010.doc
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Il popolo d’Ecuador ha sconfitto i golpisti

 

Settori reazionari, poliziotti di destra, fascisti, bianchi che odiano gli indios hanno tentano, sapremo presto appoggiati da chi, di abbattere il governo democraticamente eletto dell'Ecuador, presieduto da Rafael Correa e parte della Alternativa Bolivariana, insieme al Venezuela di Chavez, ma come in Venezuela nel 2002 - stessa situazione - il popolo e l'esercito hanno ristabilito la libertà. Il cammino di uguaglianza e giustizia riparte, più forte di prima. Il SISA saluta con emozione e soddisfazione la vittoria della legalità che rappresenta allo stesso tempo la speranza degli idios, dei poveri, di tutte e tutti coloro che credono nell’uguaglianza degli uomini e nei diritti alla casa, alla scuola, al lavoro, alla salute. L’Ecuador, il Venezuela e la Bolivia sono impegnate in un percorso di giustizia, che appoggiamo.

 

ore 8.45 primo ottobre ’10

 

Davide Rossi

Segretario generale

Libertà per il popolo ecuadoregno, contro il golpe!

 

Il SISA condanna il golpe in atto in Ecuador, invita alla mobilitazione per la pace, la giustizia e la libertà del popolo ecadoregno e del suo presidente Rafael Correa, di fatto arrestato, all’interno di un ospedale. L’Ecuador da anni rappresenta una parte importante del progetto promosso dall’alternativa bolivariana sudamericana di cui il Venezuela di Chavez è esempio e guida. Il SISA chiede che domani primo ottobre e nelle giornate successive, nelle scuole e nelle università vengano organizzate assemblee straordinarie di solidarietà con l’Ecuador democratico e di informazione sui drammatici fatti in atto.

 

ore 00.30 primo ottobre ’10

 

Il coordinamento 

 

A fianco del popolo greco

 

4 maggio ’10  - Atene. I compagni del sindacato PAME hanno dato inizio oggi allo sciopero di 48 del pubblico impiego e della scuola, che domani diventerà sciopero generale di tutte le categorie. Un popolo si mobilita contro la distruzione, per mano finanziaria, di una nazione. Questa mattina all’alba hanno posto due enormi striscioni sul Partenone con scritto “lavoratori di tutta Europa uniamoci” e anche studenti, migranti, precari e disoccupati. Il declino non reversibile dell’Occidente vedrà solo peggiorare le condizioni di vita dei cittadini del continente se non ci sarà un rapido cambiamento verso un’Europa sociale ed energeticamente sostenuta dalle fonti rinnovabili, vento, calore terrestre, sole.

Il grido greco non ci è estraneo, ci appartiene, è la ribellione del cuore e dell’intelligenza, contro il cieco e barbarico procedere distruttivo di in pensiero unico, non solo economico, che è all’origine dei disastri attuali.

Il SISA appoggia il movimento di lotta greco, perché solo da una società giusta e solidale, fondata sul rispetto dei diritti umani, a partire da quelli sociali, casa, scuola, sanità e lavoro, è possibile costruire il domani.

 

4 maggio 2010

 

Davide Rossi

   Segretario generale

 

il SISA saluta la liberazione del giornalista Hamid Masoumi Nejad. Lo conosciamo, ne apprezziamo il lavoro serio, sobrio, sempre corretto. A lui e alla sua famiglia la solidarietà del Sindacato.

  maggio ’10

Davide Rossi

Segretario generale

Il SISA esprime la più ferma e totale solidarietà al sindacato RAS della Rep.Dem. Congo
grave attacco alla SONAS, società nazionale di assicurazione, ai diritti sindacali

Chers camarades,

Nous vous transmettons en attachement les correspondances que le syndicat RAS a trasmises à l'Administrateur Directeur Général de la Société nationale d'Assurances (SONAS) en rapport avec le respect des droits des travailleurs, c'est à dire le paiement des arriérés de salaires dûs aux travailleurs.

L'employeur a préféré utilisé ses relations avec les services des renseignements (Agence Nationale de Renseignements, en sigle ANR/ Département de Sécurité Intérieure) pour nous traquer. la Police n'est pas en reste.

Heureusement que les travailleurs se sont mobilisés comme un seul homme pour barrer la route à toute forme de violation des libertés fondamentales.

Vous vous souviendrez des arrestations de nos membres qui eurent lieu au camp Lufungula,durant votre séjour à Kinshasa.

Notre vie n'est pas très importante que celles de nos affiliés de la SONAS, lesquels ont perdu toute dignité humaine.

Toutefois, nous avons besoin de votre solidarité sous toutes formes que possible en vue de nous encourager dans notre lutte. car, vous êtes sans ignorer des assassinats crapuleux commis contre les activistes congolais des droits de l'homme (journalistes, syndicalistes, défenseurs des droits de l'homme comme c'est le cas récemment de Floribert CHEBEYA de la Voix des sans Voix, lâchement assassiné dans la nuit du 01er au 02 juin 2010,par ceux qui sont censés assurer et protéger la population.

 

UN COUP PORTE CONTRE L'UN D'ENTRE NOUS, EST UN COUP PORTE CONTRE TOUS.

 

VIVE LA LUTTE SYNDICALE. VIVE LA SOLIDARITE INTERNATIONALE.

 

Pour le syndicat Renouveau de l'Action Syndicale

R.A.S

 

Jean MUSA MWILIMA

Secrétaire Général

CON LA PALESTINA NEL CUORE

4 GIUGNO GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE
per la PALESTINA
MILANO- ORE 17,30 PIAZZA SAN BABILA
il SISA presente.

il Sindacato esprime piena solidarietà alla deputata araba della Knesset Hanin Zoabi ingiustamente attaccata per aver difeso il diritto alla vita di Gaza.

 

il coordinamento

 

25 aprile 2010

 

Donne e uomini, italiani e non solo, dell’ ”Onde Violette” coordinati da Paola Vallatta, che l’8 maggio saranno in piazza per il NoSarkozyDay a Parigi, hanno dato vita nella capitale francese ad un'allegra, vivace, canterina (…Bella ciao, Contessa, Fischia il Vento, L’Internazionale…) manifestazione in quai Saint Bernard sotto l’Istituto del Mondo Arabo per festeggiare il 25 aprile, giorno di libertà e di Liberazione. Il SISA Parigi e il segretario generale han partecipato con emozione e con la consapevolezza che l’impegno per i valori condivisi nati dalla Resistenza europea contro il nazifascismo sono il cuore di un progetto di civiltà che ci deve vedere protagonisti in tutto il continente. 

 

Il SISA sostiene la Conferenza Mondiale a difesa della Madre Terra

 

Il SISA esprime il più forte, convinto e solidale sostegno alla Conferenza Mondiale dei Popoli sui cambiamenti climatici e diritti della Madre Terra che, sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica di Bolivia Evo Morales si sta svolgendo a Cochabamba, iniziata il 19 aprile e si concluderà il 22 aprile alla presenza anche dei presidenti Correa (Ecuador), Lugo (Paraguay) e Chavez (Venezuela). La difesa e la salvaguardia dell’ecosistema sono una priorità per tutti coloro che credono possibile e giusto dare una speranza al mondo.

 

19 aprile ’10

 

Il coordinamento

 

Il SISA ha aderito alla Quinta Internazionale nata tra le forze politiche e sindacali socialiste e progressiste del mondo, promossa dal PSUV, il Partito Socialista Unito del Venezuela, guidato dal presidente dalla Repubblica Bolivariana del Venezuela Hugo Chavez. qui sotto un ampio resoconto del viaggio e degli incontri svoltisi tra il sindacato e le forze sociali, civili e politiche venezuelane.

Relazione del viaggio di solidarietà in Venezuela e adesione alle V Internazionale. febbraio 2010
Il SISA tra le donne e gli uomini che stanno costruendo la Rivoluzione Bolivariana
VENEZUELA.pdf
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Solidarietà con il giudice Baltasar Garzòn

 

El Juez Baltasar Garzón siempre ha sido un referente para todos los que luchamos, desde hace muchos años, contra la impunidad, contra la violación de los derechos humanos y por la vigencia de la justicia universal.

El concepto de justicia universal hace que cada día sea más difícil que queden impunes las violaciones de los derechos humanos que cometen los gobiernos represores.

Esta circunstancia se debe, en gran parte, a la actividad de la Unión Progresista de Fiscales y a la del Juez Baltasar Garzón en los procesos contra los dictadores argentinos y la detención y procesamiento de Augusto Pinochet. Asimismo su actividad judicial llevó a la cárcel a los represores argentinos Scilingo y Cavallo.

En cambio, la represión sangrienta de la dictadura franquista no ha sido materia de procesamiento judicial y ni siquiera se ha obtenido una mínima reparación para los familiares de las víctimas del franquismo.

Hoy se vive con estupor e indignación la paradoja de que el Juez Garzón se enfrente al riesgo de sentarse en el banquillo de los acusados y sea apartado de su cargo en la Audiencia Nacional por haber intentado investigar los crímenes de la dictadura franquista y haber escuchado el reclamo de los familiares de las víctimas que intentaban localizar y recuperar los restos de sus familiares asesinados.

Por todo ello el Comité de Solidaridad de Familiares, de Desaparecidos y muertos en Argentina (CO.SO.FAM - Barcelona) manifiesta su total apoyo y solidaridad con el Juez Garzón en sus esfuerzos para recuperar la memoria histórica y procesar y condenar a los responsables de la represión franquista.

 

CO.SO.FAM - Barcelona 


 

Davide Rossi

Segretario generale SISA

 

Ugo Brusaporco

Responsabile SISA Verona 

Incontro tra Santiago Lopez Petit e Davide Rossi

Sabato 6 febbraio ’10 si è svolto a Barcellona un cordiale incontro tra Davide Rossi, segretario generale SISA e direttore del Centro Studi “Anna Seghers” e Santiago Lopez Petit, professore di filosofia ed esponente dell’autonomia operaia catalana. Molti i temi affrontati e forti le convergenze. Identica l’analisi della crisi del sistema occidentale, della frammentazione sociale, della difficoltà a riattivare forme di partecipazione, di riflessione e di analisi. Particolare attenzione è stata prestata agli spazi di agibilità e alle iniziative in campo, per il SISA principalmente in Italia, per Lopez Petit e per quanti con lui collaborano in Catalunya. Si è convenuto di collaborare, di promuovere unitariamente per aprile o più facilmente ottobre un momento di dibattito e di riflessione, probabilmente a Barcellona. Particolare apprezzamento è giunto da Lopez Petit per le modalità organizzative che fanno del SISA il solo soggetto sindacale in cui al lavoro quotidiano e all’elaborazione culturale collaborano con uguale responsabilità studenti, docenti e cittadini che si riconoscono in una scuola pubblica regolata dalla libertà di insegnamento dei docenti e dalla libertà di apprendimento degli studenti.

 

27 gennaio 1945 – 2010

Giornata della Memoria

65° della Liberazione dei sopravvissuti di Auschwitz

Sessantacinque anni fa gli uomini dell’esercito sovietico, nell’avanzata che li portava verso Berlino, liberavano ad Auschwitz i sopravvissuti del campo di concentramento. Era il primo campo che incontravano nel loro cammino, il primo ad essere liberato. È impegno civile e democratico fare memoria attiva di quanti, comunisti, sindacalisti, zingari, omosessuali, credenti delle diverse fedi, a partire dagli ebrei, cittadini progressisti delle nazioni occupate dai nazisti e cittadini sovietici hanno visto spegnere la loro vita per mano della barbarie sterminatrice.

Nel 65° anniversario della Liberazione da parte dell’Armata Rossa del campo di concentramento di Auschwitz il Centro Studi “Anna Seghers” (www.annaseghers.it) in collaborazione con il SISA – Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente, promuove la proiezione del film “La tregua” di Francesco Rosi il 27 gennaio ’10 alle ore 18, presso il Museo Internazionale della Maschera di Binche (Belgique), seguirà dibattito sull’importanza dell’antifascismo, ieri, oggi, sempre.

La riunione del SISA di domenica 24 gennaio ’10, ha approvato, con il parere positivo di tutto il coordinamento nazionale, l'adesione all’alternativa internazionale bolivariana, dando mandato al segretario generale di formalizzare la partecipazione del SISA al progetto negli incontri che avrà a Caracas dal 13 al 17 febbraio 2010. 

Con la Palestina nel cuore

di

Davide Rossi

 

Palestina. Al di là dalle mura di Solimano c’è Israele. Sono a Gerusalemme, Al Quds, la santa, in arabo. Una città divisa, al contempo simbolo della follia di una occupazione che inarrestabile da 43 anni, senza per altro cercare una soluzione ai problemi già creati nel 1948, ha fatto dei territori occupati nel 1967 il terreno della distruzione dei diritti del popolo palestinese a partire da quello ad avere una nazione con confini definiti e una moneta, non solo una bandiera. Chi torna in questi luoghi, come nel mio caso, dopo quindici anni rimane stupito, esterrefatto. Cresce l’odio, tra tutti, ma è chiaro chi porta la responsabilità più grande, avendolo fomentato con la discriminazione e oggi il muro, con tanto di torrette di controllo e passaggi che intruppano donne e uomini come bestie, umiliazioni inquietanti che rimandano ad altre tragiche esperienze del passato.

Tutto queste mentre, ad un anno dall’aggressione a Gaza che ha visto morire sotto le bombe 1415 palestinesi, la commissione presieduta da Richard Goldstone ha chiarito in forma non discutibile come Israele con l’operazione “Piombo fuso” abbia violato il diritto umanitario internazionale e commesso crimini di guerra.

Attraverso pensieroso le strade antiche di Gerusalemme, tra negozi di baklava al pistacchio, chiese, moschee e palazzi mamelucchi, come quello di Tunsuk, principessa mongola di bellezza incantevole che sette secoli fa ha scelto la città insieme al mercante curdo che la ha voluta come compagna. Mi reco commosso a Ramallah sulla tomba di Yasser Arafat, padre di una nazione che stenta ancora a nascere, sono a Nablus, tra il pozzo della samaritana e l’impetuoso sviluppo edilizio che cerca di dare una casa ai palestinesi. Attraverso Birzeit, in cui l’università è frequentatissima, come a Betlemme, e in tutte le altre città, perché i ragazzi palestinesi sanno che dalla cultura nasce, se non il riscatto, almeno la premessa indispensabile per provare a costruire il domani.

È tuttavia una situazione in cui le identità si esasperano, si auto-alimentano e si auto-limitano, distruggono ogni possibile dialogo, i coloni soffocano i villaggi arabi, l’esercito sradica agrumeti e “zitun” ovvero gli uliveti, o li mette sotto controllo dei coloni.

A Gerusalemme l’Hotel Imperial alla porta di Giaffa non può essere ristrutturato perché gli israeliani lo impediscono, provano così a far cedere la sua gestione, oggi come in passato in mano alla famiglia di Walid Dajani. Walid è un amico e la sua vita è esemplare, ai capelli canuti unisce la rabbia orgogliosa di essere un palestinese di Gerusalemme, non cede, la sua famiglia nel 1948 è stata cacciata dopo quattro secoli di gestione della tomba del profeta Daud – Davide, sui suoi terreni di Gerusalemme hanno piazzato il muro senza indennizzarlo e poiché non vuol venderlo, pretendono da lui comunque le tasse. Le suore comboniane tengo aperta la scuola materna, ma le mamme del villaggio palestinese devono infilare i bambini all’alba e ritirarli nel primo pomeriggio, facendoli passare attraverso una porticina nel muro, sotto lo sguardo dei mitra israeliani. Queste e mille altre sono le storie di Palestina, ad Hebron – Al Khalili sotto la moschea che ospita la tomba di Abramo, il suk ha riaperto qualche battente, ma incombono ovunque le case dei coloni e le loro armi. A Betlemme il sindaco Victor Batarseh del FPLP, il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, ci riceve come SISA. Manifesto a lui tutta la nostra solidarietà, la nostra vicinanza, il desiderio di pace, giustizia e indipendenza per il popolo palestinese. Ricambia con affetto, riconosce l’importanza della solidarietà internazionale, condivide le nostre preoccupazioni per una situazione tanto drammatica e violenta, dagli sviluppi e dagli esiti incerti e pericolosi. Fuori dal municipio ecco la piazza con la basilica della Natività, mancano poche ore al natale cattolico, a quello ortodosso mancano ancora due settimane. La banda di cornamuse palestinesi intona le note del “Gloria” più famoso, il testo in un passaggio afferma: “pace in terra agli uomini di buona volontà”, non possiamo che concordare, con la speranza che siano davvero loro, gli uomini di buona volontà, a prevalere.

 

24 dicembre ’09

Il SISA in movimento in Europa
Confronto di idee, ricerca di strade per una comune azione, perché insieme è possibile sognare, lottare, cambiare.

Dopo l'incontro a Parigi il 28 novembre con gli studenti della Fédération Sud Etudiant in congresso, abbiamo lanciato l'idea come SISA di un incontro internazionale a Berlino il 9 gennaio tra tutte le realtà di lotta di Italia, Francia, Germania, Austria, Svizzera e di tutti gli altri paesi europei interessati. Ci auguriamo che questo importante momento comune di discussione possa realizzarsi e siamo pronti a offrire, attraverso il nostro gruppo SISA Berlino, il supporto necessario per il successo dell'iniziativa.

Solidarietà

 

Il SISA è solidale con i precari scesi in piazza per manifestare a Parigi sabato 5 dicembre e con gli studenti greci che a partire da Atene manifestano in memoria di Alexis, ucciso dalle forze dell’ordine un anno fa, il movimento studentesco greco protesta anche per il diritto allo studio, l’accesso ai saperi, contro ogni selezione e mercificazione.

 

8 dicembre ’09

Il coordinamento

Scuole e università europee occupate per il diritto allo studio e alla costruzione dei saperi


La Giornata Internazionale di lotta degli Studenti si è trasformata in Europa in una straordinaria mobilitazione con l’occupazione di oltre 30 università. Il SISA Svizzera insieme ai movimenti studenteschi sta tuttora occupando le università di Basilea, Berna, Ginevra e Zurigo, per protestare contro la progressiva mercificazione degli studi e la selezione sociale.
Il SISA Italia sarà in questi giorni a Berlino, Parigi e Norimberga per portare solidarietà e confrontare analisi, l’Europa della cultura è la sola alternativa al declino irreversibile dell’Europa consumista.


19 novembre 2009

17 novembre 2009 GIORNATA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI Il SISA in piazza a Milano e in tante altre città italiane per riaffermare la partecipazione attiva degli studenti alla costruzione dei saperi.

Vortrag von Davide Rossi
Intervento di Davide Rossi
Dal sito di lotta degli studenti tedeschi dell’università di Erlangen
www.faubrennt.de

(per chi non sa il tedesco "google traduttore" offre una versione compnresibile!)

21. November 2009
Erstellt von Presseteam in : Vorträge , Kommentar hinzufügen

Unterstützung aus dem Ausland: Davide Rossi, Generalsekretär der SISA (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente), der italienischen Bildungsgewerkschaft, ist zu Besuch im besetzten Audimax und hat um 16:00 über die Tätigkeit und Ziele seiner Organisation referiert. Dank eines engagierten Live-Dolmetschers stellte die Sprachbarriere kein Problem dar.

Es folgt eine Zusammenfassung seines Vortrags.
Wer ist die SISA?

Die SISA wurde im Oktober 2007 als unabhängige Gewerkschaft gegründet und setzt sich sowohl für Bildungs- als auch für Umweltpolitik ein. Sie ist ein basisdemokratischer  Zusammenschluss aus Studenten und Schülern, Dozenten und Lehrern, aber auch Eltern, und entstand aus der Erkenntnis, dass Forderungen nur gemeinsam durchgesetzt werden können. Die SISA setzt sich ein für einen grundlegenden Wandel im italienischen Bildungssystem mit den folgenden grundsätzlichen Zielen:

    * Mehr Mitspracherecht und Beteiligungsmöglichkeiten für Schüler und Studenten
    * Dozenten und Lehrer sollten primär nicht als “Bestrafer” agieren, sondern um das selbstständige Lernen zu fördern

Daneben engagiert sich die SISA auch für den Umweltschutz. Sie wird durch keine politische Partei unterstützt und ist daher “zwar arm, aber dafür unabhängig”.
Gegen welche Missstände opponiert die SISA?

Die  SISA ist entschiedene Gegnerin der Politik von Ministerpräsident Berlusconi (”einem der schlimmsten Politiker ganz Europas”) und seiner Kultusministerin Gelmini. Letztere hatte laut Rossi keinerlei bei ihrem Amtsantritt keinerlei Kompetenz auf diesem Gebiet vorzuweisen. Sie hat 2008 ein höchst umstrittenes Bildungsreformgesetz auf den Weg gebracht, gegen das massiv opponiert wurde. Unter anderem ist geplant, innerhalb der nächsten drei Jahre insgesamt 8 Millionen Euro an Geldern für Schulen und Unis zu kürzen und viele Dozenten- und Lehrerstellen zu streichen.

Die SISA hat als Reaktion darauf die massive Streikwelle mitorganisiert. Am 23.10. gab es einen Generalstreik, der bis heute andauern würde, wenn die extrem restriktive italienische Gesetzeslage dies zuließe. Der nächste Generalstreik steht bereits in den Startlöchern und ist für den 11. und 12.12. angesetzt. Die Demonstrierenden sehen sich massivem Gegenwind von staatlicher Seite ausgesetzt. Da Berlusconi die Medien fest in seiner Hand hat, ist die Berichterstattung über Demonstrationen und Streiks stark eingeschränkt. Die Erfolgsaussichten sind daher gegenwärtig völlig unklar.

Zudem werden Demonstrationen und andere gewerkschaftliche Aktionen von massiver Polizeipräsenz begleitet, wobei die Polizisten laut Rossi schnell aggressiv vorgehen würden und teilweise Exempel statuiert würden. In einem besonders extremen Fall im letzten Jahr seien zwei junge Männer so massiv verprügelt worden, dass sie auf dem Transport ins Polizeirevier an ihren Verletzungen gestorben seien. Gewerkschafter, die gegen Berlusconis Politik opponieren, werden von staatlicher Seite überwacht und alle ihre Telefonate und SMS aufgezeichnet.
Was tut die SISA?

In ihrer Arbeit setzt die SISA auf enge Kooperation mit anderen Gewerkschaften und Organisationen. Sie veranstaltet Demonstrationen, Streiks und Flashmob-Aktionen in Innenstädten. Als ihre wichtigste Aufgabe sieht sie es an, ein internationales Netzwerk zu schaffen (das über gegenseitige Solidaritätserklärungen hinausgeht), da dieselben Probleme in allen europäischen Ländern existieren. Nur wenn sich die Protestbewegung auf die europäische Ebene ausweitet, bestehe die Chance, dass wir das Bildungssystem nach unseren Vorstellungen ändern können.

Interessanterweise ist die aktivste Gruppe innerhalb der SISA nicht die der Studenten, sondern die der Schüler. Grund dafür ist, dass in Italien die Schüler traditionell politisch aktiver sind als die Studenten. Wie in Deutschland werden in Italien vereinzelt Unis und Schulen mit Unterstützung der Dozenten besetzt, allerdings rückt die Polizei relativ schnell und aggressiv an und räumt die Gebäude.

Über die konkreten bildungspolitischen Ziele hinaus sieht sich die SISA in der Verantwortung, für grundlegende gesellschaftliche Änderungen zu sorgen. Vor allem in Mittel- und Süditalien gibt es zahlreiche neofaschistische studentische Gruppierungen, die von radikalen Parteien finanziert werden. Diese Gruppierungen fallen durch rassistische, sexistische und homophobe Aktionen auf. Laut Rossi werden genau solche radikalen Ansichten durch das staatliche Fernsehen transportiert. Ein grundlegender Wechsel in der Kultur für Toleranz und Integration sei deshalb unumgänglich.

Für unseren Bildungsstreik empfiehlt Rossi, dass die Vernetzung und Kommunikation mit Gleichgesinnten in anderen Städten und Ländern extrem wichtig sei. Pragmatismus müsse über allem stehen, ansonsten bestünde die Gefahr einer gegenseitigen ideologischen Selbstzerfleischung. Wir sollten offen sein für jeden, der sich einbringen will.

Nach seinem Vortrag stand Davide Rossi den Studenten bereitwillig Rede und Antwort. In den nächsten Tagen wird er bei YouTube ein kleines Filmchen über seinen Besuch in Erlangen veröffentlichen.

Grazie Eladio, le tue idee continuano nelle nostre lotte

Ho avuto la fortuna di conoscere Eladio Villanueva alla fine degli anni Novanta del Novecento. Poi dentro il comune desiderio di dare un progetto europeo al sindacalismo alternativo ci siamo confrontati, a volte d’accordo, a volte meno, per tutti gli anni seguenti. Ci siamo incontrati per l’ultima volta a Malaga nel settembre 2007. In tutti questi anni ho apprezzato la sua sincerità, sempre unita all’irruenza, la sua determinazione, sempre pronta al dialogo. Lo straordinario movimento libertario spagnolo, che ha oggi nella CGT la sua migliore espressione, piange con la sua scomparsa quella di un uomo pronto a combattere, ogni giorno, per la piena affermazione dei diritti, tutti, nessuno escluso. Il SISA Italia, Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente, si unisce al dolore di tutte le compagne e i compagni delle CGT che sentiamo, come sempre abbiamo sentito Eladio, nostri fratelli e nostre sorelle nella battaglia per un domani di giustizia, di libertà e di uguaglianza, per il quale ciascuno di noi, per le strade di Spagna, di Italia, d’Europa, del mondo, lotta perché si realizzi.
Grazie Eladio, le tue idee continuano nelle nostre lotte.

Davide Rossi
Segretario Generale

Gracias Eladio, tuyas ideas están todavía en nuestras luchas

Tuve la suerte de conocer Eladio Villanueva en los finales de los Noventa del siglo XX. Luego, en el deseo común de dar un proyecto europeo para el sindicalismo alternativo que nos enfrentamos, a veces de acuerdo, a veces menos, para todos los años siguientes. Nos reunimos por última vez en Málaga en septiembre de 2007. En todos estos años he apreciado su sinceridad, siempre junta a su vehemencia, su determinación, siempre dispuesta al diálogo. El extraordinario movimiento libertario español, que ahora tiene su mejor expresión en la CGT, llora su muerte, la muerte de un hombre dispuesto a luchar cada día por la victoria de los derechos, todos, sin excepciones. El SISA Italia, Sindicato Independiente Escuela y Ambiente comparte el dolor de todos los compañeros y compañeras de la CGT que sentimos, como nosotros siempre hemos sentido Eladio, nuestros hermanos y hermanas en la lucha por un mañana de justicia, libertad e igualdad, que cada uno de nosotros, por las calles de España, Italia, Europa, del mundo, lucha porquè pueda hacerse realidad.
Gracias Eladio, tuyas ideas están todavía en nuestras luchas.

Davide Rossi
Secretario General de SISA

SISA, a Berlino, a Roma, per la libertà, per il lavoro

Giuseppe Galizia, responsabile del SISA Berlino, tra i promotori, come tutto il gruppo locale del sindacato, della manifestazione per la libertà di informazione tenuta nella capitale tedesca è apparso nel servizio del TG3 nazionale delle ore 19.00 del 3.10.09. Presenza numerosa del SISA, guidato nell'occasione da Barbara Bernardi, anche Roma, con i precari impegnati a rivendicare lavoro e libertà. Una grande giornata per la democrazia, una grande soddisfazione per il SISA essere parte di questo movimento di civiltà.

 

3 ottobre '09

ore 20.00

 

Il coordinamento

Il SISA sabato 10 ottobre ’09 alle ore 15.00 sarà in piazza Cavour a Milano per la manifestazione a sostegno di Cuba, delle sue conquiste solcali, a partire dalla scuola, dalla sanità, dal diritto al lavoro e alla casa e in solidarietà ai cinque cubani incredibilmente imprigionati dagli Stati Uniti, per le loro attività di indagine contro gli attentati commessi dalla mafia degli esuli cubani di Miami. Solidali con Cuba e con tutto il movimento bolivariano che dal Venezuela all’Ecuador, dalla Bolivia a tante nazioni centroamericane sta trasformando un continente e promuovendo nuove relazioni internazionali fondate sulla pace, la giustizia, la cooperazione e la collaborazione tra i popoli.

I segretari di SISA e RAS (R.D.Congo), Davide Rossi e Jean Musa nel corso dell'incontro internazionale presso la sede per l'Europa del SISA (Belgio), tra loro i padri dell'Africa, Lumumba, Cabral, Sankara.

L’Africa, i migranti, le donne e gli uomini del mondo
Un minuto di silenzio tutti i giorni nelle scuole


Retorica, a volte feroce, aggressiva, per commemorare sei ragazzi. Forse tra loro qualche fanatico delle armi, ma in prevalenza, sicuramente, ragazzi che hanno provato a emanciparsi dalla disoccupazione e dal precariato trovando nella legalità dell’esercito l’alternativa alla criminalità organizzata che infesta le regioni più disagiate d’Italia.
Retorica, che nasconde il senso di colpa e la cattiva coscienza di una classe dirigente che sacrifica i giovani mandandoli al macello e poi orchestra, per provare senza riuscirci a salvare la faccia, un miserevole piagnisteo mediatico.
Retorica, per il minuto di silenzio. Aggressione a chi, come talune scuole, non si adegua.
Come SISA chiediamo l’istituzione di un minuto di silenzio nelle scuole e nelle università, obbligatorio e tutti i giorni.
Per commemorare i morti sul lavoro, in media tre al giorno in Italia, e in queste ore come SISA ci stringiamo alle loro famiglie, che vivono con rabbia la disparità e l’oblio a cui i loro cari sono condannati da istituzioni che non rispettano allo stesso modo tutte le vite umane, volgiamo un minuto di silenzio per commemorare i migranti che muoiono nel canale di Sicilia e tutte le donne e gli uomini che muoiono in ogni parte del mondo, vittime dello sfruttamento delle imprese occidentali.
Chiediamo quindi un minuto di silenzio per tutti, perché tutti i morti meritano uguale rispetto e uguale considerazione.
La striscia di sangue che attraversa il Sud della terra è enorme. In questi giorni il SISA ha dato vita in Belgio, presso la sede per l’Europa del sindacato, ad un incontro internazionale bilaterale, tra SISA e RAS, Rinnovamento dell’Azione Sindacale della Repubblica Democratica del Congo.
Giorni intensi, appassionati, dolorosi, gioiosi. Intensi per il livello delle analisi e delle discussione, serie ed approfondite. Appassionanti perché i diritti civili e umani, sindacali e di difesa dell’ecosistema planetario ci agitano e ci spingono ad agire. L’ONU parla di catastrofe irreversibile, come sindacalisti sappiamo che la distruzione dell’ambiente è la distruzione del lavoro e della vita umana e imporrà a breve a duecento milioni di persone di abbandonare la loro terra perché  divenuta arida, o inquinata, o sommersa dalle acque.
L’eco-sindacalismo è una necessità impellente prima ancora che una delle ragioni fondamentali della nostra azione.
Dolorosi, perché migliaia di donne e di uomini muoiono per responsabilità dell’Occidente accertate e documentate, nelle miniere, nei campi, in mare.
Gioiosi per il piacere di essere insieme oltre ogni barriera, oltre ogni confine, oltre ogni respingimento.
Respingimenti e morti che interrogano la nostra dignità, il nostro senso di giustizia, di umanità, di solidarietà e ci impegnano a lottare per l’affermazione della libertà e dell’uguaglianza.
La retorica di questi giorni allora risulta esplicita, oggi sulla terra non si è uguali da vivi e nemmeno da morti.
Come SISA ci battiamo perché tutti i morti abbiano uguale memoria e tutti i vivi uguali diritti.
Radicati in Italia e in Europa, con solide e solidali amicizie internazionali, dal Venezuela al Congo, sappiamo che come noi ci sono donne e uomini che si riconoscono negli stessi valori e come noi e insieme a noi si batteranno perché si affermino.

23 ottobre 2009

Davide Rossi
Segretario generale

Tutti i quotdiani congolesi riportano la notizia del patto di collaborazione tra RAS e SISA

RAS e SISA
Per la difesa dell’ecosistema mondiale


RAS e SISA, analizzati i più recenti documenti in merito al degrado climatico del pianeta concordano nel ritenere:
Gravissima la sottovalutazione del cambiamento climatico e prioritaria la tutela dell’ecosistema.
Fondamentale la considerazione dell’ecososteniblità nel campo del lavoro.
Necessaria la tutela dei lavoratori che in ogni parte del mondo non devono in nessun caso essere esposti a rischi per la loro salute dovuta all’insalubrità dei luoghi di lavoro.
RAS e SISA riconoscono come il dramma delle migrazioni sia incentivato da:
Modalità di sfruttamento terribile a danno dei lavoratori del Sud del mondo.
Cambiamenti climatici che rendono aride le terre.
Inquinamento dei territori del Sud del pianeta che le rendono in molti casi del tutto inutilizzabili al fine della sopravvivenza. Il caso della Somalia, il cui territorio è disseminato di scorie radioattive, come le coste oceaniche di questa nazione che rendono impossibile la pesca, né un drammatico esempio.
RAS e SISA rinnovano:
la più assoluta e incondizionata solidarietà a tutte e tutti i migranti che arrivano in Europa per cercare di costruire nella libertà, nella dignità e nella speranza il loro futuro.
La più dura condanna di tutte le strutture di potere che sfruttano e affamano le popolazioni del Sud del mondo.
RAS e SISA si schierano:
a difesa di tutte le foreste della terra, che garantiscono il ricambio dell’ossigeno. Sono da condannare tutti i tagli indiscriminati, ogni taglio deve avere un preciso piano di rimboschimento, che deve essere applicato e verificato, appoggiato economicamente dalla comunità internazionale, la responsabile di questa grave devastazione. L’Africa soffre particolarmente di questa azione violenta che distrugge i boschi di Gabon, Congo, R.D. Congo, Camerun, … , operata principalmente da industrie mobiliere europee.
RAS e SISA si impegnano:
nell’incentivare lo scambio reciproco di informazioni e le iniziative di solidarietà, per un mondo giusto, libero e solidale.

22.9.2009


RAS et SISA
pour la protection de l’écosystème mondial

   
Après avoir analysé les plus récents documents sur la dégradation climatique de la planète, les syndicats Renouveau de l’Action  Syndicale (R.A.S) et Sindacato Independente Scuola e Ambiente s’accordent à retenir :
1.    très grave la sous évaluation du changement climatique et, prioritaire la tutelle de l’écosystème.
2.    qu’il est fondamental que l’on respecte l’écologie et l’écosystème, même dans le milieu du travail.
3.    la nécessité  d’organiser et de protéger tous les travailleurs du monde contre les risques de l’insalubrité des lieux de travail ;
4.    que le drame des migrations est plus considérable à cause des modalités terribles d’exploitations contre les travailleurs des pays moins nantis, avec une conséquence sur la destruction des terres africaines.
5.    que la pollution des territoires du Sud de la    planète, rend les terres inutilisables pour garantir la survie des populations. Le cas de la Somalie est un exemple dramatique, un lieu où le territoire est parsemé des déchets radioactifs. On le cas des côtes océaniques qui empêchent la pêche,    
6.    leur solidarité inconditionnelle à tous les immigrés qui affluent en Europe pour chercher de construire leur avenir dans la liberté, la dignité et l’espoir.
7.    la plus dure condamnation de toutes les structures du pouvoir qui affame les populations des pays du Tiers-monde.
RAS et SISA s’engagent :
– pour la défense de toutes les forêts de la terre qui garantissent l’échange de l’oxygène à  l’humanité,
– à condamner toute politique de déboisement sans une solution de rechange car, il est utile pour la mise en œuvre d’une stratégie rationnelle de reboisement avec l’appui de la communauté internationale. L’Afrique souffre particulièrement de cette action violente qui détruit les bois et les forêts de la RDC, du Gabon, du Congo, du Cameroun…mise en œuvre par les industries mobilières de l’Europe.
Les deux syndicats RAS et SISA s’engagent pour la promotion plus large de l’échange réciproque d’informations, des initiatives de solidarité juste et solidaire.

22.9.2009

Favorevoli al riciclaggio, non all'inceneritore
MANIFESTAZIONE a Giubiasco 9.8.09 (Svizzera) 
il SISA Italia con il SISA Svizzera e i movimenti ticinesi
Ritrovo: domenica 9 agosto, ore 16.00, in Piazza Grande a Giubiasco (dalla stazione FFS di Giubiasco salire a piedi verso il centro cittadino)
Percorso: dalla Piazza di Giubiasco si proseguirà a piedi fino all'inceneritore che si trova in zona Baragge (verso Skatepark e autostrada).

Appello

 

In difesa del monumento a Marx ed Engels a Berlino

 

Il monumento bronzeo che raffigura Marx ed Engels, opera dello scultore Ludwig Engelhardt, posizionato nel verdissimo parco antistante il Municipio Rosso, dietro Alexanderplatz, nel 1986, sotto la celebre e visibilissima torre della televisione della DDR sta per essere eliminato e con esso il parco, perché l’area è stata resa edificabile.

La scelta è grave e chiediamo venga bloccata.

È risaputo che da vent’anni la Germania unificata cerca, a Berlino più che nel resto della ex DDR, di eliminare i luoghi della memoria collettiva dei cittadini tedesco orientali.

La casa dell’insegnante in Alexanderplatz è stata “coperta” da nuove costruzioni e resa invisibile.

In Chuasseestrasse lo stadio del Festival mondiale della gioventù del 1973, il più grande della città, è stato rapidamente raso al suolo. Su quel terreno, oggi sabbioso, dovrebbe sorgere la sede dei servizi segreti tedeschi. Dall’altro lato della strada il caffé che riportava l’insegna “Stadion der weltjugend”, l’ha rimossa.

Enormi le polemiche per la distruzione del Palazzo dello Stato, luogo non solo della politica tedesco orientale, ma anche delle feste, dei matrimoni, dei ricordi intimi dei berlinesi della DDR.

Questa incessante volontà cancellatrice ora vuole colpire il monumento dedicato ai due pensatori e il parco che li accoglie.

Come Centro Studi “Anna Seghers” lanciamo un appello internazionale per il mantenimento del monumento e la preservazione del parco.

Ci auguriamo che donne e uomini di buona volontà si uniscano a noi, perché non è cancellando la memoria che si costruisce il futuro.

 

Aufruf

 

Zur Verteidigung des Marx und Engels Denkmals in Berlin

 

Das bronzene Denkmal, das Marx und Engels darstellt, Werk des Bildhauers Ludwig Engelhardt, aufgestellt 1986 in einem grünen Park gegenüber dem Roten Rathaus, dahinter der Alexanderplatz mit dem berühmten und weithin sichtbaren Fernsehturm der DDR, soll entfernt werden und mit ihm der Park, weil das Terrain zum Baugelände geworden ist.

Diese Entscheidung ist schwerwiegend und wir fordern auf, sie zu verhindern.

Es ist allbekannt, dass das seit 20 Jahren wiedervereinigte Deutschland versucht, in Berlin mehr als im Rest der Ex-DDR, die Orte der kollektiven Erinnerung der Ostdeutschen auszulöschen.

Das Haus der Lehrer auf dem Alexanderplatz ist verdeckt von neuen Gebäuden und unsichtbar geworden.

In der Chausseestraße wurde das Stadion zum Weltfestival der Jugend von 1973, das größte der Stadt, in Windeseile dem Erdboden gleichgemacht. Auf diesem heute versandeten Grundstück wird sich der Sitz des Deutschen Geheimdienstes erheben. Auf der anderen Seite der Straße hat das Café das Schild entfernt, das den Namen „Stadion der Weltjugend“ trug.

Groß war die Auseinandersetzung zum Abriss des Palastes der Republik, der nicht nur Ort der Politik, sondern auch der Feste, Hochzeiten, der persönlichen Erinnerung der Berliner aus der DDR gewesen ist.

Dieser unaufhörliche Wille zum Beseitigen trifft heute auch das Denkmal, das den beiden Denkern gewidmet ist und den umgebenden Park.

Als Studienzentrum „Anna Seghers“ senden wir einen internationalen Appell zur Erhaltung des Denkmals und zur Bewahrung des Parks.

Wir wünschen uns, dass Frauen und Männer, die guten Willens sind, sich uns anschließen, damit das Vermächtnis, auf dem sich die Zukunft aufbaut, nicht ausgelöscht wird.

 

22.6.2009

 

promotori e primi firmatari: Verteiler und Erstunterschreiber:

 

Davide Rossi – direttore Centro Studi “Anna Seghers” – www.annaseghers.it

 Emilio Sabatino – segretario nazionale SISA – www.sisascuola.it

Massimiliano Ay – segretario Partito Comunista del Canton Ticino - Svizzera  www.partitocomunista.ch 

 

ADESIONI A engelsmarx@libero.it

I sequestri dei dirigenti,

la precarietà e il futuro, alla ricerca di nuove forme di lotta

di Gian Carlo Pizzi

responsabile SISA Parigi

 

Il problema della legittimità di una forma di lotta, in questo caso il sequestro di dirigenti e manager d’impresa, che si è sviluppato recentemente con una certa ampiezza in Francia, non si pone mai rispetto al problema di una legalità astratta, generalmente coincidente con il codice penale, perché nella realtà la legalità delle lotte è il risultato del rapporto di forze, che, a seconda della situazione storica, rende più o meno legittimi i comportamenti e le stesse forme di lotta. In questo caso poi non si tratta, al di là delle apparenze, di un forma tanto estrema; essa anzi ha un carattere tradizionale nella situazione francese, praticata dagli stessi sindacati ufficiali, nei casi di chiusura di imprese e di licenziamenti. È dunque un’azione a carattere difensivo e piuttosto disperata, occorre inoltre sapere che, senza una denuncia esplicita della direzione dell’azienda, abbastanza rara, la magistratura non interviene e non si trova nell’obbligo dell’azione penale come in Italia, perché in Francia non è previsto. Questo spiega ampiamente il carattere simbolico di questo tipo di lotta, che tuttavia ha un nucleo potenziale sul quale varrebbe la pena riflettere, soprattutto perché la riflessione va condotta non tanto sulla legalità di tale azione, ma sulla sua legittimazione e utilità politica. Non ci si può assolutamente riconoscere nelle dichiarazioni del segretario della CGT francese, in cui ridicolo e sciovinismo si sommano. Egli sostiene che essendo la maggior parte delle imprese multinazionali e non francesi, la lontananza dei dirigenti dalla classe operaia giustifica l’azione diretta. Come se il fatto che i padroni fossero francesi e abitassero a Parigi cambiasse la sostanza delle ristrutturazioni che colpiscono il sistema produttivo europeo. Queste azioni trovano invece la loro legittimità nel vissuto operaio, nel diritto alla resistenza e in una tradizione che, bene o male, ha creato giurisprudenza; il loro limite non è l’eccesso di violenza, che per altro non si verifica quasi mai, ma quello di essere azioni disperate e difensive, slegate da qualunque progettualità. I limiti sono quindi politici ma non sono imputabili a questa forma di lotta, quanto piuttosto alla mancanza di una prospettiva. Tutte le forme di lotta sono legittime se hanno un senso, che deve essere collocato in una prospettiva generale. La domanda che ci si pone è allora questa: è possibile rimanere sul puro terreno della difesa dei posti di lavoro? Meglio sarebbe porsi il problema generale della collocazione dei flussi della forza di lavoro nella società globalizzata. La socialdemocrazia in tutte le sue varianti, nutrite di dialogo e di concertazione, appare superata. Occorre un ripensamento della giornata lavorativa, una comprensione reale dei flussi migratori, una riformulazione del vecchio stato sociale. Nella crisi generale e nella decadenza del “fortino” europeo non è più possibile mantenere le stesse condizioni di lavoro e i precedenti modelli sociali e di vita, precarietà e flessibilità sono una forma oggettiva del lavoro nelle realtà attuale, sono un arma del padrone, ma come tutte le armi possono essere rovesciate. Occorre dunque aprire un dibattito sulle nuove forme di produzione e di consumo, sui modelli di vita, collettiva e individuale. Dall’analisi e dal confronto su questi temi nasceranno le nuove forme di lotta che si porranno all’ordine del giorno con forza ed evidenza, al di là dei sequestri dei dirigenti d’azienda.

 

24 giugno 2009 

Germania: selezione sociale; 32 allievi per classe nei licei; tasse
universitarie più salate; ecc.
Esplode la rivolta studentesca. Decine di migliaia in piazza in
settanta città
.

'Soldi per l'istruzione, non per le banche': è questo il motto che
guida le mobilitazioni e gli scioperi che in questi giorni stanno
attraversando tutta la Germania a seguito delle proteste studentesche
contro la `riforma´ dell'istruzione del governo Merkel
(socialdemocratici della SPD e democristiani della CDU insieme).

Più di 200mila giovani, fra universitari e studenti medi, hanno invaso
ieri le piazze di più di 70 città tedesche e a Berlino Est è stata
occupata la nota università Humboldt: i cortei sono stati il momento
più visibile di questo "Bildungsstreik" del 2009, ovvero della
settimana di mobilitazione, iniziata lunedì con assemblee nelle facoltà
universitarie, che da tempo si stava organizzando attraverso una rete
di coordinamento federale.

Serve un settore dell'istruzione «indipendente e finanziato dallo
Stato, questo è essenziale per la democrazia», ha detto un leader
studentesco alla stampa nazionale. Secondo il manifesto dei comitati
studenteschi, il sistema è "ingessato" da barriere sociali, che
favoriscono le élite. Tra i motivi della protesta, inoltre,
l'introduzione di tasse di frequenza sempre più salate e la
dichiarazione di Bologna, ovvero l'accordo, firmato nel 1999, teso ad
armonizzare i sistemi universitari europei, che in Svizzera ha dato
vita al tristemente noto "3+2" (bachelor+master) e che anche in
Germania sta portando alla diffusione generalizzata dei corsi triennali
che dovrebbero preparare direttamente alle professioni. «Con questi
corsi - ha dichiarato ieri uno studente ai margini del corteo berlinese
- l'università diventa un prolungamento del liceo, con obbligo di
frequenza e moduli curricolari predeterminati. Non c'è più il tempo per
guardarsi intorno, di approfondire, ci chiedono solo di funzionare».

Gli studenti medi sono invece esasperati per il cosiddetto
"turbo-ginnasio", ovvero per la riduzione della durata del ginnasio -
in Germania comprensivo della scuola media inferiore e superiore - che
passa da nove a otto anni; per cui, quello che si doveva imparare prima in nove anni ora lo si deve apprendere in otto, con orari settimanali più lunghi e meno insegnanti, con classi fino a 32 allievi.

 

Pertanto, i motivi per protestare contro questo sistema classista e
iperburocratico agli studenti tedeschi davvero non mancano. Ieri nella
sola capitale tedesca hanno sfilato circa 15mila studenti, altri 10mila
hanno protestato nel Nord Reno-Westfalia, altrettanti in Bassa Sassonia
e migliaia ancora in altre regioni tedesche. Le contestazioni andranno
avanti fino a domani.

 

20 giugno 2009

Solidali con i migranti, fieri di Omar al-Mukhtar

 

Il SISA si riconosce fratello di tutti i migranti che attraversano il Mediterraneo e condanna ogni forma di repressione ai loro danni, da chiunque sia compiuta.

Ma in merito alla visita in Italia del presidente Gheddafi e del figlio di Omar al-Mukhtar esprime soddisfazione per il riconoscimento che lo stato italiano compie rispetto ai crimini commessi in Libia al tempo del colonialismo e del fascismo.

Omar al-Mukhtar non è un eroe “anti - italiano” come riportato dalla stampa, ma è un partigiano del suo popolo, un eroe a cui deve essere tributato un doveroso plauso per la lotta di liberazione che ha condotto contro l’oppressione coloniale e di cui è caduto vittima.

Se Omar al-Mukhtar è sconosciuto in Italia, anche agli studenti, è perché pochi docenti hanno avuto il coraggio di far conoscere il film con A. Quinn “Il leone del deserto”, vietato in Italia dall’esercito, leggere il libro “Genocidio in Libia” di Eric Salerno, o ancora “Gli italiani in Libia” di Angelo Del Boca.

Come SISA ribadiamo l’impegno per contrastare le leggi italo-libiche volte contro i migranti, ma confermiamo altresì che non si debba in alcun caso confondere l’attuale visita libica, che risarcisce formalmente e politicamente la Libia delle colpe italiane, con la lotta per un domani di giustizia per tutte le donne del sud e del nord del mondo.

 

11 giugno ’09 

il coordinamento

La nazionale di calcio della Palestina a Bruxelles, in Europa per la prima volta

 

Una delegazione del SISA ha assistito la sera del 6 maggio ’09 alla prima partita in Europa della nazionale della Palestina che ha affrontato a Moleenbek (Bruxelles), nello stadio San Giovanni, la squadra locale FC Brussels. È stata una importante testimonianza politica del diritto inalienabile di un popolo ad avere il suo pieno riconoscimento internazionale e la libertà e i diritti che sono riconosciuti a ciascuna nazione. La partita è finita 4 a 3 per i padroni di casa, ma il valore politico dell’evento, davvero storico, trascende quello sportivo.

 

Dal Belgio alla Germania, all’Italia, in cammino verso il Primo Maggio

Euro May Day 2009

SISA a Milano – ore 14 piazza Sant’Eustorgio

 

A Bruxelles migliaia di studentesse e di studenti belgi e di molti paesi europei, tra loro anche il SISA, hanno invaso il 28 aprile le strade per protestare a favore del diritto allo studio, attaccato da un lato dalla vita sempre più cara e da una politica incapace di provvedere ad affitti convenzionati e trasporti gratuiti per chi studia, dall’altro con l’affermarsi di logiche selettive e mercificatorie sviluppatesi a partire dalla riforma universitaria europea lanciata a Bologna nel settembre 1998. Proprio in questi giorni in Italia la multinazionale Nestlè prova a mettere le mani su alcuni corsi universitari, un’operazione che condanniamo nella forma più netta e assoluta.

A Berlino trionfa il pensiero laico, gli insegnamenti confessionali sono respinti nella scuola a vantaggio del mantenimento dell’ora di approfondimento etico, una posizione condivisa e sostenuta dal SISA Berlino e assolutamente maggioritaria tra la popolazione, come risultato dal referendum di domenica scorsa, svoltosi nella capitale tedesca.

In Italia l’aggressione al precariato, fuori e dentro la scuola, si espande senza tregua. Gli spazi di democrazia si restringono, le logiche securitarie alimentano l’intolleranza, ovvero il contrario del rispetto, della tolleranza, della costruzione di una società solidale.

Per queste e per molte altre ragioni il Primo Maggio il SISA sarà presente con le sue bandiere e con le note del gruppo rock-studentesco Pile Up in piazza Sant’Eustorgio a Milano a partire dalle ore 14.00 e fino a sera. Dentro l’Euro May Day, con i precari, giovani e i migranti, con tutte e tutti coloro che con noi condividono la convinzione che dall’impegno e dalla lotta possa scaturire il solo riscatto possibile, quello che nasce dalla culture, dal rispetto delle pluralità e delle differenze, quello che crede possibile un domani migliore a patto che si ricerchino e costruiscano percorsi nuovi e nuove strategie.

 

30 aprile ’09

 

il coordinamento SISA


Dal parlamento europeo alle piazze d’Europa
il SISA in movimento


Il primo aprile 2009 una delegazione del SISA ha incontrato a Bruxelles gli europarlamentari Vittorio Agnoletto e Giulietto Chiesa. È stata una proficua occasione per uno scambio di punti vista e per la riaffermazione della necessità di un’Europa sociale. Con Agnoletto si è ribadita la necessità che tutte le voci del sindacalismo europeo, anche quelle di base, trovino spazio e ascolto. Per altro la novità del SISA, formato da docenti e studenti, è una positiva anomalia che tuttavia pone il sindacato in una situazione intermedia, non essendo in alcun modo identificabile - da un lato - come un classico sindacato di base dei lavoratori, dall’altro neppure come un’esclusiva struttura studentesca. Con Agnoletto si è confermata la presenza del SISA nei prossimi appuntamenti del movimento altermondialista, dalle piazze del MayDay, alla presenza in Sardegna per il NoG8, nonché la consapevolezza del SISA dell’importanza d’agire sul livello europeo allargando la presenza transnazionale del sindacato, già radicato in Belgio, a Berlino e a Parigi.
Con Giulietto Chiesa si è articolata un’ampia riflessione che ha mostrato una forte sintonia sia rispetto alla preoccupazione in merito alla crescente deriva autoritaria in Italia, sia rispetto all’analisi della situazione economica mondiale e in particolare dell’Occidente, che si trova di fronte ad un declino non reversibile, strutturale e non congiunturale, senza possibilità di ripresa.
Il SISA sarà presente in Lettonia il 9 e 10 maggio per incontri con i docenti e gli studenti di Riga e coglierà l’occasione per esprimere sostegno alla candidatura di Giulietto Chiesa che si presenta in quella nazione per difendere i diritti delle minoranze, a partire da quella russofona.
Lo stesso primo aprile a Londra alcuni studenti del SISA hanno partecipato ad una delle quattro imponenti manifestazioni pacifiche che hanno attraversato la città, rivendicando un mondo governato da regole di democrazia e di giustizia e non dal G20. Spiacevole che i media abbiano concentrato la loro attenzione solo sugli scontri, che per altro hanno avuto un carattere fortemente spontaneo e che rappresentano la crescente rabbia popolare.
Ma tutta l’Europa è percorsa dal desiderio di cambiamento, lavoratori e studenti in piazza in Grecia il 2 aprile, manifestazioni il 2 e 3 aprile a Strasburgo contro il vertice NATO, manifestazione nazionale della CGIL a Roma il 4 aprile. Il SISA di Roma in proposito ha deciso di essere presente a nome di tutto il sindacato per ribadire le nostre idee e le nostre rivendicazioni e al contempo confermare, pur nella differenza di proposte, il valore unitario della lotta. L’appuntamento è in piazza Esedra alle ore 9.00. il 4 aprile è inoltre la prima giornata internazionale di lotta per l’educazione che si svolgerà in tutto il mondo promossa da oltre venti sindacati tra cui la CNT francese e la IWW statunitense. Il SISA organizza per l’occasione un dibattito pubblico in Belgio a Binche.

3 aprile ’09
il coordinamento SISA

Il SISA al Parlamento Europeo

 

 

Il primo aprile 2009 una delegazione composta dai segretari Davide Rossi ed Emilio Sabatino e dai rappresentanti degli studenti del SISA, Federico Brambilla e Giovanni Orsenigo sarà ricevuta presso il Parlamento Europeo di Bruxelles dall’europarlamentare Vittorio Agnoletto, da tempo impegnato nel movimento altermondialista, contro la Bolkenstein e le sue applicazioni, contro l’orario di lavoro esteso a 60 e più ore.

Il SISA intende infatti porre all’attenzione delle istituzioni europee la necessità di un’Europa sociale che si riconosca nei diritti dei lavoratori e non nella loro costante riduzione, nella piena espressione dei diritti sindacali, a partire da quelli di associazione, assemblea e sciopero.

Il SISA ritiene in oltre grave che il diritto di ascolto, consultazione e audizione venga riconosciuto dalle istituzioni europee ai soli sindacati che praticano modalità di accompagnamento delle scelte neoliberiste. In Europa si assiste di fatto ad una discriminazione a vantaggio delle sigle aderenti alla CES, la Confederazione Europea dei Sindacati, per quanto concerne i lavoratori, e di Esib e Obessu per gli studenti.

Il diritto di espressione delle idee, delle posizioni e delle proposte di quanti agiscono nella società europea deve invece essere garantito a tutti, senza preclusioni discriminatorie.

L’incontro sarà inoltre l’occasione per ribadire i valori fondativi del SISA, la centralità della relazione educativa, della libertà d’insegnamento dei docenti, la libertà di apprendimento degli studenti. Nato da appena un anno e mezzo, il SISA è presente in Italia, ma anche in Germania, Francia e Belgio, una presenza transnazionale che riconosce nello scenario europeo il luogo privilegiato delle decisioni e di conseguenza quello delle lotte e dell’autorganizzazione dei lavoratori e degli studenti, che nel SISA sono insieme e con eguali responsabilità, abbattendo divisioni superate.

Verrà inoltre presentata la prima giornata internazionale di lotta per l’educazione che si svolgerà in tutto il mondo il 4 aprile 2009 e che il SISA organizza in Belgio a Binche.

 

31 marzo ’09

 

 

il coordinamento SISA

4 Aprile 2009

prima giornata internazionale di lotta per un’altra educazione

Il 4 Aprile 2009 è la prima giornata internazionale di lotta per un’altra educazione, durante l’incontro internazionale I07 promosso dalla CNT francese a Parigi nella primavera del 2007, oltre una ventina di sindacati presenti hanno espresso la necessità di mobilitarsi contemporaneamente in Europa e negli altri contenti per rivendicare il diritto inalienabile ad una educazione libera, gratuita, emancipata da ogni potere. Ugualmente la giornata vuole riaffermare le libertà sindacali a partire dal diritto di sciopero e di assemblea. Valori e diritti che subiscono un attacco globale a cui si vuole rispondere insieme, nel solco della solidarietà e della cooperazione. La scelta del 4 aprile è un omaggio a Carlos Fuentealba, sindacalista e insegnante argentino, ucciso ad un picchetto di sciopero dalla polizia argentina il 4 aprile 2007. Tutte le notizie e informazioni sulla giornata sono reperibili su: www.sisascuola.it e su www.09-04-04.org

Il Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente promuove per l’occasione, in collaborazione con il gruppo SISA del Belgio, la proiezione del film “Non tacere” che racconta la storia della “scuola 725”, fondata da don Roberto Sardelli nel 1968 a Roma tra i baraccati dell’Acquedotto Felice. Don Sardelli insieme ai suoi ex allievi scrive oggi con loro una lettera denunciando le povertà e le ingiustizie del presente.

Il film è la premessa per un dibattito che vuole riaffermare la centralità della relazione educativa, della libertà d’insegnamento dei docenti e la libertà di apprendimento degli studenti, indomiti “guerriglieri” del pensiero, come uno sprovveduto ministro italiano ama definirci.

24 marzo 2009, 65° anniversario della strage delle Fosse Ardeatine

Il coordinamento SISA

Dall’Italia alla Francia, a Barcellona.

I “guerriglieri” del pensiero muovono idee capaci di futuro

 

18 marzo ’09. A Milano, sotto un sole a 24 gradi, studenti, precari, ATA, docenti, cittadini democratici hanno attraversato le strade del centro da porta Venezia al Duomo, con la certezza che canti e rosse bandiere rappresentino la nuova primavera di un movimento unitario di lotta. Le richieste sono chiare e inequivocabili, investimenti e non tagli, revisione dei dequalificanti progetti Gelmini per scuola e università, che hanno il solo fine di mercificare e peggiorare l’offerta formativa italiana.

Come in Lombardia, anche a Roma presente il SISA, che denuncia la grave aggressione all’Onda universitaria. Un attacco del tutto ingiustificato e che ha la chiara volontà di reprimere e spaventare. Ma il movimento non si lascia intimorire, neppure dalle dissennate parole del ministro Brunetta che qualifica come “guerriglieri” quanti si riconoscono nell’Onda. Sappia il ministro che se siamo guerriglieri, lo siamo del pensiero, della parola e della libertà e che l’impegno democratico che ci vede per le strade e le piazze riprende più deciso di prima verso la giornata di sciopero e manifestazione del sindacalismo di base programmata per il 23 aprile.

19 marzo ’09. Tre milioni di francesi, di cui molti dei settori privati e dell’industria e di questi un milione a Parigi, qui tra gli altri il locale gruppo SISA, congiuntamente a docenti, studenti e dipendenti pubblici, sono scesi nelle piazze per una mobilitazione straordinaria che chiede garanzie e tutele per il futuro. Il mondo della scuola rivendica in particolare la centralità del sostegno all’istruzione, garanzia indispensabile per le nuove generazioni che riconoscono nelle conoscenze e nei saperi gli strumenti del loro domani.

20 marzo ’09. A Barcellona cresce uno straordinario movimento di solidarietà che risponde allo sgombero violento dell’Università di Barcellona, avvenuto mercoledì con l’obiettivo di stroncare la resistenza studentesca che occupa da mesi l’ateneo e che ha annunciato la continuazione del movimento di lotta per una università che non sia piegata ad interessi privati.

 

Tutto dimostra come la repressione non spaventi un movimento che dentro e a partire dalle scuole e dall’università, attraversa l’Europa. Il SISA, con il suo contributo di idee e di proposte, a partire dalla libertà d’insegnamento dei docenti e dalla libertà di apprendimento degli studenti, è presente.

 

20 marzo ’09

 

il coordinamento

Vittoria democratica in Salvador

 

Il SISA saluta la vittoria alle elezioni presidenziali salvadoregne di Mauricio Funes alla guida del Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional (Fmln). È la vittoria di un popolo, dei suoi giovani, del mondo della scuola e della cultura, che si è impegnato con un grande sforzo per la vittoria del Frente, perché senza istruzione non c’è futuro. Un segno di speranza nel solco del pensiero di Oscar Romero, perché un altro mondo è possibile. 

 

marzo 2009

Con gli studenti catalani, contro ogni violenza

 

Il SISA Italia congiuntamente al SISA Svizzera solidarizza con il sindacato studentesco SEPC e con tutti gli studenti e le studentesse della Università di Barcellona e delle altre università e delle altre scuole superiori catalane che stanno organizzando una risposta contro la riduzione violente degli spazi di democrazia e partecipazione.

Tutto è iniziato mercoledì 18 marzo ’09 mattina con l'irruzione dei reparti speciali catalani, i “mossos”, permessa su richiesta del rettore dell’Università di Barcellona Ramirez, per sgomberare l’università occupata da mesi. È questo un dato gravissimo, in quanto è stata calpestata l'autonomia accademica e la normale relazione fra docenti e studenti in ambito universitario. Va segnalato che il PDI (associazione degli insegnanti) e il PAS (associazione dei lavoratori amministrativi) nonché i sindacati CGT e CNT si sono schierati con gli studenti contro le violenze della polizia. Il CAE (coordinamento delle assemblee studentesche) ha parlato di persecuzione di stile franchista e si è unito alle proteste.

 

marzo 2009

SISA (Italia) e RAS (R.D.Congo) insieme per l’affermazione dell’autorganizzazione dei lavoratori e degli studenti


 

La Repubblica Democratica del Congo, con 2,3 milioni di chilometri quadrati è una nazione estesa su una superficie superiore alla metà del territorio dei 27 paesi dell’Unione Europea (4,3 milioni di kmq), con una popolazione di sessanta milioni di abitanti, di cui almeno un decimo concentrato nella capitale Kinshasa, un agglomerato caotico e inquinato, nonostante la vicinanza del mare e l’imponenza delle foci del fiume Congo che separano il Congo democratico dalla Repubblica del Congo, la cui capitale Brazzaville si trova esattamente sulla riva opposta rispetto a Kinshasa. Le lingue parlate sono il lingala, il kikongo, lo swahili, il ciluba e il tetela, l’idioma di Patrice Lumumba, rivoluzionario, sognatore e lottatore tra i più importanti della storia dell’Africa. Compreso e studiato il francese dei colonizzatori belgi.

La condizioni di vita dei cittadini congolesi sono infinitamente lontane da quelle che le risorse della loro nazione dovrebbero consentire loro. A quasi cinquant’anni dall’indipendenza, conseguita il 30 giugno 1960, il pensiero di Lumumba, guida senza pari di quella stagione, è tuttora valido, le ricchezze naturali del paese, minerarie, idroelettriche ed agricole, dovrebbero servire per costruire case, scuole e ospedali, non per essere rubate dell’Occidente. Dopo tre mesi alla guida del governo, Lumumba viene brutalmente rimosso e ucciso da quelle forze che aveva avuto il coraggio di attaccare e denunciare. Dal giorno della sua morte, nel gennaio 1961, diamanti e oro, rame e malachite, uranio e petrolio, fosfati e metano, zinco, spesso arricchito da un altro minerale, il germanio, fondamentale per i transistor, e cobalto, cassiterite, ovvero il biossido di stagno necessario per la costruzione di apparecchi elettronici, mercurio e tungsteno, detto anche wolframio, indispensabile per le lampadine e fondamentale per tutte le leghe resistenti, per i rivestimenti di pale e turbine e utilizzato in tutte le attività nucleari per la sua capacità di schermare le radiazioni, magnetite, pregiata non solo per le proprietà magnetiche ma perché è il minerale ferroso con la più alta concentrazione di ferro, e, presenti in misura minore, manganese e alluminio, continuano ad essere controllati da gruppi occidentali. In Congo si trova inoltre la quasi totalità delle riserve di coltan, ovvero la columbite – tantalite, da cui si estrae il tantalio, fondamentale per le turbine aeronautiche e i micro-condensatori dei cellulari di tutto il pianeta, anch’esso controllato da mani straniere. A tutte questo si deve aggiungere un territorio fertile, sfruttato intensamente delle multinazionali e ferocemente e pericolosamente disboscato per compagnie legate ai mobilifici europei, e un fiume, il Congo, di grandezze e possibilità straordinarie, che ad esempio attraverso la diga d’Inga, produce energia idroelettrica in grandi quantità, che purtroppo non serve, come sarebbe giusto, per illuminare le case congolesi, spesso al buio, ma viene venduta a larga parte delle nazioni africane, soprattutto dell’area meridionale, senza che gli utili vengano reinvestiti a vantaggio della popolazione.

Dentro questa realtà complessa, dura e contraddittoria, il sindacato RAS, Rinnovamento dell’Azione Sindacale, guidato dal segretario generale Jean Musa e da Eugene Makulu, è impegnato nella fondamentale battaglia per l’autorganizzazione dei lavoratori. Con loro, passando per i cantieri, le officine, gli ospedali, il SISA ha partecipato ad una settimana di impegno per le elezioni sindacali, portando la voce del nostro sindacato e le ragioni di una solidarietà internazionalista che si nutre di amicizia, reciproco ascolto, condivisione ideale. Il lavoro di RAS è grande e importante. Mentre i sindacati occidentali, senza muoversi dalle loro comode sedi, inviano ad alcuni sindacati congolesi fondi che vegono malamente utilizzati per comperarsi i voti degli elettori, RAS e SISA, di fabbrica in fabbrica, hanno rinnovato un’idea chiara: il sindacato si costruisce dalla base con la partecipazione diretta nell’organizzazione e nelle decisioni di tutti coloro che vi  partecipano. Le parole del SISA, in francese ma anche in lingala, hanno confermato e rafforzato quelle del RAS. Insieme è possibile il cambiamento e il miglioramento delle condizioni sociali, insieme è possibile porre in discussione le ingiuste regole che sovrintendono allo sfruttamento delle risorse del Sud del mondo e del Congo da parte da parte dell’Occidente.

Molti gli incontri. Con il presidente della Fondazione Lumumba, il figlio Roland, cresciuto con Nasser in Egitto dopo la morte del padre, con il ministro del lavoro, Kambere Kalumbi, con cui si è sottolineata l’importanza rappresentata dall’autorganizzazione sindacale, un valore fondamentale per il futuro del Congo, qualsiasi limitazione alla libera associazione dei lavoratori rappresenterebbe infatti un passo indietro nel cammino ancora largamente da costruire di emancipazione e di indipendenza delle donne e degli uomini del Congo.

Ugualmente numerosi gli incontri con la stampa e le televisioni locali, alle quali si è espresso il concetto secondo cui la libertà, l’indipendenza e il ruolo dell’informazione sono fondamentali per promuovere quella consapevolezza civica di cui necessita ogni società che voglia essere capace di trasformare il proprio futuro senza piegarsi ai modelli dominanti.

Visitate alcune scuole, in cui abbiamo apprezzato lo sforzo di responsabili e docenti per offrire la migliore istruzione possibile, partendo dai ridotti contributi pubblici e da un diritto all’istruzione che difficilmente riesce a essere garantito e applicato nella sua universalità, come per altro prescritto dalle leggi congolesi e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Stabiliti solidi legami con alcuni studenti, Maik, responsabile RAS presso l’Accademia di belle arti e con le studentesse delle superiori Ornella, Prisca e Fatuma, che ci hanno documentato la difficoltà di studiare e approfondire i temi affrontati in un contesto in cui i libri di testo non esistono. Alcuni testi vengono scritti alla lavagna dai professori e trascritti sui loro quaderni dagli studenti. Una realtà ingiusta, in cui le librerie sono pochissime per una città immensa, scarsamente fornite e con prezzi proibitivi per la maggior parte delle persone. In parte sopperiscono le biblioteche, comunque poche e insufficienti per il desiderio di sapere di una popolazione largamente giovane e che per il momento ha ancora un ridotto accesso alla rete informatica, tanto per i costi, quanto per l’instabile fornitura elettrica nelle grandi città e quasi del tutto assente nel resto del paese.

Nel quadro degli incontri con gli attivisti e i responsabili dei diversi settori in cui RAS è presente, si è anche dato vita ad un convegno congiunto in cui si è sottoscritto un patto di mutua collaborazione tra RAS e SISA, in ragione, come gridava un grande striscione, della convinzione dell’importanza della “cooperazione sindacale internazionale per la costruzione di una alternativa sindacale mondiale.” Come SISA abbiamo chiuso il nostro intervento con queste parole in lingala: “ezàli malàmu tossàla elongòo pamba tè, elongòo ndè tokotònga mokìli malàmu pona batu niònso, na bonsòmi pe essèngo!", ovvero, "noi dobbiamo lottare insieme perchè soltanto insieme saremo capaci di costruire un mondo migliore, giusto, libero!”

Bilancio quindi largamente positivo degli incontri avuti e della amicizia fraterna stabilità con Jean Musa e con quanti con lui collaborano dentro RAS per costruire un domani capace di futuro. Una solidarietà che si nutre della reciproca informazione, dello scambio di analisi della realtà, svolte secondo categorie e punti di vista che, nella comune visione, nascono da due punti di osservazione lontani, l’Europa e l’Africa, e ugualmente necessari per cercare le sintesi possibili e i margini per una comune azione.

Le bandiere di SISA e RAS hanno sventolato e sventoleranno ancora insieme, perché le ragioni che ci uniscono sono grandi, forti, sincere.

 

5 marzo ’09

 

 

Davide Rossi

Segretario generale SISA

 

 

Il SISA in Africa

nel segno del rispetto e della solidarietà

Incontri bilaterali con

Rinnovamento dell’Azione Sindacale

della

Repubblica Democratica del Congo

 

Il SISA sarà dal 22 al 28 febbraio in Africa. Il nostro sindacato si riconosce nella solidarietà, nel rispetto reciproco di tutte le donne e gli uomini della terra, nella salvaguardia dell’ecosistema. Da tempo abbiamo relazioni con i sindacati del Magreb, in particolare del Marocco e contatti in larga parte del bacino del Mediterraneo. Un Mediterraneo che sempre con più frequenza si ritrova a Lampedusa, in un isola che vorrebbe essere luogo di transito e diventa luogo di violenza contro i migranti, di repressione. Urla reazionarie invocano la possibilità che i movimenti migratori terminino. Sappiamo bene che questo non è mai avvenuto nella storia dell’umanità, non avverrà oggi. Chi ha in odio il prossimo grida: “aiutiamoli a casa loro!”, ma traspare dalla loro rabbia che non hanno alcuna intenzione di aiutare nessuno, sono mossi dalla violenza egoista e feroce di chi pensa che l’umanità debba essere schiava della prepotenza e dello sfruttamento dei più forti. L’Africa certo andrebbe aiutata, prima di tutto con il rispetto. Perché i migranti vivrebbero con piacere nei loro paesi, ma sono costretti ad emigrare perché noi, noi occidentali, invece di aiutarli, rapiniamo la loro forza lavoro, pagandoli una miseria nelle fabbriche là esportate, in cui senza vergogna mettiamo al lavoro anche i bambini. Peggio ancora facciamo con le loro ricchezze, pretendiamo di appropriarci di tutto, uranio e altri minerali, cacao e caffè e molto altro. Il declino dell’Occidente nasce anche da fatto che i governi africani invece di farsi depredare da noi, per quanto molti presidenti siano poco democratici e siano stati imposti dalle armi nostre per i nostri interessi, oggi preferiscono vendere ai cinesi quelle stesse materie prime che noi vorremmo continuare a pagare nulla, ma sarebbe meglio dire rubiamo, e che i cinesi pagano dieci volte di più. Le grandi voci dell’Africa, quelle dell’indipendenza costruita a duro prezzo mezzo secolo fa e spesso rapidamente soffocate, quelle più luminose che quel progetto hanno cercato di difendere, sono state uccise, massacrate. Bastino tre esempi per tutti, tre uomini che hanno rappresentato alcuni tra i punti più alti di civiltà dell’intera umanità, ma di cui noi, l’Occidente, non ci ricordiamo perché non vogliamo ricordarcene. Thomas Sankara, creatore di un paese degno e libero, il Burkina Faso, Amilcar Cabral, costruttore della libertà della Guinea Bissau e Capo Verde, Patrice Lumumba, una delle figure più straordinarie dell’Africa, un rivoluzionario, un uomo capace di dare concretezza ai sogni, per pochi mesi capo di governo del paese più ricco dell’Africa, il Congo, trucidato con violenza raccapricciante, perché per lui il rapporto tra nazioni doveva come dovrebbe essere tra eguali, non di dominio, perché l’indipendenza non poteva e ancora oggi non può mai essere una forma di sottomissione a interessi stranieri.

Il SISA su invito dei compagni di Rinnovamento dell’Azione Sindacale della Repubblica Democratica del Congo sarà a Kinshasa, passando per Addis Abeba in Etiopia e Brazzaville nella Repubblica del Congo, nazioni nelle quelli sono previsti ugualmente incontri. L’intenzione è quella dello scambio reciproco di informazioni, dell’ascolto e della riflessione sulle possibili strategie comuni, con momenti di formazione nella quale ci si possa reciprocamente arricchire delle esperienze costruite da ciascuna organizzazione.

Il SISA sente di poter imparare molto da uno scambio che avviene su un piano di parità e di condivisione, da una visione comune, quella che ci chiama a costruire, immaginare possibile, un mondo giusto, fondato sull’uguaglianza e sul rispetto dell’ambiente, per un pianeta, come ripetiamo spesso, capace di futuro.

 

20 febbraio 2009

 

Davide Rossi

Segretario generale

 

La Francia in piazza, come larga parte d’Europa

Riprendiamo la lotta anche in Italia

 

 

Le strade di Parigi, oggi 29 gennaio, e di tutte le città della Francia sono attraversate da migliaia di cortei, rivoli di un’unica manifestazione di sciopero indetta da tutti sindacati di tutti i settori, con una presenza significativa di docenti e studenti. È un grido d’allarme, una rivendicazione forte di iniziative sociali per contrastare la crisi. Ieri 28 gennaio si è bloccata la Grecia, scesa a sostegno degli agricoltori in lotta da giorni. Anche ad Atene e a Salonicco preponderante presenza del mondo della scuola e dell’università. Scioperi settoriali in queste ore tra i lavoratori danesi e tedeschi. Un’Europa che chiede tutele sociali contro il peggioramento delle condizioni di vita è in cammino. E mentre a Davos in Svizzera i grandi della terra riflettono perplessi nella riunione del Forum Economico Mondiale, a Belem in Brasile donne e uomini di tutta la terra si ritrovano nel Forum Sociale Mondiale per discutere e progettare un mondo capace di futuro.

Il SISA manifesta piena solidarietà alle lotte europee, a partire dal sostegno a quanti con noi collaborato nella rete europea dei sindacati di base, e agli amici sudamericani del SISA che partecipano al Forum di Belem.

Anche in Italia è tempo di tornare nelle piazze con la forze di idee e proposte capaci di mobilitare il paese.

Chiediamo tutele sociali, allargamento del salario indiretto, sostegno ai cittadini prima ancora che alle banche e alle imprese. Una riforma della scuola e dell’università che esalti i pensieri critici, la ricerca e il pieno rispetto delle libertà di insegnamento dei docenti e di apprendimento degli studenti.

Per queste e per molte altre ragioni il SISA invita i lavoratori della scuola e di tutti i settori, i precari, gli studenti, a promuovere riunioni e assemblee nei posti di lavoro per costruire insieme una nuova stagione di mobilitazioni.

 

 29 gennaio ’09

 

il coordinamento

 

Il SISA a Berlino tra memoria e impegno per il futuro

 

 

Sfidando il freddo intenso e costantemente sotto zero, una delegazione del SISA, tra gli altri i segretari Davide Rossi ed Emilio Sabatino, presenti anche a nome del centro studi “Anna Seghers”, dalla Svizzera Mario Metzler, ha vissuto, in una Berlino innevata, due intensi giorni di incontri con il gruppo locale del SISA di cui Giuseppe Galizia è oggi il nuovo responsabile, rinnovata la collaborazione con il GramsciKlub, luogo importante di confronto e di idee.

Chiara la volontà di partecipare come SISA Berlino al movimento di lotta della scuola che contesta i tagli alle superiori e la generalizzata riduzione di fondi per la scuola e l’università.

Domenica mattina 11 gennaio manifestazione partendo da Frankfurter Allee sino al campo della Memoria in cui riposano le donne e gli uomini che hanno lottato per il progresso e le ragioni degli ultimi, a partire da Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, di cui ricorre il 15 gennaio ’09 il 90° anniversario del barbaro omicidio da parte della reazione, ma anche ad esempio il padre di Karl, Wilhelm, ai cui funerali nell’agosto del 1900 partecipa oltre un milione di persone, ai fondatori della Germania democratica, Wilelm Pieck e otto Grotewohl. Centomila donne e uomini, di ogni età, dietro bandiere e striscioni che oltrepassano di molto le forze democratiche e sindacali tedesche, nelle lingue e nei colori più vari. Tante, anche una portata da noi, della Palestina.

Una giornata di lotta e di memoria di cui il SISA è orgoglioso di essere stato parte.

 

15 gennaio ’09

90° anniversario della scomparsa di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht

 

 

 

il coordinamento

 

 

Ogni donna, ogni uomo, ogni ragazzo palestinese

ha diritto di vivere

 

Assemblee in tutte le scuole verso una giornata nazionale di solidarietà

 

Il SISA manifesta la più forte solidarietà al popolo palestinese e in particolare alle donne, agli uomini, alle ragazze e ai ragazzi di Gaza che sono oggetto di una aggressione che non ha alcuna ragione.

Pace, giustizia, libertà del popolo palestinese sono da sessanta anni messe in discussione da una costante azione di prevaricazione condotta dalle forze militari israeliane.

Le occupazioni di case e di territori, sino alla costruzione del muro di separazione hanno moltiplicato le divisioni, hanno alimentato la violenza e la diffidenza reciproca.

Nella moschea di Hebron si trova la tomba di Abramo, patriarca comune delle tre religioni del Mediterraneo.

La Palestina attende da oltre mezzo secolo il pieno riconoscimento della propria indipendenza con Gerusalemme est quale capitale.

Ogni reiterato rinvio ha prodotto rabbia e odio.

La pace per il popolo israeliano nasce solo dal riconoscimento del diritto del popolo palestinese ad essere libero in un proprio stato indipendente.

Il SISA invita i docenti e gli studenti italiani ad organizzare assemblee straordinarie di riflessione sulle vicende medio – orientali in tutte le scuole e ritiene necessario costruire insieme, dentro l’Onda, una giornata nazionale di solidarietà e di mobilitazione, con manifestazioni e cortei nel maggior numero possibile di città.

La pace per la Palestina è una richiesta non rinviabile che appartiene a tutte e tutti coloro che credono possibile costruire un domani di pace.

Chiediamo ora e subito pace e libertà per la Palestina, pace e libertà per tutti i popoli.

 

 

5 gennaio 2009

 

Il coordinamento

 

 

Da Milano, a Parigi, a Berlino. Il SISA presente in Europa

 

Domenica 11 gennaio ’09

ore 10 manifestazione a Berlino a partire da Frankfurter Tor

 

Venerdì 9 gennaio ’09 il SISA sarà presente alle 18.30 a Milano in piazza Duomo per partecipare alla manifestazione a sostegno del popolo palestinese.

Sempre venerdì pomeriggio, a Parigi, il responsabile per la Francia Giancarlo Pizzi parteciperà a nome del sindacato alla riunione dei sindacati di base europei.

Una delegazione guidata dai segretari Davide Rossi ed Emilio Sabatino sarà a Berlino sabato 10 e domenica 11 gennaio ’09. Con loro anche la responsabile del sindacato dell’università Si Può, Grazia Morra.

Nella giornata di sabato incontro con il gruppo SISA di Berlino e domenica partecipazione alla manifestazione per ricordare il 90° della morte per mano violenta di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, tragicamente avvenuto il 15 gennaio 1919. I due rivoluzionari rappresentano ancora oggi un esempio per un’azione capace di cambiamento, improntata alla pace, volta a superare ogni forma di prevaricazione, di sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Il SISA partecipa con la convinzione che la memoria si coniughi sempre con l’impegno per il futuro, a partire dalla scuola e dalla università.

 

9 gennaio ’09

Il coordinamento


 

 

Il SISA con il popolo cubano in festa

 

Il “Movimento 26 luglio”, così chiamato in ricordo dell’assalto del 1953 alla caserma Moncada di Santiago, il primo gennaio 1959, guidato dai fratelli Fidel e Raul Castro, da Camilo Cienfuegos e da Ernersto “Che” Guevara libera Cuba dalla dittatura di Batista. È la conclusione di una lotta di liberazione che ha preso avvio con lo sbarco di un gruppo di rivoluzionari imbarcati sul Granma nel ’56 e con l’organizzazione dell’esercito ribelle sulla Sierra Maestra. Cuba inizia nel ’59 un percorso di libertà, vince l’analfabetismo, garantisce la casa, il lavoro, la salute a tutti i cittadini, che passano dai 6 milioni del ’59 agli 11 milioni di oggi. Proporzionalmente più impetuosa la crescita del numero dei medici, da 6mila a 72mila, degli insegnanti, da 9mila a 137mila. La mortalità infantile è crollata, l’aspettativa di vita, passata da 59 a 78 anni è la più alta di tutta l’America Latina. Alle multinazionali che sfruttano nel 1959 le piantagioni di zucchero, caffè, tabacco, le miniere di nichel e i proventi della pesca subentrano con la Rivoluzione i cubani. Da cinquanta anni inoltre l’isola è solidale con le donne e gli uomini della terra in lotta per un domani più giusto, fondato sull’uguaglianza e la libertà. Ancora oggi medici e insegnanti caraibici sono in tanti paesi del mondo, portando un contributo concreto per una idea di socialismo fondata sul rispetto reciproco e sulla collaborazione tra i popoli.

Il SISA ha scelto di essere a Cuba nei giorni del 50° anniversario del trionfo della Rivoluzione per ribadire la propria vicinanza e amicizia.

Tanti gli incontri, dall’Avana a Santiago, a Guantanamo, ridente capoluogo della provincia più orientale, città purtroppo spesso confusa con la base navale statunitense, che occupa una porzione marginale di quel territorio, base nella quale si perpetrano violenze e detenzioni arbitrarie.

All’Avana, presso la sede della Federazione Sindacale Mondiale incontro molto caloroso tra il SISA e Ramon Cardona, già conosciuto nel 2004 a Bellinzona. Cardona, responsabile per le Americhe della FSM, ha illustrato il grande sviluppo dell’internazionale sindacale nell’America Latina a cui, di anno in anno, si aggiungono nuove organizzazioni, ci ha informato in merito alle battaglie contro le violenze subite dai sindacalisti, il lavoro per il pieno rispetto dei diritti umani. Con lui il colombiano Manuel Rodriguez che ha raccontato dettagliatamente la grave situazione della sua nazione, prima al mondo per sindacalisti aggrediti e uccisi, per mano dei paramiliari e dell’esercito legato al presidente Uribe.

Lungo le strade della capitale bandiere, striscioni, murales, salutano il cinquantesimo anniversario e ribadiscono come i cubani siano “eterni giovani ribelli”. Prendendo le strade che dal Malecon portano al Paseo de Martì ecco la casa, oggi museo, del grande scrittore Josè Lezama Lima, vicepresidente negli anni sessanta e settanta dell’UNEAC, l’unione degli scrittori e degli artisti di Cuba, anche lui illeggibile in Italia, come tanti altri autori non solo cubani, a partire dal presidente dell’UNEAC, il poeta Nicolas Guillen, entrambi vittime di una silenziosa e spietata censura che nega agli italiani e in particolare ai giovani la possibilità di poter leggere e conoscere pagine tra le più belle della letteratura caraibica.

A Santiago incontro informale con le giovani lavoratrici dell’impresa provinciale gastronomica, tra cui Marta Hernandez e Yenicenia Morales. Emozionanti le visite al Moncada, oggi museo e scuola e alla tomba del padre dell’indipendenza cubana, il poeta Josè Martì, autore di scritti infuocati, di parole che si nutrono del desiderio di indipendenza, che ricordano come solo l’istruzione renda liberi. Martì  è anche autore della poesia dedicata alla ragazza Guantanamera, ovvero di Guantanamo, diventata con Joseito Fernandez la canzone cubana più cantata nel mondo.

A Guantanamo il SISA ha dialogato con la responsabile provinciale della Centrale dei Lavoratori CTC, Isbel Guilarte Reyes e con molti sindacalisti tra cui Yazmin Turcar Rivero e William Elias Zayas. Vivace confronto sulla situazione del lavoro a Cuba, sui miglioramenti che si stanno conducendo, sull’importanza del fatto che Cuba, tra le promotrici dell’Alternativa per le Americhe (ALBA) insieme a Venezuela, Ecuador e Bolivia sia oggi, ben oltre l’embargo statunitense, accolta con favore nelle organizzazioni continentali.

Felicitazioni da parte del SISA per la CTC che si avvia il 28 gennaio ’09 a compiere settanta anni, una lunga stagione di impegno per i diritti dei lavoratori che continua nel presente.

Il teologo Frei Betto, la notte del gennaio 1998 in cui il papa è sbarcato all’Avana, ha detto: “Santità, questa notte mezzo miliardo di bambini dormirà per le strade del mondo, nessuno di loro è cubano”. Abbiamo potuto apprezzare, di città in città, il grande impegno di Cuba in merito ai temi sociali, dalla scuola alla sanità, dal lavoro alla casa, diritti garantiti e tutelati.

Don Lorenzo Milani amava ricordare la poesia di uno studente cubano che dice: “Il ragazzo che non studia non è un buon rivoluzionario”, Cuba, riflettendo e discutendo sulla propria storia e sulle proprie contraddizioni, rettificando errori e nutrendosi di grandi slanci ideali e di grandi generosità umana, guarda al futuro con la consapevolezza che un percorso di dignità e di civiltà è stato intrapreso e che sempre è possibile migliorarsi. Come diceva appunto la poesia, continuando a studiare e ad agire, perché un mondo più giusto è possibile, a patto che ci impegniamo in prima persona per realizzarlo.

 

5 gennaio '09

 

Il segretario generale

Davide Rossi

 

 

Anche in Francia il governo rinvia i tagli

Una vittoria di studenti e docenti

 

In Grecia sono terminati gli scontri, non la lotta e le occupazioni che gli studenti delle superiori e dell’università continuano, in memoria di Alexis Andreas e per rivendicare il diritto allo studio e contro la decurtazione dei percorsi formativi.

Dalla Francia martedì 16 dicembre ’08 è giunta la notizia della vittoria del movimento degli studenti e dei docenti delle superiori, manifestazioni in ogni città, per giorni, nel silenzio della stampa italiana, imponenti quelle di venerdì 12 dicembre, lo stesso giorno dello sciopero generale in Italia, ragazzi e professori francesi più forti della pioggia e del freddo, migliaia le occupazione delle scuole, le cene solidali a base di baguette e formaggio. Un movimento straordinario che ha piegato il decisionismo arrogante del presidente Sarkozy e del ministro dell’educazione nazionale Xavier Darcos, i quali, come in Italia, volevano ridurre orari e percorsi delle scuole secondarie per attaccare la cultura, i saperi critici, umanistici e scientifici e favorire l’intromissione di interessi privati nella scuola pubblica. Il progetto contro la scuola, come in Italia, è stato congelato e rimandato di un anno scolastico, il movimento francese, come quello italiano, ha dichiarato che intende continuare la lotta fino al ritiro dei progetti devastatori.

Il SISA saluta con emozione e gioia gli amici francesi, ricambia l’augurio che la lotta continui fino al definitivo ritiro dei provvedimenti in entrambi i paesi.

Il SISA è in oltre orgoglioso di essere il primo sindacato italiano formato da docenti, studenti e cittadini democratici, il solo sindacato italiano che è riuscito ad essere, principalmente grazie agli studenti, in piazza in tutte le occasioni, in particolare a Milano, ma quasi sempre anche a Roma e in altre città, lungo i tre mesi che da metà settembre a metà dicembre hanno scandito il crescere impetuoso dell’Onda. Un movimento di civiltà che ha chiesto e chiede rispetto e non tagli per la scuola e l’università.

Una presenza che ha visto le nostre bandiere sventolare e le nostre idee arricchire il movimento e arricchirsi dentro il movimento attraverso il confronto, la discussione, scuola per scuola.

Oggi siamo molti più di tre mesi fa, nuove energie, nuove intelligenze si sono unite a noi, al nostro slancio, alla nostra determinazione nella lotta per la costruzione di un domani che sia capace di futuro.

 

16 dicembre ’08

 

 

Il coordinamento SISA

in collaborazione con il gruppo SISA Parigi

 

 

12 novembre ’08

Berlino e la Germania allegramente travolte dall’Onda studentesca!

Studenti e docenti hanno sempre più una comune voce in Europa

 

Il 12 novembre ’08 Berlino e più di quaranta altre città tedesche (per avere un quadro della straordinaria mobilitazione consultare www.schulaction.org) sono state travolte dall’Onda tedesca.

La giornata di “Schulstreik” di “sciopero studentesco” della scuola, contro i tagli ai percorsi di studio e alle materie d’insegnamento, che porterebbero ad una riduzione drastica dei docenti, ha creato un movimento senza precedenti nella storia della Germania unificata.

Per la prima volta in piazza anche molti docenti, decisi a difendere il loro futuro, scesi per le strade sfidando le leggi tedesche che limitano pesantemente il diritto di sciopero nel settore educativo. Docenti che hanno scelto di schierarsi apertamente a fianco dei ragazzi.

Il coordinamento del SISA e il gruppo SISA di Berlino riconoscono le ragioni dell’Onda tedesca ed esprimono la più totale solidarietà da parte del sindacato.

Quanto accade a Berlino e nelle altre città è un grande segnale, dopo le manifestazioni di Svizzera, Francia, Grecia e Belgio d’ottobre, nazioni in cui studenti e docenti sono ancora in agitazione, pronti a riprendere la lotta per difendere il primato dei rispettivi sistemi educativi pubblici.

In Italia da venerdì 14 novembre (sciopero università) al 12 dicembre (sciopero generale), si prepara un nuovo lungo mese di informazione, di azione, di presenza nelle piazze.

Ugualmente il movimento tedesco sta già riflettendo sulle prossime iniziative.

In un continente in cui i giovani capiscono sempre più chiaramente che hanno di fronte a loro un futuro più difficile di quello riservato ai loro genitori, in cui il valore della cultura e dei saperi è il solo patrimonio che oggi possono rivendicare, si sta sviluppando un movimento che, di nazione in nazione, ha caratteristiche comuni e comuni richieste. È un’Europa che nel rispetto della scuola e dell’università, nel loro valore e non nella loro riduzione a mero oggetto di tagli economici, inizia a riconoscersi, a trovare una voce comune. Dopo l’Europa delle banche, nasce dalle scuole, dagli studenti, dai docenti, l’Europa dei popoli.

 

13 novembre ’08

 

 

Davide Rossi

Segretario generale

 

 

LUGLIO 2008

 

Saluto al congresso di Lille della CNT

 

 

Très chers amies et amis, très chères camarades et chers camarades,

L’importante saison de lutte des femmes et des hommes qui n’ont pas renoncé aux valeurs de justice et d’égalité contre les actions liberticides du gouvernement italien nous empêchent d’être présents à votre congrès de Lille.


C’est pour nous en tout cas l’occasion de vous envoyer un salut chaleureux, fraternel et libertaire.

La CNT est proche au SISA ITALIA, depuis toujours nous nous reconnaissons dans la méthode, dans le travail ouvert et solidaire, dans la pratique quotidienne de la participation aux décisions que vous pratiquez comme nous.

Pour le monde de la culture, de l’école, de l’université, pour l’ensemble des jeunes qui veulent construire leur futur, l’attaque du ministre Gelmini est très grave et orientée vers un projet culturel agressif, autoritaire et répressif.

En tant que SISA nous sommes engagés, enseignants, précaires, étudiants pour contraster et repousser des propositions tellement négatives.

Entre octobre et novembre nous serons de nombreuses fois dans la rue, pour redire notre choix pour un système éducatif tout à fait différent, fondé sur la liberté d’enseignement des enseignants et sur la liberté d’apprentissage des étudiants.

En outre, notre lutte pour l’éducation est en train de s’unifier à celle de tant d’autres travailleurs avec lesquels nous partageons un projet de société fondé sur le respect de chaque être humain et non sur la violance de quelques-uns sur les autres.

Nous profitons donc de l’occasion pour vous souhaiter un bon travail, nous sommes certains que vous trouverez de nouvelles idées et un nouveau elan pour construire, ensemble, une autre Europe et un autre monde.

Nous vous demandons de nous représenter, de représenter le SISA, lors de la rencontre euro-méditerranéenne qui se tiendra à brève échéance au Maroc, nous souhaitons également que cette rencontre puisse dépasser toutes les incompréhensions et nous unir dans les luttes. Dans le SISA est vivant l’espoir que votre congrès mettra entre les initiatives les plus importantes de 2009 la journée internationale de lutte pour l’éducation  que nous avons décidée ensemble, fixée au 4 avril. L’espérance est celle que cette date puisse devenir significative et importante grâce aux luttes, aux idées, aux raisons que nous serons à même d’exprimer.

Un salut certainement fort et chaleureux, sincère et libertaire, de la part de notre coordination, de toutes nos adhérentes et de tous nos adhérents.

 

Carissime amiche e amici, carissime compagne e compagni,

l’importante stagione di lotta delle donne e degli uomini che non hanno rinunciato ai valori della giustizia e dell’uguaglianza contro le azioni liberticide del governo italiano ci impediscono di essere presenti al vostro congresso di Lille.

È per noi in ogni caso l’occasione di portarvi un saluto caloroso, fraterno e libertario.

La CNT è vicina a tutti noi del SISA Italia, da sempre ci riconosciamo nel metodo, nel lavoro aperto e solidale, nella pratica quotidiana della partecipazione alle decisioni che voi come noi praticate.

Per il mondo della cultura, della scuola, dell’università, per l’insieme delle ragazze e dei ragazzi che vogliono costruire il loro futuro, l’attacco mosso dal ministro Gelmini è gravissimo e orientato ad un progetto culturale aggressivo, autoritario e repressivo.

Come SISA siamo impegnati, docenti, precari, studenti, per contrastare e respingere proposte tanto negative.

Tra ottobre e novembre molte volte saremo in piazza, per ribadire la nostra scelta per un sistema educativo del tutto differente, fondato sulla libertà di insegnamento dei docenti e sulla libertà di apprendimento degli studenti.

Inoltre la nostra lotta per l’educazione si sta unendo a quella di molti altri lavoratori con i quali condividiamo un progetto di società fondato sul rispetto di ciascun esser umano e non sulla sopraffazione di alcuni su altri.

Cogliamo quindi l’occasione per augurarvi buon lavoro, siamo certi che troverete nuove idee e nuovo slancio per costruire, insieme, un’altra Europa e un altro mondo.

Vi chiediamo di rappresentarci, di rappresentare il SISA, nell’incontro euro-mediterraneo che si terrà a breve in Marocco, ci auguriamo ugualmente che questo incontro possa superare ogni fraintendimento e unirci nelle lotte.

Nel SISA è vivo la speranza che il vostro congresso ponga tra le iniziative più importanti del 2009 la giornata internazionale di lotta per l’educazione che abbiamo deciso insieme, fissata per il 4 aprile. La speranza è quella che tale data possa diventare significativa e importante grazie alle lotte, alle idee, alle ragioni che saremo in grado di esprimere.

Un saluto quindi forte e caloroso, sincero e libertario, da parte del coordinamento, di tutte le nostre e i nostri aderenti.


 

14 settembre ’08

 

 

LUGLIO 2008

 

A Parigi con la CNT e i sindacati del Mediterraneo per una nuova stagione di lotte

 

 

I compagni della CNT francese hanno promosso a Parigi due significative giornate per “Un Mediterraneo di lotta”. Sabato 5 luglio nel pomeriggio una importante e colorata manifestazione, ha attraversato i quartieri popolari della parte nord della capitale francese. La delegazione del SISA composta da Davide Rossi, Emilio Sabatino e Giancarlo Pizzi ha partecipato con entusiasmo così come ha rappresentato insieme all’USI-AIT l’Italia nel largo dibattito tra sindacati di base e autorganizzati dello spazio euro-mediterraneo svoltosi nella giornata di domenica 6 luglio ’08.

 

Con uno sforzo organizzativo straordinario gli amici e compagni della CNT francese hanno promosso a Parigi due significative giornate per “Un Mediterraneo di lotta”. Sabato 5 luglio nel pomeriggio una importante e colorata manifestazione, bandiere e striscioni, scritte e volti arabi, europei, africani, donne e uomini che insieme credono possibile pace, giustizia sociale, diritti dei popoli e libertà, hanno attraversato i quartieri popolari della parte nord della capitale francese. La delegazione del SISA composta da Davide Rossi, Emilio Sabatino e Giancarlo Pizzi ha partecipato con entusiasmo così come ha rappresentato insieme all’USI - AIT l’Italia nel largo dibattito tra sindacati di base e autorganizzati dello spazio euro - mediterraneo svoltosi nella giornata di domenica 6 luglio ’08 presso i locali della CNT in rue des Vignoles, presenti, oltre l’organizzazione ospitante e gli italiani, la CGT spagnola, la Via democratica del Marocco, lo Spazio sindacale democratico del Rif, l’IWW degli Stati Uniti. Da segnalare il cordiale e positivo scambio di informazioni e l’impegno a mantenere costanti contatti stabilito tra noi e l’USI – AIT.

Assente SUD Francia che tuttavia ha espresso chiaramente una preclusione spiacevole al lavoro in comune e stupisce che alcuni dei partecipanti abbiano tuttavia ritenuto necessario rimarcare la necessità della loro presenza in futuro.

Come SISA, dopo la partecipazione in marzo al congresso della federazione dei lavoratori dell’educazione della CNT, abbiamo partecipato per la prima volta ad un incontro internazionale dei sindacati di base.

È stata l’occasione per ribadire come la nostra organizzazione sia composita, plurale e pluralista, libertaria nel metodo, aperta ai cittadini democratici e agli studenti, come abbia rapporti definiti da un patto di mutua collaborazione con l’omonima (per altro per sigla e non per nome) organizzazione svizzera, patto che tuttavia salvaguarda in modo indiscutibile la rispettiva autonomia e indipendenza. Abbiamo illustrato come siamo a fianco dei migranti e delle comunità zingare italiane, oggetto di azioni xenofobe da parte del governo italiano, come ci si batta per la libertà d’insegnamento e la libertà di apprendimento nella scuola e nella università, come ci si impegni per il superamento del precariato.

Come SISA nel corso del dibattito abbiamo cercato di rilanciare momenti comuni di lotta, abbiamo proposto di ritrovarci in Sardegna nel 2009 insieme al movimento noG8, abbiamo cercato di dare massima importanza alla giornata internazionale di lotta per l’educazione del 4 aprile 2009 decisa a Parigi nel corso dell’incontro internazionale del 2007 da 18 sindacati del mondo e rilanciata a Nancy (marzo ‘08) sulla base di una piattaforma comune con l’ulteriore adesione oltre a noi del SISA, della SAC svedese e di Lotta Operaia della Repubblica democratica del Congo.

I sindacati marocchini hanno invitato i presenti alla manifestazione del 16 maggio 2009, come SISA faremo il possibile per essere presenti.

Abbiamo proposto di riconoscerci nella piattaforma elaborata a Malaga nel primo incontro euro – mediterraneo e al massimo di rivederla, dando priorità ai temi del diritto di sciopero e ai diritti sindacali.

Prossima riunione del coordinamento sarà a Tangeri il 25 ottobre prossimo, nella quale verranno definiti anche i temi del prossimo bollettino internazionale unitario.

Due giorni intensi, importanti, nutritisi di solidarietà e di una comune visione del quadro internazionale che ci impone di lottare perché i valori del rispetto dei diritti sociali e sindacali siano comune base di lotta per l’affermazione dei valori della pace, della giustizia e della libertà.

 

Il coordinamento

 

Milano, 8 luglio ’08

 

GIUGNO 2008

 

Irlanda, Europa, declino dell’occidente

 

 

Occorrerà ad un certo punto riflettere sul tragico e fallimentare destino del progetto unitario europeo, almeno per come è stato condotto sino ad oggi. La bocciatura irlandese del trattato di Lisbona è l’ulteriore segnale di una disperazione, di una consapevolezza inconscia del declino del sistema occidentale di cui l’Europa è parte preponderante. Il fatto che a Bruxelles governino eurocrati liberisti, che i sindacati accreditati, studenteschi e dei lavoratori, siano espressione di un triste accompagnamento della mercificazione di tutti i servizi e di tutti diritti, ridotti a variabile economica di una settimana lavorativa tornata a livelli ottocenteschi di 48 ore, più 12 possibili di straordinari, induce, noi del SISA, ad una più radicale denuncia e lotta.
Con alcune premesse non rinviabili. Il voto contrario non è pro o anti Europa, è una valvola di sfogo della paura, della angoscia. La stessa che alimenta il razzismo e la violenza xenofoba in Italia, ma anche i blocchi dei camionisti portoghesi e spagnoli, le reti in barca dei pescatori di ogni angolo di mare. Nessuno ha il coraggio di ammettere la verità: le condizioni di vita della popolazione europea sono condannate a peggiorare ogni anno di più. La Banca Centrale Europea insiste nel tenere strette, forsennatamente, le briglie dei salari e quindi dell’inflazione, ma in tutta Europa la perdita del potere di acquisto è forte e sentita, e pure irrimediabile, per quanto contestata. Giusto questo il guaio. Chi lo dice alle donne e agli uomini di un continente intero? Chi lo ammetterà? Perché i salari non possono crescere, altrimenti crescerebbe l’inflazione che, non essendo coperta da una ricchezza reale, genererebbe un disastro economico peggiore del momentaneo recupero del potere d’acquisto dei salari stessi. Qui sta il punto. L’Europa è mondialmente più povera, la sua ricchezza si affievolisce, così si riducono pure i salari dei lavoratori e il loro potere d’acquisto. Le materie prime, energetiche, alimentari, di trasformazione, come ad esempio il legno o la gomma, prendono strade diverse dal vecchio continente. La Cina le paga di più dei miserevoli prezzi da noi accordati e Africa, Asia e America Latina non ce li vedono più, se non con grande riluttanza e a prezzi maggiori di quelli, lo ripeto, irrisori e da furto, da noi sino a ieri pagati. Per tamponare la disperante situazione proprio gli eurocrati dovrebbero, ammesso che vogliano salvare l’Europa, procedere con la tassazione delle rendite e dei grandi capitali, speculativi e patrimoniali, e inventare forme progressive di riconoscimento di salario indiretto per una redistribuzione minima e un contenimento dell’espansione delle fasce di povertà. I nostri stessi sindacati di lotta dovrebbero impegnarsi di più su questo fronte propositivo e rivendicativo. Forse non siamo più nemmeno in tempo per questo tipo di politiche, certo gli estremisti del produttivismo e delle 60 ore di lavoro mentono sapendo di mentire e illudono quanti, invece di riflettere, ingannano sé stessi sperando che il politico mentitore abbia ragione. Ma tutto verrà travolto, non per catastrofismo, ma per naturale legge del mercato globale, ormai determinato da Cina e India. Avremo il petrolio a 157 euro il barile, ovvero un euro a litro alla produzione, perché l’OPEC con buone ragioni non recede, il che corrisponderà a circa 250 dollari, avremo i prodotti alimentari in crescita esponenziale, tutto questo è difficile dire se tra sei, diciotto o ventiquattro mesi.
Ora, per chi come noi è sindacato di docenti e di studenti, tutto ciò deve essere fonte non di paura, ma di consapevolezza, di riflessioni, di ricerca per quanto possibile di risposte. Con un impegno, quello di avere il coraggio di dire per prima cosa queste verità non più rinviabili, rendendoci disponibili a discuterne con tutti coloro che, senza pregiudizi, teorici e ideologici, abbiano intenzione di immaginare, per quanto possibile, un futuro, non solo della scuola e dell’università, ma dell’Europa, una nuova e diversa Europa, sociale e solidale.
 
Davide Rossi

 

MAGGIO 2008 

 

 

Di seguito l’appello per la costituzione di una federazione internazionale dei sindacati studenteschi, approvato dall’assemblea del SISA e ufficialmente sottoscritto dal Coordinamento il primo maggio ’08. 

APPELLO PER LA COSTITUZIONE DI UNA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE DEI 
SINDACATI STUDENTESCHI

L´educazione universale è una grande conquista dell’umanità. La sua 
missione fondamentale è la trasmissione delle conoscenze, delle culture 
alle nuove generazioni, al fine di offrire loro gli strumenti per 
affrontare la vita sociale e specialmente il lavoro, nel quale più 
ancora che nella società restano evidenti i rapporti di classe. Senza 
dubbio nell’attuale sistema capitalista questo compito è subordinato 
agli interessi del capitale privato. Tale conquista deve essere difesa 
contro ogni forma elitaria e di smantellamento. Riteniamo quindi che 
sia necessario:
1) Educazione pubblica, democratica, gratuita, laica che valorizzi le 
esperienze, le storie e le culture di ogni popolo.
Rivendichiamo una scuola e una università pubblica, gratuita, 
democratica, scientifica, laica e popolare che risponda al diritto 
inalienabile di una libera costruzione dei saperi.
2) Unificare il movimento studentesco combattivo e di lotta a livello 
nazionale e internazionale.
Vogliamo lottare contro la mercificazione imposta dalla globalizzazione 
di tutti i saperi e promuovere un movimento studentesco internazionale 
che abbia come obiettivo il rovesciamento dei valori che oggi 
caratterizzano la scuola e l´università. In Europa è necessario 
lavorare al di fuori e in alternativa ad ESIB ed OBESSU, organizzazioni 
che sono parte integrante della concertazione volta allo smantellamento 
sociale.
3) Gli studenti, spesso lavoratori, forse lavoratori
Ci battiamo perché agli studenti venga garantito il diritto allo studio 
senza dovere sottostare alle logiche del lavoro precario come 
condizione di mantenimento agli studi. Nello stesso tempo denunciamo il 
diffondersi della società attuale fondata sopra la disoccupazione e la 
precarietà, la quale sempre più spesso nega ai giovani un lavoro 
terminati gli studi.
4) Per un metodo sindacale di lotta, di classe, antimperialista, 
combattivo.
Nella tradizione del movimento progressista internazionale ci 
riconosciamo in un metodo che abbia il coraggio di mettere in 
discussione l´attuale società nel solco della trasformazione sociale.
Per questi e per molti altri motivi lanciamo l´appello a mettere le 
basi per la costruzione di una Federazione Internazionale dei Sindacati 
Studenteschi.
Dijon (Francia), 14 aprile 2007
Le organizzazioni proponenti:
- Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) - Svizzera
- ERALDATU - Frente de Estudiantes - Spagna
Hanno aderito in seguito:
- Fédération Syndicale Etudiante (FSE) - Francia.

 

APRILE 2008 

 

Da Berlino a Bellinzona, passando per Nancy, Trieste, Padova, Milano, il SISA in azione

 

Giorni intensi tra fine marzo e i primi di aprile per il nostro sindacato con incontri a Barlino con la nostra responsabile, a Nancy per partecipare al congresso della Federazione dei Lavoratori della Scuola FTE/CNT francese e incontrare il SAC Svedese e LO del Congo. Ma anche assemblee in Italia e incontri con il Sindacato Si Può. Abbiamo poi incontrato i SISA e il SIP in Svizzera.

 

Giorni intensi tra fine marzo e i primi di aprile per il nostro sindacato.
Aperti dall’incontro a Berlino con la responsabile Anna Ballarin, con la quale si è concordato di realizzare un incontro nella capitale tedesca per settembre prossimo.
Importanti giorni di confronto e di costruzione di prospettive d’azione unitarie a Nancy, nel corso del congresso della federazione dei lavoratori della scuola, formata da docenti e studenti, della CNT francese.
La commissione internazionale della CNT ha infatti deciso di avviare un sito internet che, partendo dalla proposta delle quindici organizzazioni presenti alle giornate del primo maggio 2007 a Parigi, capace di raccogliere proposte di lotte sindacali, sociali, pedagogiche, possa promuovere a tutte e tutti coloro che vogliano esserne parte una “giornata internazionale di lotta per l’educazione”, fissata per sabato 4 aprile 2009.
Accolto l’invito della CNT a partecipare nei giorni del 4, 5 e 6 luglio ’08 ad un contro forum tra lavoratori dell’Europa e del Mediterraneo a Parigi.
Stabilito a Nancy un’importante contatto con la SAC educazione, costituitasi in Svezia nel corso del 2007, sottoscritto quindi un patto un patto di mutua collaborazione con il sindacato congolese Lotta Operaia, rappresentato dal segretario generale Jean Musa, incentrato sullo scambio di informazioni e momenti comuni di formazione.
Incontri quindi a Gorizia e Trieste, con la partecipazione all’assemblea nel capoluogo giuliano della responsabile Marche Arianna Marchegiani.
Ricevuto presso il rettorato della prestigiosa università di Padova, il segretario generale del SISA Davide Rossi ha incontrato, alla presenza dello scrittore Heman Zed, Grazia Morra, coordinatrice del Sindacato Personale Universitario Organizzato (Si Può). Fortissima consonanza di analisi e di metodo hanno confermato un’intesa che accomuna le due organizzazioni, decise a procedere con la sottoscrizione di un patto di mutua collaborazione.
A Milano le studentesse e gli studenti del SISA hanno avanzato la candidatura di Laura Canella per il ruolo di coordinatrice studentesca, in sostituzione di Cristina Cairone, alla quale va il più largo ringraziamento e la comprensione per i molteplici impegni che le impediscono di poter proseguire la sua attività nel coordinamento, il quale ha accolto favorevolmente la proposta e ha in ogni caso rimandato la ratifica alla prima assemblea generale ordinaria, convocata per il primo maggio nel capoluogo lombardo, in concomitanza con il May Day. Deciso anche l’invito rivolto a Grazia Morra per un momento di incontro a maggio sui temi di genere e sulle pari opportunità.
In Ticino, rinnovata la collaborazione con il SISA svizzero, alla presenza dei coordinatori Tagliaferri e Micheli e insieme a Massimiliano Ay, si sono svolte due attività nel corso dell’autogestione del liceo di Bellinzona, la prima dedicata alla pedagogia di don Lorenzo Milani, autentico richiamo per un’altra scuola e un’altra società, la seconda al rapporto ineguale tra nord e sud del pianeta, alle alternative possibili, alle realtà che ai modelli dominanti non si piegano, come Cuba e le nazioni emergenti del Sudamerica. Nella serata visita alle Officine ferroviarie di Bellinzona, in sciopero da un mese per rivendicare l’inalienabile diritto al lavoro, alla vita e al futuro. Espressa solidarietà e vicinanza, nella convinzione che la loro battaglia è prima di tutto una battaglia di civiltà. Quindi confronto con il responsabile del Sindacato InterProfessionale Josè Domenech, a distanza di due anni dagli ultimi contatti e dall’ultimo incontro, si è ragionato sulla realtà attuale, sugli sviluppi possibili, sul ruolo del sindacato di base e autorganizzato nell’attuale situazione europea.

10 aprile ’08
Il coordinamento

 

MARZO 2008

 

 

Nel quadro del consolidamento della solidarietà internazionale, il sindacato Lotta Operaia del Congo e il sindacato SISA – NSSO, rappresentati dai rispettivi segretari generali, Jean Musa Mwilima e Davide Rossi hanno sottoscritto a Nancy in Francia un patto di mutua collaborazione.

Patto di mutua collaborazione

Lotta Operaia (Repubblica Democratica del Congo)

SISA (Italia)

 

el quadro del consolidamento della solidarietà internazionale, il sindacato Lotta Operaia e il sindacato SISA – NSSO, rappresentati dai rispettivi segretari generali, Jean Musa Mwilima e Davide Rossi, sottoscrivono:
un patto di mutua collaborazione fondato su stages di formazione sindacale, scambio di esperienze, incontri bilaterali, assistenza tecnica, nonché il reciproco invito rigurdo alla iniziative internazionali e la reciproca rappresentanza delle organizzazioni.
Al fine di 
1 – rafforzare le competenze in merito al sindacalismo transnazionale, a partire dall’esperienza maturata nelle lotte.
2 – collaborare nel quadro della ricerca della trasformazione sociale degli aderenti e dei cittadini, attraverso l’azione sindacale, capace di creare attività generatrici di benefici, al fine di ridurre la povertà e l’esclusione sociale.
3 – costituire un legame tra i lavoratori congolesi ed europei in un progetto che favorisca lo scambio e l’integrazione sindacale tra Sud e Nord del mondo.
In virtù di quanto sopra, sottoscriviamo il presente patto di mutua collaborazione tra le nostre due organizzazioni.


Nancy, 28 marzo 2008
 
per
Lotta Operaia
il segretario generale
Jean Musa Mwilima

per 
SISA – NSSO
Il segretario generale
Davide Rossi 


 

 

VI° Congresso della CNT Francese

Il SISA nei giorni 27, 28 e 29 marzo a Nancy parteciperà al VI° congresso federale delle lavoratrici e dei lavoratori nel campo dell’educazione della CNT francese. È per noi l’occasione di rinnovare rapporti di stima e di collaborazione con un sindacato che riconosce nell’unità tra studenti e docenti le ragioni del suo impegno.
La CNT difende da sempre i valori libertari con un quotidiano impegno perché diventino fondamento di una scuola, di un’università e di una società emancipate.
Non possiamo dimenticare che la bandiera di questa organizzazione è stata capace per prima di sventolare nei giorni della Liberazione di Parigi, alla fine della seconda guerra mondiale.
Dal congresso, dal dibattito, dal confronto con la CNT e dall’incontro con le altre organizzazioni europee che saranno presenti ci auguriamo emerga la volontà di moltiplicare le lotte unitarie a livello continentale, sino a giungere ad una comune giornata di mobilitazione europea per la scuola, l’università e la libertà.

 

 

GENNAIO 2008

 

il SISA presente a Berlino

 

Con viva emozione il Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente è ora presente a Berlino. La città è particolarmente cara a tutti coloro che hanno contribuito alla nascita del sindacato perché nella capitale tedesca si incrociano ricordi e avvenimenti. A Berlino si è svolto il primo Forum europeo dell’educazione nel settembre 2003 ed entrambi i nostri segretari, Davide Rossi ed Emilio Sabatino, vi hanno attivamente partecipato. È la città di Anna Seghers, grande scrittrice antifascista, il cui Centro Studi italiano (www.annaseghers.it) a lei dedicato, opera in costante sintonia con il SISA nella promozione di attività di formazione e anche nella pubblicazione di testi e saggi. La presenza del SISA a Berlino nasce grazie alla collaborazione della dottoranda Anna Ballarin Denti, che ha deciso di intraprendere con noi un percorso per l’affermazione della centralità dei saperi, la sola base condivisa per una Europa dei popoli, dei diritti, delle culture. La sua spiccata sensibilità ecologista, che già la vede rivestire numerosi incarichi e responsabilità transnazionali, sarà per tutti noi fonte di confronto, di stimolo, di ricerca, di reciproca crescita. Ad Anna Ballarin il nostro grazie e i migliori auguri di buon lavoro, perché le ragioni che ci uniscono siano seme per un miglior domani.



Berlino, 15 gennaio ’08
89° anniversario della scomparsa di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht

Il coordinamento nazionale e il gruppo SISA di Berlino


DICEMBRE 2007

Il SISA con Giancarlo Pizzi presente a Parigi

Di seguito lo scambio di lettere che ha portato il filosofo Giancarlo Pizzi ad aderire al SISA. La sua presenza e il suo impegno, a Parigi, aprono nuove prospettive e nuove possibilità, nuove opportunità di scambio e interazione con il mondo intellettuale, studentesco, universitario francese.

Caro Davide,

sono ormai più di due anni che siamo in contatto e collaboriamo, anche se in modo informale, tu sai che sono fortemente interessato ad un progetto di ricostruzione di uno spazio rivendicativo a livello europeo e internazionale, d’altronde le mie competenze specifiche potrebbero andare in questa direzione, ovvero nell’elaborazione di un ripensamento teorico delle condizioni e dei limiti e delle possibilità dell’azione, che nella tradizione comunista si definiva  “economica”, e quindi della sua relazione con il politico. 
Anche la dimensione internazionale ha un particolare rilievo nel mio percorso personale e politico in quanto, come tu sai, è almeno dal 1982, che vivo all’estero, prima in Messico e poi in Francia a Parigi, ma già prima avevo vissuto in Spagna, in particolare in Catalunya a contatto con ambienti politici e intellettuali post- anarchici e in modo originale “autonomi”.
Penso che questa esperienza culturale e politica possa costituire il retroterra naturale per cercare di dare un respiro internazionale al nostro lavoro, in un momento in cui l’internazionale non è più lo sfondo della politica nazionale, ma è lo scenario stesso in cui si strutturano le relazioni sociali: non più dunque qualcosa di esterno, ma luogo di integrazione e strutturazione. 
Tutte queste considerazioni teoriche e politiche andranno naturalmente sviluppate, volevo qui solo esprimerti la mia volontà di partecipare al progetto del SISA.
Quanto alla specifica possibilità che tu hai evocato nelle nostre conversazioni, di divenire responsabile dell’organizzazione a Parigi, penso di non avere obiezioni di principio. Credo invece che si debbano studiare i modi e le forme, stante le difficoltà personali che ho conosciuto e che tu conosci. Più in generale nell’oggettiva solitudine in cui chiunque voglia mettersi nella nostra prospettiva si trova.
Non si tratta dunque di un’obiezione di principio, ma solo di studiare assieme i modi e le forme di questo impegno comune e di questa responsabilità.
Penso per esempio, alle recenti  lotte in Francia, in cui il movimento degli studenti arriva, ultimo ma puntuale, dopo l’ennesima rivolta della banlieue e la “Stalingrado” della classe operaia del settore pubblico, a partire dai ferrovieri.
Il sogno francese di ripetere il ’68 si riproduce infatti periodicamente al di fuori e contro il politico: questo è già un primo elemento di riflessione.
Tornando a quel livello che abbiamo definito internazionale si muove una nuova forma di alleanze che sembrano riproporre, nello scenario della mondializzazione realizzata, le intuizioni più interessanti del Movimento dei non allineati, a partire dalla conferenza di Bandung. Una specie di fronte anti - imperialista dentro l’impero, che riproponga il problema della resistenza ma anche della rottura rivoluzionaria su scala continentale e oltre.
Tutto questo è solo l’ambiente, l’umwelt, in cui dobbiamo e possiamo muoverci e che dobbiamo restituire alla nostra riflessione e al nostro impegno.

Parigi, 7 dicembre ’07
Giancarlo Pizzi

 
 
Carissimo Giancarlo, 

la tua lettera è per me grande gioia e grande soddisfazione. Da quando il SISA è nato sono convinto che il suo compito sia, nel costruire un sindacato di docenti, studenti, cittadini democratici, lavoratori della scuola, italiani ed europei, quello di superare barriere e vincoli che da troppo tempo hanno mortificato l’analisi e l’azione. 
La tua presenza, il tuo pensiero sono per tutti noi determinati. La tua esperienza, la tua capacità di analisi sono un contributo concreto e attivo nella costruzione di quella rete che riannoda i fili di un impegno e che trae origine dalle nostre storie e dalle nostre esperienze personali, con una volontà chiara di metterci in cammino, su un piano di uguagli responsabilità e di entusiasmo, con le più giovani e i più giovani tra noi, ragazze e ragazzi che sentono in loro il peso quotidiano dell’ingiustizia e i segni di un declino non correggibile del sistema occidentale.
Il tuo richiamo al Movimento dei non allineati mi tocca particolarmente, perché coglie nel segno di un progetto assolutamente attuale nel ribaltare lo scontro di allora, tra est e ovest, in una nuova prospettiva, ovvero nel ripianare le diseguaglianze tra Nord e Sud del pianeta, oggi più stridenti di ieri, un progetto promosso da una nazione, la Jugoslavia, che, prima di essere oggetto di furibondi interessi e feroci nazionalismi ha rappresentato – e rappresenta nella storia del Novecento - un riuscito esempio di convivenza multiculturale.
Ma se sentiamo in noi forte il senso, le ragioni, le radici della nostra formazione e di quella cultura plurale e progressiva che ci appartiene, anche nel solco di don Milani, che ci ha sempre invitato a “scrutare i segni dei tempi” non solo per immaginare, ma anche e obbligatoriamente per costruire il futuro, siamo chiamati all’azione.
La tua presenza a Parigi, i tuoi contatti, le energie, le persone, le intelligenze, i giovani che insieme a te inizieranno il percorso del nostro sindacato transnazionale compiono un passo che si iscrive nella continuità non solo del nostro personale impegno di lotta, ma anche e soprattutto nel più generale ruolo svolto dalla Francia nel percorso e nella storia europea di confronto e di impegno per un domani migliore.
Lasciami sottolineare che le lotte francesi di questo autunno, dai lavoratori agli studenti, che ancora in questi giorni stanno occupando scuole superiori e università, contro il progetto antisociale del presidente autoritario Sarkozy, sono lotte che si nutrono delle ragioni più profonde per un’alternativa reale e possibile, sono le nostre ragioni. Sono le ragioni per cui noi stessi abbiamo deciso di lanciarci in questa avventura sindacale e culturale.
Sento, salutando il tuo arrivo tra noi, il desiderio di provare, pur comprendendola, a mitigare la solitudine a cui tu accenni. È vero, lo slancio solidale e rivoluzionario, che ci agita dentro, ci pone in aperta contraddizione con donne e uomini che intorno a noi ogni giorno abdicano alla costruzione di un diverso domani piegandosi ad un atteggiamento passivo e remissivo rispetto alla società omologante della comunicazione consumista, che li trasforma in vittime consenzienti e impotenti. Ma io confido senza esitazioni nel domani, perché la marxiana analisi dello stato di cose presenti ci impone di riflettere, di leggere il presente, di agire, appunto, per il domani.
Grazie quindi, grazie davvero, e a te e quanti con te collaboreranno, buon lavoro!

Binche (Belgio), 8 dicembre ’07

Davide Rossi

 

NOVEMBRE 2007

 

Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti

 (Svizzera)

 

Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente

 (Italia)

 

 

Patto di mutua collaborazione

 

Il Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti (Svizzera) e il Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente (Italia) sottoscrivono un patto di mutua collaborazione con l'intenzione di lavorare unitariamente a livello transfrontaliero ed europeo.

 

Le due organizzazioni si riconoscono in un comune impegno per una scuola, una università e una società migliori, nelle quali i diritti sociali e civili possano rappresentare una conquista durevole e la base per una convivenza fondata sul rispetto degli inalienabili valori di giustizia e libertà di ciascun essere umano.

 

Il SISA Italia riconosce nel SISA Svizzera l'organizzazione che per la sua storia, la sua esperienza e le sue qualità, la capacità di lotta e di progetto, può rappresentarlo a tutti i livelli all'interno della Confederazione Elvetica.

 

Il SISA Italia e il SISA Svizzera – fatta salva la rispettiva e inalienabile autonomia e indipendenza - ritengono opportuno procedere nella reciproca informazione e, per quanto possibile e su temi di comune interesse, nella promozione della più fattiva collaborazione dell’azione sindacale.

Le due organizzazioni ritengono inoltre fondamentale un comune impegno culturale volto alla formazione politico-sindacale dei quadri giovanili e lo sviluppo di un'attività di ricerca capace di coniugare la storia del movimento sindacale con una capacità di analisi e di proposte per le realtà presenti e gli scenari futuri.

 

Bellinzona, Casa del Popolo

17 novembre ’07

Giornata mondiale degli studenti

 

 

 

per il Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti (Svizzera)

 

i coordinatori

Giulio Micheli e Mattia Tagliaferri

 

per il Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente (Italia)

 

il segretario generale

Davide Rossi

 

A conclusione dell’assemblea del SISA Svizzera, svoltasi presso la Casa del Popolo di Bellinzona il 17.11.07, il segretario generale del SISA Italia Davide Rossi ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Ancora una volta ho potuto apprezzare le qualità di questa combattiva organizzazione giovanile, il SISA svizzero resta ai miei occhi un esempio senza pari di come sia possibile, per gli studenti, maturare e coniugare una capacità di lotta, di crescita, di pensiero, sempre rinnovandosi e sempre restando fedeli a quei valori e a quelle battaglie che ne fanno uno dei più seri e credibili sindacati del panorama europeo. La mia gioia, nel giorno in cui sottoscriviamo un patto di mutua collaborazione, è grandissima. La speranza è che il SISA Italia possa vedere crescere la già importante presenza studentesca facendo tesoro degli insegnamenti che provengono dall’esperienza dagli amici svizzeri e dal loro quinquennale lavoro. Ugualmente auspico che il SISA svizzero possa compiere prossimamente un passo per aprirsi anche a quei docenti elvetici, che, come noi italiani, ritengono necessario abbattere quel muro invisibile eppure a volte invincibile che trasforma la scuola e l’università in miseri e mortificanti luoghi di ripetizioni di saperi privi di sentimento e di prospettiva. La nostra battaglia, oggi che questo patto reciprocamente ci rafforza, è e continuerà ad essere per una scuola capace di futuro, che, costruendo i saperi nella libertà d’insegnamento dei docenti e nella libertà di apprendimento degli studenti, ritrovi il suo senso e riscopra la sua anima.”